Dal galero alla galera

DAL GALERO ALLA GALERA

 

DAL GALERO ALLA GALERA

Mauro Cosmai *

 

Si allarga lo scandalo degli abusi sessuali su minori da parte dei cosiddetti intermediari cristiani di ogni livello e grado. Dal galero (che è il cappello dei cardinali) si passa alla galera, ma solo il primo (per alcuni) è assicurato. Il Vaticano ha nascosto da sempre queste vergogne, confidando in ogni caso anche nelle cortine fumogene del tempo. Se la massiccia componente omofila all’interno delle mura vaticane e non solo è uscita prepotentemente alla ribalta, va comunque sottolineato che ogni relazione omosessuale purché fra adulti e consenzienti ha ben poco a che vedere con molestie e violenze sessuali nei confronti di bambini impossibilitati a difendersi e adolescenti suggestionabili.

La superficialità con la quale si è cercato di coprire regolarmente la pederastia è però interpretabile rifacendosi alla “Sindrome di Achille” (M. Cosmai, 2000), caratteristica di chi a livello politico-istituzionale (nonché religioso) si sente potente e inattaccabile.

Un po’ di storia per vidimare il tutto. Nel 1962, non poi così lontano nel tempo, il cosiddetto “papa buono” (Roncalli) firma la delibera: “Crimine sollicitationis” che in pratica impone ai vescovi di tutto il pianeta conosciuto di riservare ogni indagine sulle violenze sessuali dei preti su minori all’esclusivo esame della Chiesa, per di più con la minaccia di scomunica per tutti i disobbedienti (il contenuto è portato alla luce anche dal noto quotidiano “The Observer” in un’intervista all’avvocato  D. Shea che si è occupato per anni della scottante questione).

Non sarà un ammonimento isolato e magari sfilacciato nel tempo in quanto nel 1974 il papa Paolo VI (Montini) rinnova il divieto con una nuova delibera dal titolo “Secreta continere”. Verrà ribadito il concetto nel 2001 da Giovanni Paolo II (Wojtyla) che vidima la “Sacramentorum Sanctitatis Tutela”. Innumerevoli le altre prove. Una per tutte: il cardinale Law, indagato per anni e anni di copertura nei riguardi di un centinaio e più di preti pederasti, viene richiamato a Roma per coprire non altre tonache bensì un alto incarico. Continuerà a celebrare (e otterrà) solenni messe funebri. Anche gli ultimi papi vengono accusati dai parenti delle vittime di reagire solo a parole. Il canovaccio non cambia.

Assurdo accennare al solito anticlericalismo (la prima, facile accusa). Sono ormai di pubblico dominio gli intendimentidi un apparato che si è sentito invulnerabile e non solo nelle realtà del terzo mondo. Una disamina obiettiva mette in risalto, oltre i processi di rimozione e le premeditate protezioni, l’inaccettabile ingenuità, peraltro difficile da comprendere, di quei genitori che si ostinano, senza la necessaria attenzione, ad affidare i figli all’uomo nero, che purtroppo è molto peggio di quello delle favole che si raccontavano un tempo per impressionarli.

 

    * psicoanalista – sessuologo    (docente universitario)

 

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