Come ti inganno il Nazismo
Come ti inganno il Nazismo
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Come ti inganno il Nazismo |
Si è tenuto, presso la sala consigliare del comune di Varazze, alla presenza del sindaco Alessandro Bozzano, dell’assessore alla cultura Calcagno e di numerosi cittadini un incontro dal titolo “Come ti inganno il Nazismo” in onore del Giorno della Memoria che si celebra il 27 gennaio.
“Ringrazio tutti i presenti e voglio dire che per me questo è un giorno importante”, ha dichiarato, commosso, il sindaco Bozzano, “ed il 28 gennaio ci sarà, alle ore 21, presso il Teatro Don Bosco uno spettacolo sul tema della Shoah. La sala consigliare è intitolata ad un padre della Costituzione e ciò arriva da una reazione forte. Durante l’interrogatorio del processo ad Eichmann, che è stato il primo civile processato in Israele per crimini commessi durante la Shoah, lui stesso ha affermato di essere diventato un uomo diverso ed ha detto ai due boia che lo avrebbero ucciso che sarebbe diventato un pugno di cenere e loro gli domandarono se non avesse mai visto le ceneri fuori Auschwitz, ceneri che inquinarono per anni un fiume nei pressi del lager. Mi piacerebbe molto che i nostri giovani potessero capire cosa ha portato a quelle tragedie e che gli ordini erano a suo tempo legittimi e le prime riflessioni devono essere fatte nelle associazioni e nelle famiglie”. Parole simili da parte di Antonio Pietropaolo, rappresentante di Coop, organizzatore dell’evento: ”Ringrazio tutti e sono convinto che ricordare cosa successo deve farci riflettere. Voglio ricordare la figura di Gino Bartali che nascose nella sua bicicletta documenti falsi e due coniugi tedeschi decapitati dopo aver denunciato i nazisti da cui è stato tratto il film “Lettere da Berlino” senza dimenticare il film sulla storia di Eichmann e la sua cattura in Argentina. Ricordare è fondamentale e Varazze ha pagato un caro prezzo in quegli anni”.
“Ringrazio tutti i presenti e voglio dire che l’articolo 3 della nostra Costituzione è molto importante perché ci vuole rispetto per tutti”, sottolinea l’assessore alla cultura Calcagno, “ma vi è l’assoluta necessità di tramandare questi valori ai giovani perché, così facendo, la memoria viene coltivata”. “Mi chiedo come tutto ciò è stato possibile partendo dalla normalità e che alcune persone seguono le decisioni di altri e ne sono contente”, afferma lo storico ed espero di comunicazione Alessandro Chiabra, “e voglio ricordare che Goebbels si occupava di propaganda e comunicazione per il Terzo Reich ed era, anche se malvagio, un vero genio con a disposizione soldi e strumenti all’avanguardia per l’epoca come la radio che poteva arrivare a tutti ed aveva a sua disposizione cinema e tv molto più moderni che la bbc inglese.
L’Italia era molto all’avanguardia per la propaganda e voglio ricordare la figura di Charlie Chaplin che con il film “Il grande dittatore” usò il cinema per deridere Hitler e Mussolini. Il campo di Theresin venne usato per mettere in piedi la bufala per cui gli ebrei erano trattati bene e venne realizzato dai nazisti un documentario fatto poi circolare attraverso i canali della Croce Rossa e proprio qui un atleta tedesco si fece internare per educare i giovani alla dura sopravvivenza e si guadagnò la stima di Mengele. Goebbels, su modello delle pubblicità Gerber, indisse un concorso per bambini per cercare il bimbo che sarebbe apparso in Germania come pubblicità di prodotti per l’infanzia ed il bambino reclutato si scoprì successivamente essere ebreo ed il fotografo divulgò la verità. Un altro caso in cui i nazisti vennero ingannati è durante la cattura di una banda di falsari ebrei catturati e tenuti in una zona segreta di Auschwitz ed utilizzati per creare denaro e buoni del tesoro falsi per permettere alla Germania di acquistare merce all’estero ma la banda stampò e fece uscire clandestinamente dal campo documenti falsi per altri ebrei. Una figura importante è quella di Giorgio Perlasca che nel 1937 partecipò come volontario alla guerra civile in Spagna al fianco di Francisco Franco e proprio grazie alla protezione del governo franchista spagnolo riuscì a farsi passare per Jorge Perlasca, console onorario spagnolo, e salvò molti ebrei ungheresi dichiarando che avevano legami con la Spagna.
Vitold Pilecki, ufficiale dell’esercito polacco, si fece rinchiudere ad Auschwitz per documentare cosa succedeva all’interno del lager e qui riuscì a rallentare i meccanismi dello sterminio ma per ironia della sorte fu arrestato e giustiziato dai comunisti nel 1947. In Italia, un medico dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma, Adriano Sicini, s’inventò il morbo di K, altamente contagioso e arrivò a creare un trattato falso che spiegava gli effetti della malattia e così facendo salvò le vite di alcuni ebrei. Riguardo all’azienda Ferrania voglio dire che qui, ai tempi della guerra, un tedesco che lavorava qui diventò dirigente e console onorario del Terzo Reich e lo stabilimento diventò il rifugio di molti ebrei e antifascisti. Il più noto Oskar Schindler salvò circa 1100 ebrei ed iniziò la sua attività imprenditoriale in Polonia acquistando a poco prezzo un’azienda proprietà di ebrei ed ebbe così anche mandopera gratis ma ben presto con il suo contabile ebreo fece una lista di ebrei che intende salvare dicendo che sono suoi operai. Vittorio De Sica fece un film in accordo con il Vaticano dal titolo “La porta del cielo” girando scene all’interno del Vaticano salvando così alcune persone mentre Gino Bartali sfruttò la sua fama e la sua abilità con la bicicletta per portare documenti falsi ad ebrei e antifascisti”. “Il 27 gennaio è un giorno importante di riflessione e se si conosce il passato certi errori non si fanno. La figura che più mi ha colpito di tutte quelle di cui si è parlato è stata quella di Schindler perché perse tutto cosa possedeva per salvare i “suoi” operai ed ho anche purtroppo constatato che il Regno Unito non sarebbe mai intervenuto nel conflitto se il Reich non avesse minacciato di invaderlo. Non dobbiamo più commettere gli errori del passato e non bisogna creare azioni per non commettere reazioni ed una cosa che mi ha recentemente sconvolto è che quando è stato portato in consiglio comunale un documento sul fascismo alcuni consiglieri di minoranza si sono astenuti”, conclude il sindaco Bozzano. |