Eraldo Ciangherotti

 
‘Cari genitori non sparate sul pupillo di sindaco e vescovo’
Albenga, avviso a pagamento contro l’assessore Ciangherotti
“A scuola ci sono le muffe, piove nei bagni e dormitorio…”

‘Cari genitori non sparate sul pupillo di sindaco e vescovo’
Albenga, avviso a pagamento contro l’assessore Ciangherotti
“A scuola ci sono le muffe, piove nei bagni e dormitorio…”
 
 Albenga – La cronaca politico-amministrativa non è mai stata avara di vicende singolari, anomale. Ma a memoria d’uomo non era ancora accaduto che un gruppo di genitori pagasse di tasca mezza pagina di giornale (vediIl Secolo XIX di venerdì 10 giugno 2011) per denunciare una situazione grottesca e vergognosa di cui sarebbero vittime i loro figli. Addirittura i bambini della scuola dell’infanzia della frazione Leca. Una protesta clamorosa che potrebbe avere strascichi.

 
E si, perché i casi sono due, o raccontano bugie, esagerano e diffamano, oppure ci sono delle responsabilità (non ci interessano quelle giuridiche) morali che non fanno onore, né sul piano politico, né su quello umano. O se volete offrono il peggio dell’etica pubblica, in quanto a priorità nell’amministrazione della cosa pubblica.

 

Scrivono i contestatori: “… E’ dall’inizio dell’anno scolastico che, sia le maestre che noi genitori, abbiamo fatto notare al Comune i disagi che ci sono nella nostra scuola: le muffe presenti ovunque che scatenano allergie pericolose; le infiltrazioni d’acqua (piove nei bagni, sulle scale, nel dormitorio); un servizio d’allarme non esiste con conseguente possibilità per i ladruncoli di rubare il poco, ma sudato da noi genitori materiale didattico; l’esigenza di un cancello per evitare che i bambini che escono da scuola si ritrovino immediatamente sulla strada!”

E ancora: “Per non parlare dei progetti educativi che la giunta comunale di cui lei fa parte si è presa carico di finanziare, cosa invece mai avvenuta!!! …..

Chiediamo pertanto all’assessore Ciangherotti di intervenire sui problemi reali della scuola….lasciando l’incombenza a noi genitori dell’igiene orale dei nostri figli…”.

Il scontro ha avuto origine, almeno pare, dalla cosiddetta “battaglia sullo spazzolino da denti”. Vedi l’articolo del 23 maggio 2011 pubblicato da Ivg-Il Vostro giornale.

Eraldo Ciangherotti, ad Albenga e dintorni, non è un assessore qualunque. E’ prima di tutto un personaggio che gode da sempre di buona stampa e di un’immagine di rettitudine. Battagliero e presenzialista. Forse ambizioso al punto da farsi non pochi nemici sul fronte politico opposto. Non sarà un caso se la lady di ferro, ovvero il sindaco Rosy Guarnieri, leghista dalla testa ai piedi, si fa per dire, l’abbia voluto ed imposto nello staff della sua giunta, pur non essendo stato eletto dai cittadini nel parlamentino locale.

Ciangherotti con Mosignor Oliveri

Ciangherotti, ospitato come opinionista ed interlocutore dal primo quotidiano della Liguria. Bravo medico dentista che ha saputo conquistarsi fiducia e porte aperte in Vescovado.

 

I  buoni rapporti di reciproca stima e collaborazione con monsignor Mario Oliveri, tra i testimoni della realtà sociale ingauna. Basti pensare alle contestazioni di cui fu lui stesso oggetto. Fece scalpore nel 1995 quando un gruppo di mamme del centro storico – descrivono le cronache dell’epoca – decise di boicottare la messa in segno di protesta nei confronti dell’atteggiamento del vescovo. Secondo loro era troppo permissivo nei confronti degli extracomunitari.

