Dov’è finito il primato della politica?

Dalla stretta di mano al pugno chiuso: come la politica italiana si sta trasformando in una farsa grottesca
Nel teatrino della politica italiana, gli attori principali sembrano sempre più impegnati a recitare una commedia dell’assurdo piuttosto che a governare il paese.**

La recente visita del premier Giorgia Meloni a Caivano per inaugurare il centro sportivo Delphinia, luogo simbolo della stretta contro le baby gang, ha regalato uno spettacolo surreale. “Sono quella stronza della Meloni, come sta?” ha esordito la premier rivolgendosi al presidente della Campania, Enzo De Luca, con una stretta di mano che è già diventata virale. Non era solo una battuta di spirito, ma un ben orchestrato colpo di scena che ha subito trovato la sua eco sui social, amplificando la visibilità dell’evento. De Luca, impassibile, ha dovuto accettare la provocazione e sedersi in prima fila per ascoltare la leader di FdI che, dal palco, ha continuato a punzecchiarlo.

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Mentre la premier tentava di dimostrare di aver “riportato a Caivano lo Stato”, a Roma la situazione era ben diversa. La discussione sulla riforma del premierato al Senato si è trasformata nell’ennesimo scontro fisico, un’altra pagina imbarazzante di questa legislatura. I senatori Menia (FdI) e Croatti (M5s) sono quasi venuti alle mani, fermati appena in tempo dai commessi d’Aula. Gli insulti volavano come schiaffi invisibili e la vicepresidente Anna Rossomando è stata costretta a sospendere la seduta per riportare un minimo di ordine. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha convocato d’urgenza una riunione dei capigruppo per discutere l’accaduto.
Questo non è un episodio isolato. Negli ultimi anni, il Parlamento italiano ha visto una serie di risse e bagarre degne di una telenovela sudamericana. Dal 2018 ad oggi, i momenti di tensione sono stati numerosi: dal Decreto Genova alle discussioni sul Fondo Salva Stati, dal salario minimo all’autonomia regionale, ogni occasione sembra buona per trasformare l’aula in un ring.
E così, mentre la premier Meloni si concede battute provocatorie per aumentare la sua visibilità, i suoi colleghi in Parlamento offrono spettacoli indegni della massima istituzione democratica. La politica italiana sembra aver perso di vista il proprio ruolo di guida e di esempio per la popolazione. La stretta di mano irriverente di Caivano e la rissa sfiorata al Senato sono due facce della stessa medaglia: un imbarbarimento dei toni e delle azioni che non può che preoccupare chiunque abbia a cuore il futuro del Paese.

La stretta di mano di Caivano

Il paradosso è che questi episodi finiscono per distrarre dai veri problemi, dalle vere riforme, dalle vere necessità dei cittadini. Mentre i politici si attardano in scaramucce personali e teatrali, l’Italia continua ad affrontare crisi e emergenze che richiederebbero ben altra attenzione e serietà. La politica, da strumento di servizio pubblico, si è ridotta a uno spettacolo grottesco, dove il primato sembra essere ormai quello del circo mediatico piuttosto che della responsabilità istituzionale.

Antonio Rossello       CENTRO XXV APRILE

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