Giancarlo Battaglino Pres.Inps

Da sindacalista a presidente dell’Inps:
 il lungo viaggio di Giancarlo Battaglino nel mondo del lavoro
E’ di oltre un miliardo di euro
il monte pensioni nel Savonese 
Sono 104.135 i pensionati nella provincia, il 31,5% ultraottantenni, contro 96.750 lavoratori attivi, oltre 16mila gli assegni di invalidità. Tempi rapidi per le erogazioni. Allarme aumento cassa integrazione e disoccupazione

Da sindacalista a presidente dell’Inps: il lungo viaggio di Giancarlo Battaglino nel mondo del lavoro
E’ di oltre un miliardo di euro
il monte pensioni nel Savonese 
Sono 104.135 i pensionati nella provincia, il 31,5% ultraottantenni, contro 96.750 lavoratori attivi, oltre 16mila gli assegni di invalidità. Tempi rapidi per le erogazioni. Allarme aumento cassa integrazione e disoccupazione
  
Giancarlo Battaglino pres.Inps

 

Giancarlo Battaglino, presidente dell’Inps, sindacalista di lungo corso, cresciuto nei chimici della Uil, è un osservatoirio privilegiato per conoscere la situazione socio-economica della provincia di Savona. AuserSavonaNotizie lo ha incontrato nella sede del Comitato provinciale, in piazza Marconi, per fare il punto sullo stato di salute dell’Istituto e dell’economia provinciale.

Quale cambiamento è avvenuto nella provincia di Savona in questi anni?

Quando sono arrivato all’Inps nel ‘79 avevamo come punti di riferimento certi i 35 anni di lavoro e di relativa contribuzione a fronte di una attesa di vita post pensionamento di circa 15 anni. Questo assetto avrebbe dovuto consentire al sistema di mantenersi in equilibrio, ma le cose sono cambiate molto in questi anni e i dati ce lo possono confermare. In provincia di Savona nel 2009 avevamo 105.575 pensionati che sono scesi nel 2010 a 104.135 con un calo dell’1,38%. Una diminuzione quindi del denaro circolante in provincia. Un miliardo e 50milioni infatti è l’ammontare di denaro delle pensioni nella nostra provincia. Appare evidente come i pensionati siano un grosso perno della nostra economia provinciale.

Le pensioni sono o possono essere a rischio?

Le casse dell’Inps sono sempre in rosso, non solo per il carico derivante dalle pensioni ma anche perché non si è mai realizzata sino in fondo la separazione della spesa sociale da quella strettamente previdenziale. Ad esempio, le integrazioni al minimo per chi non ha versato tutti i contributi previsti, le pensioni di invalidità, vengono integrate con denaro proveniente dalle casse dell’Inps quindi della Previdenza anche se una parte dovrebbe, più propriamente, rientrare nel bilancio dell’assistenza. La trasparenza anche contabile farebbe emergere più chiaramente i bisogni dei pensionati e visualizzerebbe l’assegno integrativo. Anche se parliamo di cifre individualmente basse esse gravano per il numero.

Nel 2010, in provincia, abbiamo avuto 15.608 pensioni assistenziali pari al 15 per cento del totale. Le pensioni di invalidità sono state 16mila di cui 12mila quelle per invalidità civile.

Qual è l’età dei pensionati del Savonese e quali le fasce di reddito delle pensioni erogate?

Da zero a 59 anni l’otto per cento; da 60 a 69 anni il 27 per cento; da 70 a 79 anni il 34 per cento; oltre 80 anni il 31,50 per cento. Si evidenzia quindi un dato significativo sulla longevità dei cittadini savonesi: oltre il 65% supera i 70 anni. Il valore delle pensioni è così rappresentabile: il 28 per cento delle pensioni va da zero a 500 euro; il 59 per cento da 501 a mille euro; il 12 per cento da mille a duemila euro; l’1,24per cento oltre i tremila euro. L’ 86,60 per cento dei pensionati si colloca quindi nella fascia che va da zero a mille euro con circa 90mila pensionati, le 23 mila pensioni di reversibilità per la maggior parte relative a vedove si collocano prevalentemente nella fascia da 500 a mille euro mensili.

Quale rapporto esiste oggi tra lavoratori attivi e pensionati?

A fronte dei 104.137 pensionati nel 2010 abbiamo avuto: 50mila lavoratori dipendenti, 16mila commercianti, 13mila artigiani, seimila coltivatori diretti, 11mila altri (tra questi 3.500 tra badanti e colf) per un totale di 96.750 lavoratori attivi.

Qual è in provincia il fenomeno del lavoro nero?

Il nostro osservatorio per il lavoro nero e il lavoro del nostro personale ispettivo non hanno registrato dati catastrofici. Le aziende completamente in nero si contano su una sola mano, ma certo il fenomeno è presente anche nella nostra realtà. Dei controlli eseguiti il 10-!5 per cento è il nero mentre molto maggiori risultano le irregolarità. Siamo comunque in attesa dei dati precisi che ci fornirà il nostro ufficio ispettivo.

Quali sono i tempi di erogazione delle pensioni?

Direi che sono particolarmente rapidi. L’80 per cento delle pensioni viene erogata in 30 giorni, il 20 per cento comunque al massimo entro 2 mesi.

Quali fenomeni mettono maggiormente in crisi le casse l’Inps?

Noi non abbiamo un bilancio proprio come hanno invece gli enti locali. Le nostre “casse” fanno capo tutte al nazionale ed è dal centro che si gestiscono i bilanci. Non abbiamo mai avuto grandi attivi neppure quando c’erano le industrie e l’occupazione era più alta, certo influisce nel flusso di denaro l’aumento dell’età della popolazione e in senso opposto la diminuzione delle contribuzioni e per questo si sono tentati dei correttivi di legge innalzando l’età pensionistica e intervenendo sul calcolo del rateo mensile di pensione passando dal retributivo al contributivo con un calo anche del 30 per cento dell’assegno mensile. Anche per questo motivo sembra importante la pensione complementare. Del resto il sistema pensionistico deve trovare forme di equilibrio per reggere. Possiamo già prevedere che i prossimi pensionati avranno redditi inferiori.

Il sistema pensionistico reggerà o no?

Se diminuissero le ore di cassa integrazione che oggi sono di 2 milioni di ore/anno forse si potrebbe sperare. Nella nostra provincia nel 2010 sono state appunto 2 milioni le ore di cassa, il che significa che per tutto l’anno mille lavoratori ogni giorno sono rimasti a casa. In qualche caso, come in alcuni comuni della Valbormida, si sono attivati i cantieri scuola attraverso i quali è stato possibile far lavorare le persone integrando il loro reddito con circa 400 euro mensili. Ma il dato più preoccupante per la nostra provincia resta quello relativo ai 10mila toccati da mobilità e disoccupazione. Per loro le difficoltà non saranno solo temporanee, per loro si prospetta il licenziamento e il reddito zero.

 

Chi è Giancarlo Battaglino, nato a Rocchetta di Cairo, è un valbormidese doc. Dipendente della Montedison e sindacalista Uil dal 1966, segretario provinciale dei chimici dal 1971 al ‘79, viene nominato per la prima volta presidente dell’Inps nel luglio 1979, incarico ricoperto sino al 1985.

Segretario generale della Uil di Savona dal 1985 al ’96, è stato presidente regionale dell’Inps Liguria dal 1996 al 2004. Dall’11 dicembre 2009 nuovamente presidente Inps di Savona, 30 anni dopo la sua prima nomina.

Dominica Piccardo-Tomaso Minuto 

(Da AuserSavonaNotizie)

 

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