Destra, sinistra e vecchi merletti
Destra, sinistra e vecchi merletti
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Destra, sinistra e vecchi merletti
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In questi giorni di tumultuosi cambiamenti, al ritmo più spesso da operetta che da tragedia greca, pare difficile cercare di condensare il pensiero e far sì che le proprie parole non diventino obsolete nel giro di poche ore, le previsioni smentite, le prese di posizione, capovolte.
È difficile trovare un punto fermo, una bussola nei discorsi, per farsi capire e cercare di superare questo clima da tifoserie, sbeffeggianti, sarcastiche, isteriche. Eppure ero e resto sbigottita dal livello raggiunto da certe persone. Se permettete la parzialità, giustifico un pelino di più i pentastellati: quando ti hanno trattato costantemente da cane in chiesa, disprezzato, calunniato, sminuito, osteggiato, oltraggiato, ridicolizzato, per anni e anni, a dispetto di impegno umile e costante, un minimo di euforia e senso di rivalsa ci stanno pure, soprattutto se sotto forma di allegro sfottò. Ma il livore, la schiuma alla bocca, le previsioni livide e oscure di nuovi medioevi alle porte, francamente, appaiono del tutto fuori dalla realtà. E che a proporli siano individui di provata intelligenza e cultura, fa ancora più specie. Al netto di professionisti dell’informazione schierata e di chi ha molto da perdere da un cambiamento del sistema consolidato, troppe brave persone si stanno facendo trascinare da ideologie e preconcetti, coinvolgere in argomenti che molto spesso perdono di vista la realtà e la logica, vengono smentiti dai semplici fatti. E non accettano ragione, ipotesi e confronti. Il loro aut aut è: o il PD del politically correct esasperato e ipocritamente ostentato, dei diritti civili annacquati di pura facciata, alibi per distruggere tutto quanto sia rimasto di sinistra e di sociale in nome del dio liberismo, oppure morte e distruzione, pianto e stridore di denti.
Zucconi, Giannini, De Bortoli 3 professionisti dell’informazione
Lo sgomento che provo è nel rendermi conto che quella che dovrebbe essere l’intellighenzia di questa società è ferma agli anni ’70, a quelle idee, a quegli schieramenti, a quella visione del mondo, e non si schioda di lì, nutrendosi di retoriche obsolete. Al punto da essere superata in curva da una buona parte di quelli che loro considerano il popolino ignorante e becero. Forse perché quel popolino i morsi della crisi, i disagi, il peggioramento di sicurezza sociale in tutti i sensi, l’assenza di speranza, li sente vividi sulle proprie carni, fuori dai salotti buoni. Al tempo delle elezioni mi ero messa a scrivere un pezzo argomentato sui “due fascismi”, dicendo in sintesi che aveva ben poco senso preoccuparsi e scandalizzarsi dei rigurgiti beceri, che le manifestazioni di sdegno sterile lasciavano il tempo che trovavano, anzi, finivano per alimentarli, in assenza di una chiara inversione di tendenza sulle politiche di distruzione sociale che accrescevano il divario economico e favorivano un liberismo esasperato e profondamente ingiusto. Ossia, politiche di vera e concreta destra finanziaria e capitalista. Che se si voleva veramente combattere l’intolleranza crescente, più dello sdegno sarebbe stato utile disinnescare la bomba sociale a orologeria, storicamente vero alimento di tutti i fascismi.
Il nuovo Governo
Ma loro niente. Imperterriti e spocchiosi e convinti di possedere l’unica verità, l’unica etica possibile. Finendo per agitarla inconsapevoli come un drappo rosso di fronte a un toro esasperato. Ecco, quell’articolo poi lo lasciai perdere, troppo lungo e complicato, ma il senso era questo, e gli effetti iniziano a vedersi. Se pensate che, quando un fenomeno non lo comprendete, non avete proprio le chiavi mentali per comprenderlo, e vi dà fastidio che esista, basti bollarlo di disprezzo ed etichettarlo con termini offensivi, perché per magia sparisca, nell’implicito accordo generale, avete sbagliato tutto, e continuate a sbagliare. Cantori dello status quo e dell’ala perbenino, non capite perché tutti non siano come voi, buone letture, abiti sobri di eleganza finto trasandata, cinemino d’essai, buoni principi e noblesse oblige. Be’, la realtà, mi spiace per voi, non si adegua per venirvi incontro. E se le conseguenze non sono esattamente quelle che vorreste, cominciate a incolpare voi stessi, non chi ne ha abbastanza, a tutti i livelli, delle vostre lezioni di vita non richieste e della vostra saggezza da Soloni dei Parioli.
