da La Repubblica

Processo per la scalata alla Bnl
Ricucci e la ‘sola’ a Berneschi
A Milano il pm chiede tre anni di carcere per il presidente Carige.
E dalle carte spunta la storia di un affare

Processo per la scalata alla Bnl
Ricucci e la ‘sola’ a Berneschi
A Milano il pm chiede tre anni di carcere per il presidente Carige.
E dalle carte spunta la storia di un affare
C’è anche una clamorosa “sola” immobiliare rifilata al numero uno di Banca Carige dal “furbetto” Stefano Ricucci, negli atti del processo, in corso a Milano, per la scalata occulta alla Bnl del 2005 che l’altro ieri ha visto il pm Luigi Orsi chiedere una pena di tre anni di reclusione e 600mila euro di multa, per aggiotaggio, contro Giovanni Berneschi.

Pene ancor più severe sono state chieste per Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, ex vertici di Unipol, e per l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio. Giampiero Fiorani, ex ad di Bpl ha già patteggiato. Le accuse riguardano il cosiddetto “contropatto” che – tra il 2004 ed il 2005 – rastrellò il 27% delle azioni Bnl poi cedute all’Unipol, per contrastare i concorrenti del Banco di Bilbao.

Ma dagli atti depositati (e pubblicati ieri su Indymedia da interceptor, una sorta di wikileaks genovese) emerge l’interrogatorio del 2007 di Berneschi e la sua turbolenta conoscenza con Stefano Ricucci, uno degli immobiliaristi dei “furbetti del quartierino”.

“Ricucci – racconta Berneschi – la Banca ha avuto la sfortuna di averlo cliente e la fortuna di allontanarlo prima che scoppiasse lo scandalo. Divenne nostro cliente a Roma, finanziammo la sua Magiste International con la garanzia di azioni Bnl. Era seccante e irrituale che chiedesse quotidianamente di aumentare l’affidamento in funzione dell’aumento della quotazione del titolo… era un prassi insostenibile. Ma fu allontanato per un altro motivo. Banca Carige stava pensando di acquistare un immobile a Roma in via Cristoforo Colombo.. Ne avevamo fatto cenno occasionalmente a Ricucci…. mentre riflettevamo sul da farsi Ricucci disse che aveva opzionato l’immobile. Quando gli chiedemmo cosa ne avrebbe fatto ci rispose che lo avrebbe rivenduto ad un multiplo del prezzo di acquisto. Mi arrabbiai moltissimo, ma come, confidavo al cliente un’operazione e lui me la soffiava. Fu così che ad aprile 2005 chiudemmo il rapporto con Ricucci”.

Il 6 giugno prenderanno la parola i difensori di Berneschi, gli avvocati Nicoletta Garaventa e Paolo Sommella.

 
Marco Preve

 

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