Dalle inondazioni alle alluvioni

 
Dalle inondazioni alle alluvioni

Dalle inondazioni alle alluvioni

Qualche decennio fa, a causa di forti piogge potevano esserci dell’inondazioni. Le inondazioni sono fenomeni naturali che contribuiscono ai processi di evoluzione e modificazione del territorio. Si tratta di allagamenti temporanei di zone popolate o coltivate. 

Oggi invece si tende a non parlare più di inondazioni ma di alluvioni perché nell’acqua che fuoriesce dagli argini sono presenti anche accumuli di materiale fluviale, costituito da fango e da sedimenti che creano danni economici e, peggio ancora, perdite di vite umane.

 


 

L’uomo interviene per cercare di prevenire queste conseguenze catastrofiche senza rendersi conto di essere lui l’artefice delle alluvioni.

Ha dimenticato che i corsi d’acqua crescono e diminuiscono a seconda della stagione, per questo ha gestisto male il territorio con costruzioni sugli argini dei corsi d’acqua e in zone esondabili, ha ristretto i letti dei fiumi e addirittura li ha ricoperti di cemento, ha asfaltato tutto il possibile e ha abbandonato i boschi.


La causa principale delle inondazioni sono le precipitazioni intense e prolungate, ma ci sono anche le cause dovute all’incuria dell’uomo: 

  • una percentuale altissima di territorio impermeabilizzato; 
  • costruzioni e asfalto che impediscono alla pioggia di infiltrarsi nel terreno con un conseguente e rapido aumento delle quantità di acqua nei fiumi;
  • la mancata pulizia dei corsi d’acqua e dei boschi, con la vegetazione che impedisce il deflusso dell’acqua e la costringe ad uscire dagli argini, creando gli eventi catastrofici.  
  • le sciagurate costruzioni in prossimità degli alvei dei fiumi che, in caso di inondazioni, creano danni all’economica e soprattutto creano perdite di vite umane

Ora si è corso ai ripari con opere per diminuire o convogliare la portata idrica dei fiumi in piena (dighe, bacini artificiali, scolmatori). Lavori costosi e lunghi da realizzare e molte volte inutili (non serve scavare il greto del fiume, bisogna invece allargare gli argini)

Quello che è mancato all’uomo, in questi anni, è la cultura naturalistica. Nella gestione del territorio si è continuato a non tenere conto delle esigenze della natura.

 Si deve cambiare mentalità cominciando, magari, ad intervenire con azioni mirate nella manutenzione delle montagne abbandonate da decenni con il rimboschimento e la nascita di boschi nuovi.

 

T.S.

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