Trump e Hillary
Perché vi stanno portando alla sconfitta, alla irrilevanza, alla scomparsa. E questo non è proprio un bene per nessuno, lo dice chi si è sempre sentita di sinistra, pur provando desolazione per questo teatrino, e che è comunque preoccupata dagli eventi. Trump negli USA è stata la prima triste risposta: alla fondamentale delusione dopo le troppe speranze di cambiamento affidate a Obama, e allo snobismo insopportabile della Clinton e dei salotti radical liberal chic delle grandi città, senza che venisse minimamente ascoltato Sanders, vera novità per quanto anziano. Le risposte, la sinistra, le dovrebbe dare per prima cosa al popolo, non agli imprenditori e agli intellettuali autoreferenziali. Se non lo fa, ahimè, c’è subito pronta la destra a soppiantarla. Non si fa il bene dei diritti civili, quando sono ostentati e usati come foglia di fico per nascondere la privazione di tanti altri diritti essenziali. Anzi, li si boicotta. Ricordate la genialata di Bertinotti quando mise in difficoltà un precario governo Prodi sui diritti dei gay? Vi pare forse che farlo cadere e propiziare il centro destra abbia fatto bene alle loro istanze? Lo stesso vale per l’integrazione degli immigrati, che deve essere fatta con intelligenza e non imposta in una situazione sociale già critica di suo e pronta all’esplosione.
Berlusconi Salvini
In Italia, vi piaccia o no, la presenza di una forza potenzialmente molto innovativa e non ascrivibile alle vostre categorie da museo delle cere, che ha capito le ragioni, la fluidità e i drammatici problemi dell’attuale elettorato, ha evitato un ennesimo ricascare nella destra peggiore. Perché non venitemi a dire che un governo di centrodestra con Salvini premier e un Berlusconi redivivo, con una Lega al 30%, non sarebbe stato il male peggiore. No, anzi, sotto sotto il Pd l’avrebbe appoggiato di nascosto, facendo opposizione velleitaria solo su poche cose. Come del resto ha fatto specularmente la Lega in questi ultimi anni. Così come non venitemi a dire che gli accordi e la sostanziale identità fra FI e PD di questi ultimi tempi, e gli Alfano e i Verdini e le Lorenzin, fossero una roba migliore e di sinistra e una garanzia per i diritti civili, per il sociale, per l’equità, la giustizia, l’ambiente e contro la corruzione. La situazione attuale non sarà la più auspicabile, è per certi versi un compromesso al ribasso, non corrisponde a quelli che erano gli intenti del M5* idealista del principio, ma vi sfido a trovarmene una migliore al momento, vi sfido a spiegarmi cosa avrebbe potuto o dovuto fare Di Maio di diverso, rifiutato sdegnosamente dal PD. La verità, che nessuno confessa, è che si sentono come un bambino a cui abbiano tolto il giocattolo. Un bambino che pensa che basti fare i musi in disparte perché gli amichetti lo supplichino di tornare a giocare. La verità è che mentre si strilla contro il pericolo Lega, in realtà il vero oggetto dell’antipatia, il bersaglio primigenio dell’odio è il MoVimento 5 stelle, che fastidiosamente continua a crescere anziché dissolversi come auspicato. Qualsiasi cosa faccia è insopportabile per principio, e si vorrebbe che per magia scomparisse.
