Di Battista e la corsa del Movimento

 Di Battista e la corsa del Movimento

 Di Battista e la corsa del Movimento

Mai fidarsi del vecchio regime. Mai. E tanto meno del Pd. Ha ragione Di Battista. L’intellighenzia di sinistra considera il Movimento uno sfogo passeggero, una rivolta che prima o poi dovrà arrendersi, dovrà rassegnarsi. Fin dalla sua nascita, l’intellighenzia di sinistra ha provato a “normalizzare” il Movimento infamandolo. Adesso stanno cambiando strategia. Vogliono l’ammucchiata, vogliono allearsi in modo da succhiargli idee, credibilità e soprattutto voti. In modo da assorbirlo.

 


 

Del resto, Salvini è riuscito a drenare un sacco di consensi e sperano di riuscirci pure loro. Già, guai a fidarsi. Guai. Il Pd va tenuto a debita distanza. Adottando tutte le precauzioni possibili. Da Roma fino in Umbria. Perché la realtà è esattamente l’opposto di quello che credono loro. Il Movimento non è uno sfogo passeggero, ma una innovazione che deve diventare permanente. Il Movimento è la democrazia di domani. Il Pd è il vecchio. Il Movimento è il nuovo. Ed è il vecchio che deve scomparire e lasciare spazio. E non viceversa. Il Pd è obsoleto nelle idee, nelle facce, nelle logiche, nella struttura. Ha un curriculum orrendo, è complice del marciume che ha distrutto il nostro paese e sorprende giusto che vi sia in giro ancora gente disposto a votarlo. Ma visto che c’è e il Pd ha i seggi sufficienti, il Movimento ha deciso di provare a governarci per vedere se riesce a portare a casa altri risultati. Scelta rischiosa ma di responsabilità. Scelta che potrebbe alla fine aiutare il cambiamento a patto che il Movimento corra e anche veloce. Altro che fine legislatura. Il Pd è una bolgia del tutto inaffidabile. Il governo potrebbe saltare nel giro di qualche mese.

 


 

E per questo il Movimento deve correre mettendo subito in sicurezza il reddito di cittadinanza, quota 100, l’abolizione della prescrizione e le altre riforme già realizzate. Deve poi completare quelle avviate come il taglio dei parlamentari e portare a casa il salario minimo e se possibile la riforma della giustizia e tutte quelle concretizzabili in tempi brevi. C’è poi la manovra verde e il disinnesco dell’Iva. Questione di mesi. Altro che fine legislatura. Il Pd e tutti i bitorzoli ex comunisti sono in condizioni troppo penose per reggere a lungo la prova di governo. È vero che sono disperati, ma la loro arroganza li ha sempre portati a comportamenti autolesionisti e insensati. Il Movimento deve correre. Veloce. E senza fidarsi. Al di là delle chiacchiere, lo scopo del Pd e quello di fagocitare il Movimento. E per questo tenteranno di trascinarlo nel pantano politichese, per farlo sporcare, per farlo sprofondare fino a che qualche scheggia impazzita farà saltare tutto. Ieri Salvini, domani Renzi o qualche dinosauro costipato. Ma peggio per loro. Che si torni al voto, a quel punto, e spetterà ai cittadini valutare quali forze politiche hanno lavorato seriamente per mantenere le promesse e per il bene comune e quali invece hanno tramato per i soliti secondi fini. Spetterà ai cittadini valutare le cose fatte e decidere se vale ancora la pena farsi infinocchiare dai vecchi partiti e dai loro biechi leaderismi o sposare il cambiamento. Spetterà ai cittadini decidere se il Movimento è davvero uno sfogo passeggero da normalizzare oppure è il futuro della nostra democrazia.

  

  Tommaso Merlo da Infosannio

 

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