Diamo all’Energia un’Energia Nuova

Diamo all’Energia un’Energia Nuova

 

Diamo all’Energia un’Energia Nuova.

Ma certo, è una delle pubblicità televisive sicuramente non ingannevoli perché è lo spettatore a trarre poi le “sue” conclusioni. Lo Psicologo che l’ha curata (un vero Maestro della Comunicazione) ha fatto passare un messaggio positivo (quello della mancanza di limite superiore all’intelligenza umana) portando così lo spettatore alla conclusione ingannevole che non dobbiamo assolutamente preoccuparci del futuro. In Fisica il cosiddetto “Teorema dell’Energia” (che si insegna moltiplicando scalarmente la forza per uno spostamento infinitesimo) viene mal digerito dagli studenti che non vedono, non toccano e non misurano. Così gli ottimisti pensano che con quattro pale e i pannelli solari che, per 60000 Euro una Scuola istalla sul tetto perché “va di moda la Green Energy”, continueremo a vivere “alla grande” impegnando 3 kW per unità abitativa (qualcuno li trova pochi) e riempiendo il capace serbatoio del SUV (già perché un SUV?). “L’energia non arriva: si genera” (l’immagine della bicicletta portata a mano rimane però in vista pochi secondi…); “L’energia non arriva: si ricerca” … il messaggio è chiarissimo. Tanto chiaro che il teorema dell’energia lo capisce meglio il bambino di quattro anni che inserisce, con le polarità corrette, le pile nella macchinina che quel liceale cui tentavo di spiegare il “primo principio della Termodinamica”.


 

Lo spot punta su messaggi di consapevolezza come “L’energia non arriva, si ricerca, si genera come il rispetto, l’impegno e il benessere”. Rispetto e impegno sono diventati caratteristiche rare, mentre al benessere siamo così bene abituati che il breve passaggio sopra un foglio pieno di equazioni è solo scenografico e sottintende: “Con la sola ricerca daremo all’energia un’energia nuova”… “L’energia è ciò che diventa… ” e qui suggestive immagini di tuffi, di un pennello che traccia con sapienza un ideogramma, una fila di bimbe a scuola di danza… insomma un messaggio di ottimismo e rassicurazione che si conclude con la sibillina sentenza: “Diamo all’energia un’energia nuova”. 


Una pubblicità che trovo mistificante come quei “pacchetti didattici” con cui un giovane docente (proveniente sicuramente da un Corso di Laurea in Matematica) mostra come l’energia solare sia in grado (attraverso un paio di pannellini da un paio di watt) a scomporre l’acqua in Idrogeno e Ossigeno, facendo aprire ai poveri studenti creduloni gli scenari di automobili (SUV, ovviamente) con motori a Idrogeno non inquinanti… Il fatto è che già un Fisico ligure (Giuseppe Domenico Botto  (Moneglia, 4 aprile 1791 – Torino, 20 marzo 1865))  unico Fisico ligure ad avere una recensione sugli Annalen der Physik l’aveva pensata quella dell’elettrolisi dell’acqua con una fila di 150 termocoppie riscaldate da una fiamma… Idea interessante e ripresa in un dignitoso lavoro in collaborazione apparso qualche anno fa su Eur. J. Phys. sostituendo le fiamme con specchi parabolici in ciò che comunemente è chiamato “termodinamico solare”. Ma questo lavoro costato ai suoi Autori “Ricerca, … tanta ricerca” (come appunto recita la pubblicità ENI) porta a qualcosa di operativo? Probabilmente no. Probabilmente quei bei generatori eolici alti 200 metri in grado di erogare una potenza di 8 MVA modificheranno il nostro paesaggio sempre più deforestato mentre le fonti fossili vanno a esaurimento. Già… perché nella pubblicità non si dice che la ricerca di energia ha mutato irreversibilmente la Natura e il territorio. Qualcuno osserva anche il clima; ma per una risposta seria occorrerebbe smazzarsi seriamente i dati meteorologici sulle “Philosophical Transactions” e su “Le Joural des Sçavans” e altre riviste.

 

 

 SALVATORE GANCI

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e-mail: museodellascienza.s.ganci@gmail.com  

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