Comune di Savona – Consiglio Comunale del 29 gennaio 2015
COMUNE DI SAVONA
Consiglio Comunale del 29 gennaio 2015:
la democrazia può attendere, e una sfuriata del Sindaco
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COMUNE DI SAVONA
Consiglio Comunale del 29 gennaio 2015:
la democrazia può attendere, e una sfuriata del Sindaco
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PREMESSA: Vediamo se riesco a spiegarmi con un esempio. Immaginate di lavorare in un ufficio, dove da tanto tempo tutti dicono che ci vuole una sedia nuova. Voi predisponete la richiesta all’ufficio acquisti, e la fate girare fra i colleghi per conoscenza. Nessuno vi dice niente. Quando la richiesta sta per essere approvata, i colleghi vi arrivano addosso perplessi chiedendovi cosa vi è saltato in mente di prendere l’iniziativa, che va bene, sì, la richiesta era circolata, ma ci vuole calma in queste cose. Che comunque loro la sedia la vogliono gialla, dalla richiesta non è chiaro… Che se nell’attesa si rimane con una sedia in meno, e casomai servisse, è un danno. Che è meglio ritirare la richiesta all’ufficio acquisti prima che sia emessa l’impegnativa di spesa, per sottoscrivere un documento tutti insieme, che impegni a presentare una richiesta all’ufficio acquisti, il quale da parte sua si impegna a evaderla entro quattro mesi dall’arrivo… Voi li guardate sbigottiti: ma sono tutti pazzi? Che bisogno c’è di ripartire da zero, quando la richiesta è già lì? Per quel che riguarda il tetto di spesa, si può discutere, il colore si può scegliere tutti insieme, e quanto alla sedia in meno, già c’è, una sedia in meno: che senso ha aspettare, quando si può procedere subito, tutti d’accordo? Niente, i colleghi vanno all’ufficio acquisti a dire che loro sono d’accordo per avere una sedia nuova, ma non appoggiano la vostra proposta di spendere per comprarla, e ripartiranno da capo con una richiesta, in base alla quale poi riformuleranno la proposta. Ecco. Più o meno questo aneddoto spiega cosa ci siamo sentiti in Consiglio, a proposito della nostra proposta di modifica dello Statuto per prevedere le varie tipologie di referendum, corredata di regolamento separato, già passata in Commissione in un tripudio di astensioni. Ma andiamo con ordine. Consiglio Comunale del 29 gennaio 2015: la democrazia può attendere, e una sfuriata del Sindaco Assenti: Addis, Arboscello, Arecco, Bagozzi, Bracco, Marson, Prefumo. In Giunta molti assessori vanno e vengono, Sorgini va via molto presto, assente Di Tullio. Si parte con un fuoco di fila di interpellanze sui temi più disparati, quasi tutte presentate da Benvenuto. La prima riguarda un nucleo di case in zona Naso di Gatto, ormai fatiscenti. Risponde Costantino, oggi costretto a superlavoro, dicendo che nel complesso Ca di Ferrè alcuni immobili e la chiesa sono di proprietà delle opere sociali, avuti in eredità nel 1865. Che non riescono a venderli e la chiesa ha pure subito atti di vandalismo. Seconda interpellanza, sempre Benvenuto. A causa della duna di sabbia alla foce del Letimbro, che in caso di forti piogge se non rimossa causa riflusso d’acqua nelle fognature di alcuni quartieri, propone di spostare l’oasi faunistica. Costantino gli spiega che l’oasi faunistica è apposta collocata alla foce perché è il punto in cui si può far stazionare acqua a sufficienza. Ancora Benvenuto sulle fioriere di piazza Saffi, a suo giudizio oggetto di scarsa manutenzione. Costantino elenca gli interventi e i compiti di Ata in proposito. Benvenuto non è d’accordo. Bussalai interpella chiedendo agevolazioni per gli ambulanti. Martino condivide lo spirito della proposta e promette genericamente, dicendo che non è ancora in grado di dare una risposta puntuale su riduzione di aliquote fiscali e tariffarie. Benvenuto interpella sulla pipì dei cani, dicendo che non se la prende coi proprietari, ma con la frequenza dei lavaggi da parte di Ata. Chiede una verifica se non ci sia troppa gente negli uffici e poca operativa sul territorio. Costantino parla di lavaggi effettuati, dice che si sta rivedendo integralmente il sistema. Benvenuto dissente. Parte subito con una ulteriore interpellanza sui lavori della passeggiata a