De Giovanni presenta il suo ultimo libro

  Maurizio De Giovanni presenta in videoconferenza il suo ultimo libro

Maurizio De Giovanni presenta

in videoconferenza il suo ultimo libro

E’ stato presentato in videoconferenza rispettando le nuove norme sanitarie l’ultimo libro di Maurizio De Giovanni intitolato “Una lettera per Sara”
“Maurizio dà voce a persone indimenticabili e va di pari passo con noi”, dichiara Renata Barberis, “visto che nel 2007 abbiamo aperto pensando di tenere presentazioni letterarie e verso la fine di quell’anno l’allora libraia Laura Mulè mi diede da leggere “Il senso del dolore”chiedendomi un parere e ne sono rimasta conquistata tanto da non riuscire a smettere di leggerlo e un anno dopo l’autore era qui a presentare un altro suo romanzo, “La condanna del sangue”.


Maurizio De Giovanni

Stessa emozione da parte dell’autore: ”Saluto tutti sperando di tornare presto a Savona anche perchè ho un forte rapporto con i lettori savonesi; sono convinto che la libreria sia il centro dinamico della cultura ed il virus non ha fermato il lavoro di diffusione delle storie. I libri si vendono in libreria ed ho deciso di aspettare che riaprissero poichè la libreria è la casa dei libri e degli scrittori corporei. Il sottotitolo di questo romanzo, il passato non si dimentica, è un tratto distintivo ed ogni serie che ho scritto deve avere caratteristiche diverse dalle altre; lo scrittore deve rendere conto ai personaggi e la serie del Commissario Ricciardi è la più amata anche se la storia è finita ma ho smesso di raccontarlo perchè lo devo ai personaggi. I Bastardi di Pizzofalcone sono plurali e dissonanti tra loro, Mina Settembre è allegra e colorata mentre Sara è la mia serie più nera poichè affondo le mani nella storia recente del nostro Paese e sono convinto che il passato possa cambiare con le nuove scoperte riguardanti i grandi casi come, ad esempio, l’omicidio di Kennedy, il caso di Aldo Moro e la morte sospetta di Papa Luciani. Con Sara approfondisco i misteri del passato poichè lavora presso i servizi segreti per l’interpretazione del linguaggio non verbale e vedendo la verità capisce che, senza menzogne, è più atroce. Questo mio personaggio odia le bugie tanto che non si tinge i capelli, non si trucca, non indossa i tacchi, lascia il marito che non ama ed entra nella propria vita senza sconti”.

“La città di Napoli è una grande attrice ed interpreta bene il ruolo necessario ad ogni circostanza”, prosegue De Giovanni, “e ricordo che nei Bastardi di Pizzofalcone è caotica, in Mina Settembre è cafona mentre con Sara è raffinata e diffidente. Napoli è sempre lei in ogni suo volto e tra qualche anno mi piacerebbe scrivere alcuni racconti di Bambinella, uno dei personaggi della serie del Commissario Ricciardi, che narra i vari personaggi senza il commissario che vedrei bene negli anni 60 ma non durante la Seconda Guerra Mondiale.

 


 

Le idee per i romanzi nascono da frammenti di mille cose come un ritaglio di giornale, un film, una canzone e l’ultimo libro dei Bastardi, intitolato Nozze per i Bastardi di Pizzofalcone, è nato vedendo un abito da sposa che cade da un manichino. Il romanzo “Una lettera per Sara” nasce dall’idea di un libro di Carlo Lucarelli dedicato ai misteri italiani con il caso di Graziella Campagna, una giovane ragazza dipendente di una lavanderia che ha trovato un biglietto in un paio di pantaloni e lo restituisce ma sparisce all’uscita dal lavoro. Il fratello carabiniere fa molte ricerche e le forze dell’ordine non fanno nulla ma un mese dopo viene trovata uccisa vicino a Messina. Nessuna indagine viene svolta ed il fratello dedica la vita a scoprire la verità; 25 anni dopo un pentito rivela che la povera ragazza ha visto che il biglietto era indirizzato a un latitante e venne quindi deciso di ucciderla. Il personaggio di Sara è molto vicino a Ricciardi perchè ha la capacità di ascolto considerata come superpotere ed ora si ascolta poco ma lei arriva al giudizio poichè non ha pregiudizi. Dobbiamo raccontare le storie per come le vediamo ed il lettore deve tirare fuori il messaggio; Sara ha un amico, Andrea, il cui nome è un omaggio al grande Camilleri e voglio dire che amo molto Sara, Andrea ed il loro mondo”.

“Il personaggio di Andrea è meraviglioso perchè, nonostante sia cieco, riesce a vedere e sentire e a lui si adatta perfettamente la frase L’essenziale è invisibile agli occhi”, conclude Renata Barberis.

SELENA BORGNA 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.