È la somma che fa il totale

Ricordate chi diceva questa famosa frase… Il grande Totò «È sempre la somma che fa il totale». Per dire: è inutile che ci si illude, si può pensare quello che si vuole, si può immaginare tutto e il contrario di tutto… ma alla fine è sempre la realtà delle cose che viene fuori e da questa nessuno può prescindere. Perché questo inizio? Tra poco lo scoprirete, prima un po’ di numeri:
Per le suppletive di Monza sono stati chiamati a votare 702.008 elettori dalle 7:00 alle 23:00 di domenica 22 ottobre e dalle 7:00 alle 15:00 di lunedì 23.
È andato a votare il 19,23%. Alle elezioni del settembre dello scorso anno votò il 71,05%
Anche in Trentino Trento e Bolzano gli elettori in calo.
Va aggiunta un altro dato.
In Trentino Il primo partito “italiano” è Fratelli d’Italia, che arriva al 6,1%. La Lega aveva l’11% nel 2018 e ora crolla al 3,1%.E tutto il centro destra non raggiunge il 10%.Questo è il quadro desolante che ci viene consegnato dalle elezioni della scorsa settimana.
Salvini, la Meloni e ovviamente Forza Italia festeggiano la grande vittoria di Adriano Galliani nelle elezioni suppletive del senato di Monza e della Brianza che fu di Silvio Berlusconi.

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Adriano Galliani, candidato del centrodestra unito, si aggiudica le elezioni suppletive del collegio uninominale di Monza e Brianza con il 51,4%,.
Si ma ottenuto dal 19% dei votanti…..
Già troppo quel 51,4 %per chi già in passato è stato eletto in senato. Infatti nel marzo 2018, Galliani è stato senatore a palazzo Madama nelle fila di Forza Italia. E se nel calcio i suoi risultati sono indiscutibili, per la carriera politica non si può dire altrettanto.
Con solo il 53,97% delle presenze, Galliani è uno dei senatori meno presenti dell’intero emiciclo. Non solo, molte delle apparizioni del senatore, si concentrano all’inizio del suo mandato. Per cui uno che ha scaldato la poltrona per un intera legislatura, essere rieletto in senato è uno sfregio a chi lavora tutti i giorni per cifre al di sotto dei mille euro.
Detto ciò, bisogna capire cosa Festeggia Salvini…La vittoria di Fugatti? Lo sterminatore degli orsi?
Rieleggere questo personaggio, resterà una vergogna incancellabile.
Il sistema si chiede ma come mai il Popolo diserta le elezioni?

Dal SECOLOXIX

La risposta potrebbe arrivare dalla Liguria. Un assessore regionale si dimette per andare a svolgere un importante ruolo in un’azienda privata e automaticamente si scatena la solita immancabile corsa per occupare la poltrona ancora calda del culo di chi sì è dimesso.
Lo spettacolo che ne consegue è davvero orribile, i trombati di turno e delle elezioni precedenti subito si attivano per un posto. Non si sceglie, qualcuno all’altezza di chi è andato via, si ragiona esclusivamente chi nella corte dei miracoli dei trombati debba essere nominato, quale beneficio se ne trae, quale corrente si deve rafforzare.
A questo siamo giunti, certa politica ritorna ad essere padrona delle istituzioni e del vostro voto non gli interessa una cippa.
Pensate che queste cose siano un incentivo per convincere i cittadini ad andare a votare?
Altro esempio?
Probabilmente da Roma si sono spartiti le candidature a Sindaco delle prossime elezioni, amministrative.
Albenga ad esempio non vedrà la ricerca del meglio del territorio, di chi lo conosce bene e magari da sempre ha un ruolo politico nella città.
No si deve attendere la decisione, probabilmente insindacabile del partito che è diventato il padrone della candidatura e non si discute si eseguono gli ordini senza fiatare.
E chi non si mette sull’attenti viene messo da parte, in quanto a loro, i ras provinciali, non interessano i partiti partecipati, meno siamo e meglio è l’importante che gli elettori ci garantiscano la poltrona.
Sembrano rimembranze delle prima repubblica vero?
Queste cose saranno un incentivo a fare andare la gente ad andare a votare? Lascio a voi la risposta.
Ormai è chiaro che il regime centralista è allo stremo, ha il fiato grosso, ora è il momento di dargli una spallata democraticamente, è ovvio, ripartendo dalla vera autonomia, politica, amministrativa e del territorio, in questo caso un bel “padroni a casa nostra” ci sta a pennello peccato che chi lo ha inventato faccia il padrone in casa altrui.

 

Roberto Paolino

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