GLi angoli dimenticati: Sant’agostino
GLI ANGOLI DIMENTICATI DI SAVONA
IL CARCERE DI SANT’AGOSTINO
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RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
(Ventunesima parte)
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Siamo giunti in piazza Mameli, al termine della lunga, ma piacevole passeggiata, effettuata, lungo la valle del Letimbro. Abbiamo cercato di descrivere, con una specifica serie di articoli, le bellezze paesaggistiche, storiche, artistiche e culturali dell’intera vallata e, per converso, i problemi strutturali ed esistenziali, che angustiano, tuttora, i cittadini, ivi residenti. Potremmo considerarci ampiamente soddisfatti del lavoro compiuto, ma alcuni nostri amici ci hanno consigliato di andare oltre ed, a tal proposito, di salire sulla sommità del Monticello, ove era stato edificato, nell’ormai lontanissimo anno 1365, il convento dei padri agostiniani, trasformato successivamente (in epoca più recente) in edificio carcerario. L’ingresso del carcere ormai chiuso
A questo punto, però, Aldo ci ha fatto notare di avere già descritto, in epoca, relativamente di recente (gennaio 2007), una serie di articoli su questo argomento e ci ha, quindi, cortesemente invitati a riproporli all’attenzione dei nostri amici lettori. Abbiamo accettato la sua proposta, ma ci limitiamo, per ovvie ragioni di spazio e di tempo a pubblicare soltanto la prima parte dei suoi iscritti, cercando, tuttavia, con una nostra annotazione finale, di pubblicare le proposte, recentemente avanzate da più parti, per il futuro utilizzo di questo storico edificio. Ecco, allora, l’articolo di Aldo Pastore così intitolato: Gli angoli dimenticati di Savona
Sant’Agostino
Il carcere visto dall’alto
I cittadini savonesi salgono molto raramente e con una certa riluttanza verso la sommità del Monticello. – Il PRIMO è di carattere fisico – strutturale ed è collegato alla pendenza ed alla ristrettezza della strada di accesso (messa, oltre tutto, in condizioni di perenne precarietà statica dalle impalcature e dai ponteggi connessi all’ attività edilizia in zona); – Il SECONDO è di tipo metafisico e può essere definito come una condizione di istintivo rifiuto collettivo, per il semplice fatto che sulla sommità del rilievo è ubicato il Carcere Circondariale della città. Il cortile del carcere
Eppure, questo piccolo Monticello rappresenta una delle aree più antiche e suggestive della nostra città; infatti, alla sua sommità, è stato edificato nell’ anno 1365 il Convento dei Padri Agostiniani ed, alla sua base, la Chiesa dei Padri stessi. Per questa ragione, questo piccolo sito non dovrebbe essere dimenticato o abbandonato o, peggio, sottoposto ad un ulteriore sovraccarico neo-edificatorio; al contrario, dovrebbe essere rivisitato e valorizzato, proprio in funzione del suo alto significato storico culturale. Basta leggere, in proposito, quanto riportato da un manoscritto adespota (o, anonimo, che dir si voglia), pubblicato sul volume “ Chiese Antiche”, edito, nell’ anno 2000, da Marco Sabatelli Editore, a cura dell’ Associazione Culturale “ Angelo Barile” e del Centro Storico “ Filippo Noberasco”. Si tratta di un documento storico di eccezionale importanza, sconosciuto dalla quasi totalità dei cittadini savonesi e, tuttavia, di notevole rilievo ( anche sotto il profilo della concisione) perché racchiude, in appena due pagine, l’ origine della presenza degli Agostiniani nella nostra città ed, inoltre, la nascita e l’ evoluzione storica del loro Convento e della loro Chiesa. Riporto integralmente il testo del manoscritto, risalente all’ Anno 1867: 1343 CHIESA E CONVENTO DI S. AGOSTINO La chiesa di Sant’Agostino
