Cose da pazzi
La storia che vi sto per raccontare, ha davvero del surreale.
Ambientazione elezioni amministrative di Imperia
Protagonisti: Sindaco uscente Scajola, Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia.
Da settimane i due partiti testé elencati, con fierezza stavano costruendo un gruppo che doveva rappresentare il centro destra Imperiese e che si opponeva al progetto elettorale e amministrativo proposto da Claudio Scajola.
In un precedente articolo vi ho raccontato che la Lega abbandonava il progetto del “centrodestra per Imperia” per gettarsi tra le braccia di Scajola. Solo Fratelli d’Italia restava a sostegno del candidato Sindaco Luciano Zarbano, infatti alla presentazione del candidato Sindaco vi erano le principali cariche del partito.
Un post su fb del gruppo di opposizione a Diano Marina guidato dall’ex generale Marcello Bellacicco rende perfettamente l’idea di quanto è accaduto:
“tra gli attori di questa indegna faccenda si stagliano il Senatore della Repubblica Gianni Berrino, l’Onorevole Matteo Rosso e la Consigliera Regionale Veronica Russo, tutti in prima fila alla presentazione del Candidato Zarbano e tutti osannanti sostenitori della sua adeguatezza per la carica di Sindaco. Tranne poi rinnegarlo, dopo neanche una ventina di giorni”.
Vi chiederete cosa è successo di tanto eclatante per fare cambiare idea a Fratelli d’Italia?
Come sempre a suffragio di quando dico pubblico testualmente una parte di articolo apparso su un autorevole quotidiano, Repubblica:
“Colpo di scena nella politica della Liguria: il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ieri, mercoledì 5 aprile, ha telefonato direttamente al candidato sindaco a Imperia del suo partito, FdI, Luciano Zarbano, colonnello dei Carabinieri, invitandolo a fare un passo indietro. A nove giorni dalla chiusura delle liste”
Tirando le somme, si può tranquillamente affermare, che questo episodio passerà alla storia come una pagina politica veramente orribile e che mette ulteriormente in risalto un dato:
I politici considerano le persone come dei burattini da manipolare a loro piacimento.
Ma a volte da una cosa brutta può nascere una storia bellissima.
Un personaggio del “giorno della civetta” di Sciascia pronunciava una frase che è passata alla storia il cui riassunto è il seguente, “Ci sono uomini e quaraquaqua”
Ad Imperia si è innalzato agli onori della cronaca un “Uomo”.
Si chiama Luciano Zarbano che ha deciso di non piegare la testa, anche difronte a pressioni dall’alto, che miravano a fargli ritirare la candidatura. Lui con grande senso dell’onore invece ha deciso di andare avanti con un gruppo di persone che con entusiasmo ha deciso di sostenerlo.
Reputo che questa scelta coraggiosa non debba essere solo patrimonio della città di Imperia, ma debba diventare un esempio per tutte le donne e uomini che vogliono restare liberi.
Per quanto riguarda il Sindaco uscente Scajola, bastano le sue stesse parole per stigmatizzare molto negativamente quanto è accaduto:
“Io non sono il centrodestra. Sono stato eletto sindaco di Imperia contro il centrodestra, contro il centrosinistra, contro la sinistra e contro la destra.
E’ stata una proposta di crescita della città rivolta ai cittadini. Proseguo nella stessa direzione, non ho chiesto appoggi a nessuno, ho chiesto il consenso degli imperiesi ed ho dichiarato che il mio partito è Imperia, gli Imperiesi”.
Spiace rilevare come si predichi bene e si razzoli male.
Un dato è certo da quando è intervenuto il presidente La Russa nella vicenda Imperiese, (certificando per l’ennesima volta che non conosce minimamente la corretta postura istituzionale) Claudio Scajola non è più il candidato di una lista civica, ma di una compagine politica che diciamolo francamente lascia molto a desiderare.