mare di corso Colombo. Erano proprio necessari? Non c’erano opere più urgenti a cui destinare quei fondi? Risponde Lirosi con il consueto puntiglioso elenco di date, opere, cifre, autorizzazioni, appalti e lavori. Ancora Benvenuto sulla pulizia della spiaggia in via Cimarosa. Ancora Costantino a rispondere. Ci sarebbe l’ultima interpellanza di Benvenuto, ma viene ritirata. Frumento interpella a proposito di inserire Savona nell’Expo 2015, come città natale di Colombo, agganciandosi al tema dei nuovi alimenti arrivati dall’America. Apicella spiega che esiste un tavolo permanente delle associazioni, che Savona parteciperà all’Expo per cinque settimane nel corso di sei mesi, ed evidentemente è un po’ tardi per pianificare ulteriori iniziative. Siamo alla prima delibera di modifica allo Statuto, art. 13. Presentata da Acquilino, anch’essa giacente negli uffici da tempo immemorabile in attesa di valutazione, riguarda appunto il fatto che le proposte dei consiglieri devono essere valutate in tempi certi. E questi termini non devono superare i sessanta giorni per i regolamenti e i trenta giorni per tutte le altre ipotesi. Ci dicono che in Giunta questa proposta non è stata presa bene, quasi al pari della nostra, ma essendo passata all’unanimità in Commissione, passa all’unanimità anche qui, con 26 sì.
A intervenire per annunciare voto favorevole sono Aschiero e le “tre donne della minoranza”: Romagnoli, Pongiglione ed io. In particolare, io sottolineo come siamo sempre favorevoli a proposte che vanno nella direzione di una maggiore democrazia. Ed eccoci all’assurdo balletto a cui si riferiva l’esempio riportato in premessa: la nostra delibera per introdurre tutte le tipologie di referendum nello Statuto, modificando l’art. 30, e per varare un regolamento separato, rendendo la procedura finalmente operativa, snella ed efficiente. Il giorno prima eravamo stati contattati da Frumento a nome della maggioranza, per chiederci di ritirare la delibera, proponendo in alternativa di firmare un odg condiviso con tempi certi di approvazione per modifiche e regolamento. Consultandoci fra noi, avevamo rifiutato. Ora però l’odg viene comunque proposto, e firmato dalla maggioranza tutta, Larosa, Zunino (nonostante Lavagna avesse votato a favore della nostra delibera in Commissione), Aschiero, Demontis, Pesce (nonostante Maida avesse votato a favore della nostra delibera in Commissione), Frumento, e in minoranza da Santi, come sempre sollecito soccorritore dei vincitori. Per il resto la minoranza non lo accetta. Se fosse stato firmato da tutti si sarebbe anticipata la discussione dell’odg, ma così non è. Mi si chiede ancora di ritirare la delibera in cambio di un impegno, appunto, generico. Eccolo: “Si impegna il Presidente del Consiglio Comunale e la Conferenza dei Capigruppo a formulare una proposta di modifica dell’art. 30 dello Statuto Comunale e la predisposizione del connesso regolamento attuativo, a seguito dei doverosi approfondimenti, entro il termine di quattro mesi. “ Non suona un attimino…. come dire… fuffa? Non pare calzante il paragone in premessa? Riassumo gli interventi di Frumento, Zunino, Larosa, Aschiero… Si ringrazia noi per la proposta. Si ammette l’importanza del tema. Si riconosce che non è colpa nostra se si arriva ora con una proposta non discussa e condivisa da tutti, anzi, era circolata in visione ed era in giacenza da più di un anno. Ma si pensa che, proprio perché il tema è importante, meriti maggiore approfondimento e riflessione… eccetera. Aschiero non si perita di riproporre la questione che fa a pugni con la logica, che eliminare il regolamento dallo Statuto sarebbe un danno che impedirebbe un eventuale referendum nel frattempo, mentre è proprio per colpa del regolamento inutile, monco della parte attuativa e inefficiente che non si è mai svolto un referendum! Insomma, gli argomenti appaiono tutti abbastanza deboli e, come dire, un filino pretestuosi. O i referendum e l’idea di chiedere pareri ai cittadini non entusiasmano buona parte della maggioranza, o non si vuole concedere una minima vittoria politica a noi, o piuttosto, come credo, entrambe le cose. Questo è quanto. Mentre gli interventi di minoranza, come Romagnoli, mettono in dubbio che quei quattro mesi dell’odg possano essere rispettati, quando tocca a me non posso che ribadire i nostri punti. E cioè, la delibera di modifica allo Statuto, per come è formulata, snellisce, esprime possibilità in più, si adegua al futuro senza obbligare a niente. Se non piace così com’è, c’è sempre la possibilità degli emendamenti, senza bisogno di partire da capo. Il Presidente Casalinuovo