Martina (pd), Di Maio, Golinelli, Grillo
Ammettetelo, suvvia. Alcuni elenchi millenaristi sulle persone che soffriranno per questo nuovo assetto non si possono leggere. Le donne, i poveri, i disabili… Così come sentir parlare di difesa della Costituzione da chi voleva modificarla in senso restrittivo, o di difesa dei risparmi da chi ha aiutato le banche fallite a spese degli italiani, e non i risparmiatori. O di difesa del lavoro, addirittura la fiera proposta di Martina (ora, e non prima!) di un salario minimo. Alcuni del PD senza alcun pudore, alcuna vergogna scrivono che faranno opposizione dura “contro il liberismo”. Terrificante. Non si rendono conto che non ci casca più nessuno? Non hanno dignità o almeno senso del ridicolo? Nella migliore delle ipotesi, quando gettano la maschera, alla Serra, sotto sotto si rammaricano che possano votare tutti e non solo quelli che vanno bene a loro. Alla faccia della democrazia. Del resto la fluidità dell’elettorato e delle idee non è mica arrivata ora, col crollo delle ideologie. Gli operai del nord sono a suo tempo migrati dal PCI alla Lega o addirittura al B. Ancora prima, negli anni ’70, bastava ascoltare discorsi nei bar, nelle società di mutuo soccorso, nelle sezioni, o leggere le lettere all’Unità, per capire come non ci fossero più razzisti, antimeridionali, maschilisti di quelli del PCI. Uscite dai salotti e non illudetevi che la vostra verità in tasca sia ovvia per tutti, o tutti ne patiranno le conseguenze. Procura più voti alla destra una Boldrini, di dieci comizi del più inferocito leader “populista”.
Laura Boldrini Provate a capire perché. Di solito non mi piace dare suggerimenti agli altri, dicevo che le lezioni di vita e i consigli esterni mi indispongono, ma appunto, la desolante situazione della sinistra è un guaio per tutti, in fondo. D’altra parte sono loro che ne hanno sempre per tutti tranne che per loro stessi. Mi limito, per concludere, a proporre un breve esercizio ai millenaristi. Al di là di dichiarazioni di principio, appoggio ruffiano ad associazioni inquadrate partiticamente, ministeri velleitari alle pari opportunità e manifestazioni e fiocchetti da dame di beneficenza, cosa si è fatto in concreto in questi anni per i diritti? Lasciando perdere per carità di patria tutti i tagli al sociale, alla sanità, alla cultura, alla scuola, le leggi sul lavoro sempre più incerto e precario e malpagato, che certo non aiutano direttamente e indirettamente i diritti delle persone, individuali e collettivi. Una annacquatissima legge sulle unioni gay. In compenso i gay continuano a essere picchiati per strada e non esistono norme efficaci contro l’omofobia. Sull’aborto? Siamo al 70% di obiettori, i consultori sono al minimo storico e sempre meno efficienti, i provita rialzano la testa, e lo stato disastroso della sanità fa il resto. Come è stata difesa e potenziata una legge di civiltà
Al di là di velleitarie quote rosa, cosa si è fatto per favorire l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro e una equa carriera? Quante donne ci sono in posti di responsabilità, pubblici e privati? Siamo fanalino di coda in Europa. Vogliamo parlare dell’imbarazzante family day della Lorenzin, con slogan e manifesti di mussoliniana memoria? Chi ha menato i dimostranti in più occasioni, studenti, lavoratori, cortei pacifici? Solo le destre? Quanto è concreto impegno, e quanto ipocrisia velleitaria, dietro la facciata? Siamo indietro su eutanasia, accanimento terapeutico, depenalizzazione delle droghe leggere… Ah, no, bisogna ammetterlo: abbiamo raggiunto una apprezzabile legge sul biotestamento, grazie a insistenza e buona volontà di alcuni, mettendo insieme le proposte, di cui una… aspetta… primo firmatario Matteo Mantero, M5*. Un pericoloso grillino. Insomma, diciamocelo: pensate davvero che per una Lega, in qualche modo frenata dai 5 stelle, sarà possibile fare peggio? Possibile lo è sempre, comunque difficile. Meglio, in compenso, è facilissimo. Attendiamo e vediamo.
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