Economia nell’emergenza virus

iWORK Rubrica di Sonia Cosco da IL LETIMBRO
Economia nell’emergenza virus

 
iWORK Rubrica di Sonia Cosco da IL LETIMBRO
Economia nell’emergenza virus

 

Stiamo vivendo un evento di portata storica, quelle situazioni che gli storici chiamano “crocevia”. Quello che vivremo dopo potrebbe prendere diverse “direzioni” e niente sarà più lo stesso. L’epidemia, ormai pandemia, del Covid-19 sta smuovendo le fondamenta della salute, della quotidianità, del lavoro e dell’economia mondiale. Mentre questo articolo viene scritto, guardiamo ogni giorno i numeri del contagio. Nel frattempo stiamo imparando che ogni nostro comportamento responsabile può servire a rallentare il numero di infetti e malati, a non mandare in tilt il nostro sistema sanitario e anche le singole realtà locali si muovono per aiutare l’economia del nostro territorio che, da settimane, è ferma, per i Dpcm. Vediamo per esempio cosa succede nel settore agricolo, che è uno dei più importanti della nostra Regione. Un’iniziativa importante è quella di #campagnanonsiferma. Gli imprenditori agricoli stanno aderendo alla campagna social lanciata dalla Coldiretti nazionale.

La campagna prevede la consegna a domicilio di carne, formaggi, olio, miele, uova, ortaggi, fino alla birra. Con questa operazione e attraverso i punti di Campagna amica che si trovano su tutto il territorio regionale, si possono garantire prodotti di prima necessità e aiutare nello stesso tempo, le imprese. Il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini e ciò emerge anche dalle spese. Nel carrello si privilegiano pasta, riso, prodotti in scatola, ma un’iniziativa come quella di Coldiretti permette di portare a casa prodotti freschi e nello stesso tempo aiutare i produttori locali. Inoltre sarebbe importante, secondo Coldiretti, che supermercati, ipermercati e discount aderissero con atti concreti alla campagna #mangiaitaliano privilegiando negli approvvigionamenti sugli scaffali i prodotti del nostro territorio nazionale. L’associazione di categoria ricorda che accaparrarsi beni dai supermercati non serve, i rifornimenti alimentari sono garantiti. Niente psicosi, quindi, ma corrette prassi e informazioni. Mentre la maggior parte dell’Italia deve fare il suo dovere rimanendo chiusa nelle case, il lavoro si rivoluziona spostandosi nelle camerette e nelle cucine attraverso lo “smart working, il resto del tessuto produttivo che è rimasto “fuori” cerca di fare il suo meglio, il lavoro va avanti, per sostenere il Made in Italy, per ripartire, dopo la fine dell’emergenza sanitaria, forti.

Certo, le misure del Dpcm mettono a dura prova tutti settori, per esempio, anche quello del florovivaismo ligure, uno degli indotti più importanti per l’agricoltura ligure, se non il primo, che rischia notevoli problemi a causa del blocco delle vendite. L’assessore regionale all’agricoltura, Stefano Mai, mostra preoccupazione e chiede un intervento del Governo. I mercati sono fermi, le piante non si vendono e le imprese rischiano di perdere tutta la loro produzione. In questo panorama, in cui il settore del florovivaismo è solo uno dei tanti in difficoltà, si chiedono misure straordinarie. Anche il nostro settore ittico chiede aiuto. D’altra parte è una situazione che “straordinaria” lo è nel suo complesso, per tutti e in tutto le misure di emergenza adottate in questo periodo in quasi tutti i Paesi del mondo, lo stanno dimostrando. Noi staremo, per il momento dalle finestre, a guardare.
 

Sonia Cosco  da IL LETIMBRO di Aprile

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