“ Era già da qualche tempo che li Padri Romiti di S. Agostino dimoravano in un angusta abitazione in un bosco del territorio di Savona attiguo alla piccola Chiesa dedicata all’ apostolo S. Bartolomeo, quando il Beato Fra Gherardo Vescovo di Savona dell’ Ordine degli Agostiniani li chiamò da quella solitudine e li collocò nella Casa e Chiesa di S. Stefano o S. Ponzio sopra il porto, in oggi detta di S. Lucia fuori la porta detta della Quarda, ma disturbati dalle continue guerre, nel 1365 si ritirarono dentro la città, ove vicino alle mura alzarono il loro Convento e la Chiesa intitolata a S. Agostino, al quale effetto avevano occupato il palazzo ed il giardino dei Marchesi Del Carretto. Non ostante che quei Frati abbandonando il bosco di S. Bartolomeo si fossero ritirati in città, il Comune loro diede ancora quel territorio nel 1484, come ne faceva fede l’ epigrafe che leggevasi nella chiesa di S. Bartolomeo, cioè: “COMUNITAS SAVONAE DEDIT ECCLESIAE S. AUGUSTINI SAVONA TERRITORIUM S. BARTHOLOMEI 1484 ET AUTORITATE APOSTOLICA CONVENTUS ETIAM ISTE UNITUS EST S. AUGUSTINO SAVONA” Anticamente esisteva in questo Convento una Stamperia pubblica, dalla quale uscirono diverse buone opere, alcune delle quali si vedono nella Biblioteca Civica. Nell’ anno terzo del Pontificato di Sisto IV 1473, in 1474 fu impresso da questa stamperia in formato piccolo 4° il libro DE CONSOLATIONE PHILOSOPHIAE di Severino Boezio (vedi sopra Savonesi illustri N° 106). Soppresso dal Governo questo Convento sul principio del corrente Secolo, la parrocchia che era in quella Chiesa fu trasportata in quella dei Missionarj olim Gesuiti, il Convento sotto l’Impero Francese fu riparato e destinato ad uso delle Carceri pubbliche. La Chiesa poi venne dall’ Imperatore Napoleone donata alla città, la quale con ingenti spese la fece ricostruire, ingrandire, ed adattare ad uso di grande magazzino di provvigione del sale l’anno 1830, come rilevasi dalla lapide marmorea che sta scolpita sulla porta principale così concepita: “REGNANTE CHAROLO FELICE P.A. VETUS AEDIFICIUM SALIBUS REPONENDIS EXPORTANDIS RESTITUTUM AMPLIATUM FRONTE INSTRUCTUM AERE CIV. DECR. DECUR. MDCCCXXX” In estrema sintesi, questo prezioso manoscritto dice a tutti noi che: – La Chiesa di S. Agostino, posta alla base del Monticello, è stata edificata, contestualmente al Convento, attorno all’ anno1365. – Agli inizi del 1800 (in epoca Napoleonica), la proprietà della Chiesa è passata dagli Agostiniani al Comune, il quale, dopo i necessari interventi di ingrandimento, restauro ed adattamento, la trasformò in “Magazzeno del Sale”, nell’ anno 1830. – Attualmente, questa Chiesa non esiste più (se non nell’immagine fotografica, che sottopongo all’attenzione dei lettori) perché demolita, per far posto al cosiddetto “Grattacielo del 1940”, di stile rigorosamente razionalista, ma assai discutibile sotto il profilo della sua ubicazione, che appare aliena rispetto al circostante contesto urbanistico. – Il convento di S. Agostino ha cessato la sua funzione monasteriale all’ inizio del 1800 per precisa disposizione dell’Impero Francese, avente, in allora, competenza politica e giuridica sull’ intero Dipartimento Ligure – Piemontese. Le mura col filo spinato del carcere
– L’ Istituto Carcerario è rimasto in vita sino ai nostri giorni ed ha, purtroppo, ospitato, al suo interno, durante il Regime, straordinarie figure storiche di antifascisti (a cominciare da Sandro Pertini), che avevano commesso soltanto il reato di combattere il regime stesso, sul piano dei principi e dei valori ideali. – Oggi, questa antica struttura appare palesemente inadeguata ad ospitare un carcere, degno di un Paese civile. Questa sarà, dunque, l’argomento della Seconda Puntata. Dedicherò, infine, una Terza Puntata all’ argomento dell’ipotizzato progetto del nuovo carcere in località Passeggi (al confine con il Comune di Quiliano). ALDO PASTORE 12 Gennaio 2007 Scorci del Carcere (finestre con le inferriate)
ANNOTAZIONE FINALE Occorre precisare, in primo luogo, che le proposte per la ristrutturazione ed il successivo utilizzo dell’edificio, vanno rivolte all’Agenzia del Demanio (attuale responsabile della gestione, razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato).Per quanto è, oggi, possibile conoscere, siamo giunti a sapere che, a fine ottobre 2017, erano prevenute le seguenti proposte di trasformazione e riutilizzo dell’immobile:
Stiamo tuttora attendendo (forse veramente) le proposte ufficiali dell’amministrazione comunale di Savona
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