Elezioni – Intervista a Giorgio Barisone

Intervista a  Giorgio Barisone
candidato Sindaco
del Partito Comunista dei lavoratori
alle elezioni amministrative di Savona

Intervista a Giorgio Barisone
Candidato Sindaco del Partito Comunista dei Lavoratori
alle elezioni amministrative di Savona

 Giorgio Barisone, nato a Genova il 13 agosto 1956, ma savonese da sempre e oggi residente a Zinola. Sposato con Laura, giornalista pubblicista disoccupata, e due gatte: Clementina e Fru Fru (e una moltitudine di gatti di strada).

Figlio di un ferroviere e di una casalinga, ha abitato fino all’età di 9 anni alla Villetta, per poi trasferirsi in Villapiana e successivamente in zona Tardy e Benech. Diplomato alle magistrali successivamente si è iscritto alla Facoltà di legge senza però concluderla. Le sue esperienze lavorative risalgono al 1974, quando inizia con i soliti piccoli lavoretti che allora si trovavano assai più facilmente di oggi, come lo scaricare surgelati, tirare le reti con i pescatori delle Fornaci, ecc. Successivamente ha collaborato con l’emittente televisiva Savona TV (che aveva sede nel Complesso di San Giacomo), ha inoltre fatto per tre-quattro anni il venditore e capogruppo per Euroclub Italia. Dopo di ciò ha gestito con un socio una trattoria in via Alessandria (che era conosciuta come ‘Trattoria dai Radicali’ visto il suo impegno politico nell’allora ‘sinistra’ del Partito Radicale, di cui è stato anche segretario di Associazione). Ha poi gestito negozi di generi alimentari, e successivamente, dal ’96 al 2014, è stato funzionario sindacale (anche vicesegretario provinciale) della Confesercenti, anno in cui è stato licenziato a causa della crisi ed è tuttora disoccupato.

Nei primi anni ’70 ha militato nella Fgci e successivamente nei gruppi della sinistra antagonista. Ha avuto esperienze di candidatura appunto nel Partito Radicale, in Democrazia Proletaria, e successivamente in Rifondazione comunista, di cui è stato Segretario del Circolo di Vado Ligure e componente del Comitato Politico Federale. In Rifondazione Comunista ha sempre sostenuto le mozioni congressuali dell’area ‘Progetto Comunista’ di Marco Ferrando, che hanno poi portato alla costituzione del Partito Comunista dei Lavoratori, a cui non aveva aderito rimanendo in Rifondazione pur sempre su posizioni critiche, in particolare per le alleanze con le forze del centrosinistra, sino al 2010, quando è stato candidato a Sindaco a Vado Ligure. In questi ultimi sei anni, senza tessere di partito, ha militato nell’associazione ‘Controcorrente per la sinistra dei lavoratori’ di cui è tutt’oggi portavoce provinciale.

Dall’inizio della sua militanza nel Partito Radicale, ha sempre svolto attività ambientalista e a difesa degli strati sociali più deboli, in particolare nell’Associazione Amici della Terra, lottando contro la Centrale a Carbone (allora Enel) di Vado-Quiliano dando vita al Coordinamento nazionale Spazzacamini e per la difesa delle coste dando vita al ‘Coordinamento nazionale salvaguardia delle coste’ sulle problematiche del proliferare dei porticcioli turistici su tutti i litorali italiani.

Dal 2001, a seguito della sua permanenza per alcuni giorni nel Carcere di Sant’Agostino a Savona (per una kafkiana interpretazione della ‘Giustizia italiana’) ha iniziato ad occuparsi dei problemi dei carcerati, a partire dalle strutture obsolete di cui il Carcere Sant’Agostino, ora chiuso, era l’esempio più eclatante, portando a visitare tutti i carceri della Liguria più volte molti deputati, senatori e/o consiglieri regionali.

Ad oggi è impegnato quotidianamente in attività di volontariato


 

Perché ha deciso di candidarsi come sindaco di Savona?

Ho accettato con piacere la proposta di candidatura, come indipendente, per il Partito Comunista dei Lavoratori, per proseguire nelle lotte che mi hanno sempre visto partecipe.

 

Pensa che la Sua esperienza politica precedente possa rivelarsi uno svantaggio oppure no per la corsa elettorale?

Assolutamente no perché è lo specchio del mio essere, del mio impegno quotidiano.

 

Quali sono i progetti a cui tiene particolarmente?

Tengo molto alla difesa dell’ambiente, al diritto alla casa, al diritto ad un lavoro pulito e a tempo indeterminato sino al diritto alla salute e ai servizi sociali per tutti.