Quanto alla condivisione, esiste ogni possibilità di esercitarla, e ogni possibile apertura da parte nostra, sul regolamento, già depositato, che volendo potrebbe essere emendato fin che si vuole ed approvato in un batter d’occhio. Aggiungo che se il timore è di un eccessivo ricorso allo referendum, di costi e strumentalizzazioni, si può sempre mettere qualche filtro in regolamento, renderlo più restrittivo. Niente da fare: ancora la sagra dell’astensione. 7 voti a favore, dopo voto ripetuto per problemi tecnici, e ben 17 astenuti. La delibera non decade, ma da regolamento andrà votata ancora due volte, non avendo ottenuto i 22 voti necessari per l’approvazione alla prima. Ha senso tutto questo? Ha una logica, una utilità, soprattutto per l’interesse dei cittadini? Secondo noi no. La successiva modifica allo Statuto proposta da Casalinuovo, per far sì che la Conferenza Capigruppo sia autorizzata a esaminare materie come lo Statuto stesso e il Regolamento, passa con 24 sì senza nessun problema. Queste due pratiche lisce come l’olio fanno ancora più stridere il contrasto pretestuoso con cui è stato trattato il nostro impegno. Non posso non ribadirlo con una qualche amarezza. Una pratica sul regolamento per i cartelloni pubblicitari ottiene 25 sì. Il famoso odg per prendere tempo contro la nostra delibera viene comunque bellamente presentato e ottiene 19 sì e 3 no: noi più Pongiglione. Si astiene Bussalai. Daniela Pongiglione e il Sindaco Berruti
Si passa a un odg di Bracco e Larosa sull’allarme per la situazione dei dipendenti provinciali in esubero. Le questioni del lavoro meritano sempre attenzione e rispetto, ma sinceramente, questa è una pratica tutta loro, loro la finta abolizione delle province, loro gli sprechi del passato, loro gli appalti, i premi dirigenziali, le consulenze esterne, tutta la macchina lasciata ora a secco di benzina. E nostri, purtroppo, i disservizi, dalle scuole alle strade al trasporto pubblico. Per questo, non votiamo. La pratica ottiene 20 sì. Nel frattempo se ne va Romagnoli. In Giunta sono rimasti solo Lirosi, Costantino e il Sindaco. Per un attimo la seduta è presieduta da Minetti per un momentaneo allontanamento di Casalinuovo, presto rientrato. Eccoci a un odg di Frumento sulla questione dei mezzi di soccorso costretti a pagare il pedaggio autostradale. L’atmosfera sarebbe di costernazione comune, apprensione e buona volontà di risolvere il problema, a beneficio anche dei volontari in attesa nel pubblico, come se fino a ieri fossimo tutti sulla Luna, ignari delle spietate leggi del profitto e della privatizzazione, ricordate solo da Zunino nel suo intervento. Solo che Pongiglione ci mette il carico da novanta, collegando i problemi anche con la dismissione di quote di Autofiori da parte del Comune. Il Sindaco non ci sta e interviene attaccando la consigliera con veemenza e collera, dicendo che afferma falsità strumentali, ribadendo che già prima, in possesso di quote, gli enti pubblici non erano in grado di esercitare alcun controllo (il che sarebbe una aggravante e non una attenuante n.d.r.) Quando Pongiglione replica, la interrompe più volte, chiaramente innervosito. E quando il Presidente lo richiama a un maggior controllo nei confronti dei consiglieri, ribatte più o meno che dice quel che gli pare. Durante il siparietto persino qualche consigliere di maggioranza è infastidito e imbarazzato. L’odg passa con 20 sì. L’ultimo odg è di Aschiero, riguarda lo stato manutentivo della torretta, ma dopo la discussione di prima, in pratica nessuno sta a sentire, tutti assenti o turbati, per un verso o per l’altro. Ottiene 19 sì, e si va a casa. Un altro grande giorno per la democrazia è passato. Milena Debenedetti Consigliera del Movimento 5 stelle |