Le mamme scrivevano: “Non siamo razziste, vogliamo solo sicurezza e vivibilità per noi e per i nostri figli. Il centro storico e poi accadrà pure in periferia  è ormai un centro di malavita, tra spaccio di droga e piccoli furti…”.

 

Per Ciangherotti, diventato uomo pubblico di punta e di piglio, molto onore e tante contestazioni.

Il 6 marzo scorso La Stampa titolava: “Una petizione per chiedere le dimissioni di Ciangherotti. Per i cittadini i costi dei servizi sociali sono aumentati del 20 per cento. Una crociata, ricordava l’articolo di Angelo Fresia, contro l’ex leader del Centro aiuto vita, da parte dell’Italia dei valori. 

 “L’assessore Ciangherotti in un anno – per l’Idv – ha imposto l’aumento del 20 per cento della maggiore parte dei servizi sociali, dei buoni mensa scolastici, delle rette per l’asilo nido, degli scuolabus, fino al campo solare. Proprio lui che ricopre un incarico pubblico non per volontà politica e non democratica”.

E lui a ribattere colpo su colpo: “La riorganizzazione dei servizi sociali era indispensabile per farli funzionare al meglio, sia qualitativamente che quantitativamente. L’assistenzialismo è una politica vecchia e non può rapportarsi con le esigenze essenziali ed effettive  della popolazione…”.

Cinagherotti che il 17 novembre 2010 scrive un intervento sul Il Secolo XIX per denunciare che Albenga subisce, sul fronte della sanità, le gravissime ipoteche “rosse” a favore unicamente del San Paolo e del Santa Corona. E loda la lungimiranza del sindaco Guanieri nella difesa  del Santa Maria di Misericordia. Parla di rischio pericoloso portato avanti dalla Regione “rossa”di creare un ospedale unico provinciale. Con Albenga costretta ad accettare le direttive arrivate da Savona…e una frecciata finale: “Avesse voluto il cielo che, durante la precedente amministrazione, nell’ex vice sindaco, Franco Vazio, l’interesse per la difesa della Sanità del ponente ligure fosse stato almeno un decimo della passione per l’urbanistica delle Cooperative rosse in città. Oggi senza dubbio, ad Albenga, avremmo avuto l’iperOstetricia a pieno regione”.

E più recente, il 27 febbraio 2011, titolo: “Ciangherotti: Robin Hood non è a sinistra. Accuse e veleni sul caso Cangelosi. Vedremo  se non c’erano legami nelle passate cessioni”.  “L’assessore ai servizi sociali ha ribaltato completamente le accuse, sostenendo che la vecchia amministrazione di centro sinistra non avrebbe sufficientemente tutelato le inquiline dell’alloggio”.

E’ solo uno dei tanti scontri che vede Eraldo Ciangherotti nella veste di mattatore, assai meno dialogante del suo vescovo che, invece, ha fatto del ”dialogo e della moderazione” il pilastro della sua pastorale.

Sull’asilo di Leca, a Federica La Corte, de Il Secolo XIX, ha dichiarato: “E’ vero nella scuola ci sono infiltrazioni dalla vetrata sul piano superiore. Ci sono disagi che ho scoperto erano già stati segnalati nel 2001, anno di inaugurazione della struttura. Le norme igieniche non sono state rispettate. I lavandini, dove i bimbi dovrebbero lavarsi i denti,  sono ricettacolo di secchi ed attrezzi usati per pulire per terra i gabinetti”. Poi esprime solidarietà ai genitori sottolineando che occorre per le maestre un corso di aggiornamento per  sanificare gli ambienti pubblici. “Altrimenti resterà ai genitori solo l’amoro in bocca – conclude – per il conto salato del dentista e per le consulenze dei medici infettivologi”.

Domanda: bisognava arrivare ad un insolito annuncio a pagamento per scoprire un presunto scandalo all’asilo di Leca? Chi ha provveduto a segnalare agli organi competenti quanto conferma, autorevolmente, anche l’assessore ai Servizi sociali?  

 R.T.       

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