FAKE-NEWS

Da una recente indagine risulta che due terzi dei lettori o degli ascoltatori dei media non è in grado o non si fa carico di distinguere le fake-news da quelle vere; addirittura da uno studio OCSE emerge che un italiano su tre legge ma spesso  non capisce ciò che legge.

La cosa è alquanto grave per un Paese democratico, in quanto gli elettori, che in democrazia decidono chi dovrà governare l’intero Paese, non essendo in grado di distinguere le notizie false da quelle vere, alle fine spesso votano quei politici che furbescamente li hanno ingannati.

Questo aspetto non è da poco, infatti coloro che non hanno argomenti, contando sul fatto che una buona maggioranza di persone non è in grado di controllare ciò che viene detto attraverso i media, mentono, banalizzano, cacciano slogan spesso senza senso, contando sul fatto che intanto una grande maggioranza di persone non approfondisce, spesso anche per pigrizia, per cui, con  questa tattica, spesso carpiscono la buona fede delle persone meno acculturate.

A mio avviso uno degli argomenti  più importanti ma poco approfondito, al contrario dell’argomento  “diritti sociali”,  sul quale la stragrande maggioranza dei media e dei  cittadini focalizza l’attenzione è l’economia; dall’economia derivano tutti i diritti sociali,  in quanto se non vi è chi produce ricchezza, il nulla non può essere redistribuito; in poche parole pensare di come dividere la pizza prima ancora di averla prodotta, non sapendo neanche quanto sarà grande, è un esercizio non solo inutile ma anche disonesto.

                      Spread

Nel caso della nostra situazione nazionale, vi è da dire che, malgrado la difficile situazione economica ereditata dai precedenti Governi per lo più  di sinistra,  Governi più che altro esperti non solo  a “ridistribuire” le ricchezze prodotte dalla parte attiva del Paese, ma anche esperti nel ridistribuire  quelle non ancora  prodotte, attraverso l’aumento del debito pubblico (vedi bonus 110%), il  Governo Meloni è riuscito, con tanta fatica a invertire la rotta e mantenere il debito pubblico abbastanza sotto controllo  e dare un’ immagine nuova  del nostro Paese,  non solo al cospetto della Commissione Europea, ma anche  del mondo che conta e cioè del mondo economico e finanziario internazionale.

Giornali come Le Figaro, Le Parisien e addirittura l’Economist, quest’ultimo considerato maestro della realpolitik, apprezzano il nuovo atteggiamento del Governo Meloni & Giorgetti  nell’affrontare la gestione economico-finanziaria del Paese in modo responsabile.

Gli apprezzamenti da parte dei massimi media internazionali, gli elogi da diverse fonti economiche sono la giusta risposta ad un cambio di atteggiamento di fronte alle responsabilità  che un Governo deve avere e che evidentemente in passato non vi è stato.

Per troppi anni l’Italia è stata considerata il Paese del sole e del mandolino, un Paese sul quale non si poteva contare un gran che,  in quanto incapace di mantenere gli accordi fatti, in special modo per ciò che concerneva il contenimento della spesa pubblica.

Le grandi coalizioni passate (ora chiamate campo largo) spesso rabberciate, formate dal PD assieme a partitini famelici, rappresentanti interessi variegati, facenti la gara ad accontentare i propri elettori e mantenere assurde promesse, elargitrici di regalie varie, non hanno fatto altro che aumentare la spesa pubblica e minare la stessa economia,  perchè spaventare gli investitori, in special modo gli investitori esteri, non ha portato certamente bene alla nostra economia, investitori  che spesso in passato  hanno preferito investire i loro capitali in Paesi più friendly e meno ideologici.

PUBBLICITA’

Chi  ama il proprio Paese, quello che oggi si presenta come patriota,  pensa al proprio Paese come alla propria azienda  o addirittura alla propria famiglia.

Al contrario chi non ama il proprio Paese ma ama solo se stesso, chi si è dato alla politica per trarne dei vantaggi personali, del proprio Paese non gliene importa più di tanto e allora deve cercare di  smantellare l’identità nazionale in nome di un Europa, che in verità non esiste nella testa e nel cuore dei cittadini, indebolire la classe media  e cercare di creare un blocco sociale che dipenda da chi promette sussidi, un blocco sociale formato da elettori facilmente manipolabili,  il tutto al solo scopo di ottenere il potere.

Cosa vi è di più manipolabile di una massa di disperati che arrivano con dei barconi e si mettono nelle mani di cooperative, legate a doppio filo alle varie componenti della sinistra, che oggi  lucrano su di loro e già lavorano per farli diventare italiani, per poterne carpirne domani anche il voto?

Progetto, peraltro, recentemente confermato da Landini.

L’immigrazione selvaggia alimenta l’industria dell’accoglienza, industria che assorbe sempre più soldi del contribuente dalle finanziarie; assistiamo pertanto  a finanziarie sempre più avare nei confronti delle infrastrutture, e della ricerca , che sono il vero propellente degli investimenti e della creazione di sviluppo e ricchezza.

Questo modello di accoglienza (tutti benvenuti !!)  oltretutto  rappresenta  il famoso “esercito industriale di riserva”, che Karl Marx indicava nel Capitale, esercito che mette in concorrenza dei disperati, pronti a lavorare per retribuzioni di molto inferiori a quelle dei nostri lavoratori,  a tutto vantaggio di imprenditori senza scrupoli, che non investono nella ricerca e nella modernizzazione delle loro aziende, ma che contano, al contrario, su mano d’opera sempre più a buon mercato, favorita  dalle politiche dissennate di immigrazione propugnate appunto dai partiti di sinistra.

Concita De Gregorio

“Le persone si muovono, vanno da un Continente all’altro !” dice con la sua solita aria di sufficienza  la giornalista  Concita De Gregorio …( qual è il problema? ) Peccato che l’Italia non possa ospitare tutti gli abitanti indigenti del quarto mondo, che sono decine se non centinaia di milioni, e garantire loro sanità gratis, casa gratis e scuola gratis, pagati dei contribuenti italiani per lo più dalla classe media e sopratutto da quelle piccole e medie imprese, che sono la parte attiva del Paese  che creano sviluppo e ricchezza,  per vederla poi sperperata da politici irresponsabili.

Qualcuno dovrebbe spiegare a Concita De Gregorio e a quelli che pensano  come lei che la pizza bisogna prima farla e con gli ingredienti giusti,  poi semmai dividerla in fette sufficienti a togliere l’appetito ai commensali,  perchè non si può campare di sola ideologia da quattro soldi: si morirebbe tutti  presto di fame, come sta  appunto avvenendo nei Paesi di provenenza di questi “ benvenuti”

Silvio Rossi (libero Pensatore)

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.