Cum grano salis

Silvia Salis

Cum grano salis” significa “con un pizzico di sale”, ovvero con un atteggiamento critico e moderato.
Come sempre la saggezza latina riesce a spiegare in modo chiaro la strepitosa vittoria di Silvia Salis a Genova.
Ha detto le cose giuste al momento giusto con freschezza e moderazione.
Un linguaggio nuovo che rassicura, ma soprattutto senza odio nei confronti dell’avversario, arroganza e protervia.
Ho fatto fatica a muovermi in un ambiente senza regole dove vale tutto. In questi mesi ha raccontato ci sono stati attacchi personali con picchi verso il basso notevoli, come le mie foto in costume con mio figlio neonato pubblicate da esponenti della giunta uscente. Un atteggiamento grottesco e indegno per chi rappresenta le istituzioni”.
Questa volta non ha vinto l’arroganza, la macchina del fango e certi atteggiamenti sia di alcuni politici di centro destra che soprattutto certi direttori di giornale, che hanno perso per strada il dovere di un giornalista: informare.
Sono diventati purtroppo i manganellatori di un regime illiberale e agonizzante.
L a sfida sarà ora riuscire a tenere unite tutte le anime dei progressisti anche dopo le elezioni, c’è chi sta già pensando di proporre il “laboratorio Genova” come un modello per le opposizioni al governo di centrodestra a livello nazionale.

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Il centro sinistra può vincere le prossime elezioni politiche a patto che si liberi di comportamenti e idee che non rappresentano il popolo di sinistra.
Sono stupefatto di vedere che il buonismo di sinistra si limita all’accoglienza ma non si pone mai il problema delle cause. Perché ci sono oggi tanti migranti? Perché siriani e libici che fino all’intervento dell’Occidente godevano di un tenore di vita elevato, sono oggi profughi in terra straniera?
La sinistra è oggi in crisi e si chiede come potrebbe parlare ai nuovi populismi per ricondurli nei binari di una democrazia elitaria che assomiglia più ad un’oligarchia che ad una democrazia in senso proprio.
Viceversa, anche quando dice di voler ascoltare il malessere di cui i populismi sono espressione, la sinistra si trincera nei luoghi comuni del politicamente corretto. Mentre, secondo me, basterebbe un’autoanalisi oggettiva per capire le cose da un’altra angolazione.
Pensate queste sono in sintesi le parole di un intervista del 2019 di Carlo Freccero.
Da allora nessun cambiamento se non con l’ultima campagna elettorale di Genova.
La Salis liberata del politicamente corretto ha parlato dei problemi concreti ha proposto soluzioni ed ha giustamente vinto.
Il miglior augurio che le posso fare è di andare avanti senza farsi condizionare,senza farsi tirare per la giacchetta,ma soprattutto fare cioè che ha promesso e  credetemi sarebbe davvero importante per dimostrare che le destre hanno vinto (anche alle ultime regionali) facendo clamorose promesse mai mantenute.
E come sempre ciò che semini raccogli.
In queste elezioni infine si è dimostrato,come i partiti (soprattutto nel centro destra)siano l’anello debole,e che oggi per vincere sia neccessario fargli fare un passo indietro,in quanto per il cittadino medio rappresentano il potere,il poltronismo e fucine di incompetenti.
“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela” Enrico Berlinguer

 

Roberto Paolino

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