Dati regionali dell’Osservatorio sul Precariato dell’Inps

Alcune considerazioni sui dati regionali dell’Osservatorio sul Precariato dell’Inps

Alcune considerazioni sui dati regionali

dell’Osservatorio sul Precariato dell’Inps

 

Dopo avere rilevato nel corso del 2015 in Liguria effetti del Job act generalmente inferiori a quelli che si sono registrati a livello nazionale, si è registrata nel primo semestre dell’anno in corso una diminuzione dei nuovi rapporti di lavoro attivati superiore a quella nazionale, che ha riportato le assunzioni di tutte le tipologie (tempo indeterminato, tempo determinato e apprendistato) a valori non solo inferiori a quelli del 2015 ma anche a quelle del 2014 (come avvenuto peraltro nei dati dell’intero Paese, ma diversamente da quanto avvenuto in Piemonte e Lombardia, per rimanere al NordOvest ma anche in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna). La tenuta su livelli superiori a quelli del 2014 si è verificata peraltro nelle sole 5 regioni citate, evidenziando probabilmente quelle in cui si intravedono i primi veri segnali di ripresa (seppure insufficienti a far crescere decisamente l’occupazione).


In particolare nel primo semestre 2016 in Liguria si sono registrati complessivamente 70.483 nuovi rapporti di lavoro, il 7,1% in meno  rispetto a quelli del 2015, dato migliore di quello nazionale che ha fatto segnare una variazione percentuale del  -10,5%. I nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato, però,  presentano una diminuzione superiore a quella nazionale: nel primo semestre sono infatti risultati 13.331 contro i 20.547 dello scorso anno, mentre la diminuzione a livello nazionale è stata del 33,4%. In genere le diminuzioni dei nuovi contratti a tempo indeterminato sono superiori ad un terzo, con quattro sole eccezioni: Lombardia, Toscana, Basilicata e Sicilia. Solo in Valle d’Aosta il complesso delle assunzioni del primo semestre 2016 è superiore a quello del 2015 (+1,5%).

Le trasformazioni da tempo determinato ad indeterminato sono diminuite del 44,2%, (dato pressocchè simmetrico all’incremento registrato nel 2015 che aveva raggiunto il 44,7% su base annua), passando da   6.347 a 3.539; il decremento del dato ligure è superiore a quello nazionale che è pari al 37%; per il complesso delle trasformazioni le variazioni sono rispettivamente del 37% in Liguria e del 30,5% in Italia. Il dato regionale delle trasformazioni dei contratti è il peggiore dopo quello della Valle D’Aosta dove la diminuzione delle trasformazioni dei contratti a termine in contratti indeterminati sfiora il 60% e il totale delle trasformazioni è più che dimezzato (-54,4%)

In Liguria le cessazioni complessive sono diminuite dell’8,8% contro il -8,5% nazionale e le cessazioni a tempo indeterminato registrano una diminuzione del 4,5%, inferiore a quella nazionale che è pari all’8,8% nel semestre.


 

Continua a crescere l’utilizzo dei voucher di valore nominale di €10 (l’utilizzo dei buoni lavoro regolamenta il rapporto diretto tra prestatore e utilizzatore finale senza diritto per il lavoratore alle prestazioni di malattia, maternità, disoccupazione e assegni familiari) ma a ritmi inferiori a quelli registrati lo scorso anno anche per norme più stringenti che ne vincolano l’utilizzo a particolari e circoscritte categorie di lavoratori e di attività economiche. Il valore complessivo dei voucher venduti (2.314.279) è cresciuto del 38,9% rispetto a quello registrato tra gennaio e giugno 2015 (quando l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2014 era stato pari al 93%). Il dato ligure è di poco inferiore alla variazione avvenuta a livello nazionale (40,1%).

I dati confermano ancora una volta la situazione di difficoltà attraversata dall’economia regionale con ricadute che rimangono pesanti per il mercato del lavoro locale.

14.9.2016   Claudia Sirito

 

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