Direzioni divergenti [Il Flessibile]

In ogni gruppo, in ogni squadra, in ogni realtà non esiste miglior intenzione che quella di procedere insieme, tutti con un unico intento e uniti per un obiettivo comune.
Quando ciò non accade in qualsiasi ambito ci troviamo quale risultato la sconfitta.Non è la prima volta che a scuola si accolgono normative non condivise.
Rientra nella normalità delle cose: avere concezioni differenti sulla strada da percorrere per giungere ad un traguardo è normale.
Insegno dal 1987.
È passata tanta acqua sotto i ponti, sono passati alcuni dirigenti, innumerevoli colleghi ma soprattutto svariati ministri.
Accade sempre che le modalità differenti vengano discusse e bilanciate smussando, laddove possibile, posizioni incompatibili.
Mai come oggi però accade di dover guardare la direzione opposta, lasciare cioè l’obiettivo alle proprie spalle per allontanarsi anziché perseguirlo.In due anni o poco più il Ministro della Scuola Giuseppe Valditara ha inanellato una sequela di dichiarazioni e ha prodotto una serie di circolari che – personalmente – non mi trovano in sintonia.
L’insegnante – per definizione – promuove l’accoglienza, comprende, tollera, conosce la pazienza, magari mugugna dentro ma sempre con il sorriso. Fino a quando?4 novembre 2022
Il Ministero dell’Istruzione viene ufficialmente ribattezzato Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).
“Il nuovo nome – afferma il nuovo Ministro Valditara – riflette una volontà di valorizzare il merito e la performance nel sistema educativo italiano”

21 novembre 2022
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara partecipa ad un evento a Milano chiamato “Italia, direzione nord”, promosso dall’istituto di ricerca Osservatorio Metropolitano di Milano, e riferendosi ad alcuni episodi di violenza che avvengono in classe propone l’introduzione di un metodo educativo basato sull’umiliazione.

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25 settembre 2024
Si annuncia la modifica dei sistemi di valutazione: alla scuola primaria entreranno in vigore i giudizi sintetici (da ottimo a insufficiente) mentre nella scuola secondaria di primo grado si ritornerà ai voti numerici: un voto inferiore ai 6/10 non garantirà (?) l’ammissione alla classe successiva.
Alcune settimane dopo il Ministro intima: “i sistemi di valutazione entreranno in vigore dal secondo quadrimestre dell’anno in corso”. Ciò a significare che le valutazioni del primo quadrimestre saranno espresse in un modo, quelle del secondo quadrimestre in un altro.
Notizia di queste ore
Un 6, finora considerato sufficienza piena, comporterà invece la necessità di superare un esame a settembre, con l’obbligo di consegnare un elaborato legato ai fatti contestati.

28 aprile 2025
Il ministro invia una circolare ai dirigenti scolastici con alcune raccomandazioni sull’assegnazione dei compiti a casa e la programmazione delle verifiche in classe.
“È importante che la programmazione delle verifiche da svolgere in classe, così come l’assegnazione di compiti e attività di studio da svolgere a casa, siano accuratamente pianificate da ciascun insegnante“. Inoltre si invitano gli insegnanti ad evitare di assegnare compiti sul registro elettronico “in serata per l’indomani“.
Senza tener conto che già la circolare ministeriale n. 177 del 14 maggio 1969 (tutt’ora in vigore) disponeva che “agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo”.
Cuore in pace, gli irriducibili ci sono e sempre ci saranno e non verranno mai sanzionati dal dirigente scolastico. Per quieto vivere e cos’altro.

29 aprile 2025
Nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza di reato.
Inoltre c’è un aggravio di pene per lesioni al personale scolastico: si passa per le lesioni lievi da 6 mesi a 3 anni attuali a 2 a 5 anni di reclusione.
Il Ministro aggiunge che l’arresto in flagranza non si estende ai minori.

Queste (e altre) dichiarazioni apparentemente condivisibili hanno – a mio avviso – un problema di fondo: desiderano rabbonire il pubblico superficiale soffermandosi sulla forma e non intervenendo nella sostanza. La Scuola, quella con la S maiuscola appunto, non può semplificare le cose ma piuttosto renderle complesse e proporre le soluzioni alla complessità.
Solamente in questo caso abbiamo possibilità di far crescere i nostri giovani allenandoli al pensiero critico, alla fatica e alla soddisfazione al momento della risoluzione di un problema.

Pochi giorni fa incontro amici più grandi di me.
Quando i loro figli andavano a scuola dicevano peste e corna degli insegnanti.
Oggi che hanno un figlio insegnante lamentano quanto lo stipendio sia irrisorio in proporzione all’impegno.
In questi casi io taccio e annuisco fingendo interesse.
Comprendo chiaramente quale sia il loro stato d’animo attuale ma fatico a guardare direzioni divergenti.
Si può essere guelfi e ghibellini insieme? Ricchi e poveri? Santi e dannati?
Preferisco perseguire nella mia Flessibile esperienza.

Dario B. Caruso da Corriere AL

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