 

Cosa pensa debba cambiare nella città di Savona?
Molto, se non tutto. A cominciare dal modo di rapportarsi con le fasce più deboli della popolazione. Occorre aprire ambulatori di quartiere, destinare maggiori risorse alle assistenze domiciliari per anziani e/o non autosufficienti, dare maggior spazio alle esigenze dei giovani in tutti i campi scolastici ed extrascolastici (dallo sport alla musica alla ricerca di spazi lavorativi che non siano finti stage sottopagati). Occorre dare maggiori attenzione alle esigenze delle piccole attività lavorative, siano essere commerciali o artigiane, che presidiano quotidianamente i nostri quartieri e che non sopportano le forti pressioni tributarie locali e/o nazionali. Occorre rivedere totalmente il problema trasporti (aumentando le frequenze e le linee di collegamento tra periferie e centro città, specialmente negli orari serali e riducendo drasticamente i costi degli abbonamenti per studenti, disoccupati, persone in stato disagiato, ecc.). Per i servizi di raccolta rifiuti è sicuramente necessario scardinare l’attuale mentalità e potenziare la ‘differenziata’, aumentando il personale addetto e tagliando consigli di amministrazione, dirigenti, tecnocratici, ecc. Questo è solo un piccolo esempio, non sto qui a parlare della mia/nostra totale opposizione a bitume, Margonara, speculazioni selvagge di altro tipo, ecc., perché forse si è ben capito che, se dovessimo gestire noi l’Amministrazione comunale, RIVOLUZIONEREMMO Savona.   

 
Se dovesse diventare sindaco di Savona, cosa intende realizzare nei primi 100 giorni al governo?
Ho molti progetti che realizzerei nei miei primi 100 giorni come sindaco, ma i principali sono:
Affrontare il problema casa, con un piano straordinario di ristrutturazione delle innumerevoli (centinaia!) abitazioni inagibili di proprietà di enti pubblici, in modo da assegnare immediatamente gli alloggi, da un lato, alle tante famiglie oggi in lista di attesa (contribuendo altresì in questo modo a calmierare i prezzi di un mercato edilizio ormai fuori controllo), e dall’altro, predisporre abitazioni atte all’accoglienza dell’emergenza abitativa nelle sue diverse facce (sfrattati, coniugi che si separano con situazioni di nuova povertà sociale, anziani che non vogliono essere relegati in strutture-ospizio non adatte al ricovero degli stessi, ecc.), e ordinanza di requisizione per motivi di pubblica necessità delle migliaia di appartamenti vuoti della nostra città;
Abolizione del debito del Comune di Savona verso le banche che si sono arricchite con i derivati e non solo, rifiutando di riconoscere il pagamento degli oneri e del debito pubblico contratti dalle precedenti Amministrazioni con gli istituti di credito, in quanto oggetto di tassi e garanzie da usura;
Rifiuto di subordinarsi al Patto di Stabilità che strangola i bilanci degli enti locali, chiamando gli altri Comuni della provincia ad unirsi in questa lotta;
Blocco e disdetta di tutte le consulenze esterne e di tutti gli straordinari del personale, permettendo in tal modo la regolarizzazione immediata di precari e agevolando nuove assunzioni;

Interruzione della privatizzazione delle aziende municipalizzate e reinternalizzazione delle società già privatizzate (raccolta e smaltimento rifiuti, trasporti pubblici, distribuzione e captazione dell’acqua, e ogni altro servizio di utilità pubblica);

Azzeramento di tutti gli incarichi politici con nomina di nuovi responsabili votati da lavoratori e utenti e revoca di tutti i dirigenti tecnici responsabili di malagestione e/o debiti aziendali, coinvolgendo i dipendenti nella verifica, controllo e amministrazione delle società;

Vincolo delle aree industriali, che potrebbero essere dismesse, esclusivamente a nuovi insediamenti produttivi;

Rivendicazione della nazionalizzazione senza indennizzo per i grandi azionisti, e sotto il controllo dei lavoratori, delle industrie in crisi, come Tirreno Power, Piaggio e Bombardier che, pur non essendo nel territorio savonese, occupano gran parte di manodopera residente nella nostra città.

 

Ritiene che i savonesi siano desiderosi di un cambiamento?

I savonesi sono stanchi e disillusi. Ma se non iniziano ad organizzarsi, e a lottare in prima persona, nulla cambierà. La nostra Lista, la Lista degli ultimi, vuole essere un mezzo che offriamo a chi vuole unirsi alla nostra lotta.

 

Perché i cittadini dovrebbero votare Lei come prossimo sindaco di Savona?

Per tutti i motivi che ho indicato sinora, se non vogliono limitarsi al solito mugugno per poi continuare ad abbassare la testa e votare ‘i soliti noti’, centrosinistra o centrodestra, o i cosiddetti ‘nuovi grillini’ che altro non sono che tre facce della stessa medaglia del sistema capitalistico, senza dimenticarsi di quelle forze della ‘sinistra radicale’ (Sel e Rifondazione oggi unite in Rete a sinistra), che hanno sino a pochissimi giorni fa cogestito con l’Amministrazione uscente anni di malgoverno.

 

Una frase che la rappresenta

Vivere i propri sogni e lottare quotidianamente per realizzarli”.

 

 SELENA BORGNA

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