Gattopardi che ballano male, ma….

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GATTOPARDI CHE BALLANO MALE, MA CON UNA RAPIDITÀ INCREDIBILE

 GATTOPARDI CHE BALLANO MALE,

MA CON UNA RAPIDITÀ INCREDIBILE

 

 

METAMORFOSI. Dire che la politica, come sosteneva Bismarck, sia l’arte del possibile è quasi una ovvietà. Fa ormai parte delle regole accettate.

Ma è quando altera i valori che non è più arte, bensì banale opportunismo. In tal senso a Ovidio e Kafka, autori di pregevoli scritti sulla metamorfosi, non sarebbero mancati di certo gli spunti per il trambusto provocato dalla crisi di governo.

Tra improvvisi mutamenti di rotta, cambi di casacche in corsa, alleanze che si spezzano di colpo, non c’era che l’imbarazzo della scelta. È stato un valzer vorticoso, però senza il fascino e l’eleganza del capolavoro verdiano nel Gattopardo, sebbene non privo tuttavia di ataviche similitudini col contesto di allora.

Specie quando il principe Salina esce di scena rendendosi conto che “tutto deve cambiare, perché nulla cambi”. Insomma un po’ come accade con Conte, prima “beatificato”, poi sconfitto nella giostra delle metamorfosi, e infine abbandonato dagli amici, impallinato dagli avversari, e ora, a quanto sembra, avviato verso un malinconico esilio con una rapidità incredibile.

 

 Renzo Balmelli da  L’avvenire dei lavoratori

 

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