Draghi, Di Maio e la Libia… Il grande bluff?
DRAGHI, Di Maio e la Libia…
Il grande bluff?
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Riceviamo e pubblichiamo DRAGHI, Di Maio e la Libia… Il grande bluff?
La prima missione all’estero di Mario Draghi? In Libia Le missioni di Di Maio in Libia? Per lo meno una decina. Gli incontri delle varie delegazioni italo libiche a Roma ed a Tripoli? Pure quelle una decina. E poi Di Maio che proclama: il nostro futuro è l’esportazione in Africa. Con la priorità della Libia ove abbiamo grandi opportunità di sviluppo per le imprese italiane. Ed ecco che al seguito di Draghi e di Di Maio troviamo sempre gli stessi personaggi. Molti dei quali messi in cattedra proprio da Draghi e da Di Maio. Ovvero ENI, SAIPEM, ANSALDO ENERGIA, LEONARDO, TERNA, etc. etc. Insomma una trentina di BIG quasi tutti di Stato o di para-stato. Ma invece “gli altri”? Piccolo problema bancario Incredibilmente pare proprio che Mario Draghi e Di Maio ne siano totalmente all’oscuro. Le imprese italiane dovrebbero esportare in Libia gratis? Oppure pagate da un generoso governo italiano? Oppure pagate da una generosissima Europa? Già perché forse è proprio così. Perché, a quanto pare, quando il cliente libico invia il suo pagamento in Italia la banca Italiana lo blocca e non lo mette a disposizione del correntista. Pare se non dopo accuratissimi controlli verifica dei contratti, controllo della merce inviata etc etc. Insomma una follia. Il fornitore italiano chiede ed ottiene un anticipo? La banca italiana lo blocca! Ma al peggio non vi è mai fine. Pare che alcune banche “terrorizzate” dall’arrivo del bonifico libico, chiudano il contro corrente alla malcapitata azienda italiana. Insomma ormai siamo alla follia! Volete fare un esperimento? Telefonate al direttore della vostra banca e, con tono allegro e felice, annunciate il prossimo arrivo di un bonifico dalla Libia. Ovviamente chiedete se vi potrebbe essere qualche ostacolo. Nel migliore dei casi sarete costretti ad aprire un conto corrente in Svizzera (forse) Nel peggiore dei casi rischiate pure la chiusura del conto. Ma le comiche non finiscono qui… L’ICE, istituto per il commercio con l’Estero, ovvero quelli che dovrebbero agevolare ed assistere le imprese italiane all’estero, andrà ad aprire un ufficio a Tripoli. Ma per chi mai? Per ENI, SAIPEM, ANSALDO ENERGIA, TERNA, LEONARDO e compagnia bella? Per i Benetton? Per De Benedetti? Perché se le banche italiane non accettano i bonifici libici, gli impiegati dell’ ICE di che si andranno ad occupare? E l’ICE non sarà sola! Pure la comunità europea è in fase di apertura di un suo ufficio a Tripoli, probabilmente diretto da Jose Sabadel. Ma per assistere chi? Per organizzare convegni, conferenze, scambi culturali, mostre di pittura? concerti? Danze e balli? Cocktail analcolici con salatini senza salamini? Ovviamente a carico dei contribuenti europei? Ma la realtà di chi lavora veramente tutti questi funzionari, colti addetti ben pagati, impegnati “allo sviluppo della nostra economia” la conoscono? Dalla Redazione di http://www.topbtw.com |