Cinema:Million dollar baby

 
RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Million dollar baby
DVD in vendita

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO

Million dollar baby

 
Titolo Originale: MILLION DOLLAR BABY
Regia: Clint Eastwood
Interpreti: Clint Eastwood, Hilary, Swank, Morgan Freeman, Jay Baruchel, Mike Colter, Lucia Rijker, Anthony Mackie, Brian F. O’Byrne, Margo Martindale, Riki Lindhome, Michael Pena, Benito Martinez, Bruce MacVittie, David Powledge, Marcus Chait, Joe D’Angerio Durata: h 2.12

Nazionalità:  USA 2004

Genere: drammatico
Al cinema nel Febbraio 2005
Recensione di Biagio Giordano
DVD in vendita
Film controverso nei giudizi, super premiato a Hollywood  ma carente di quella verosimiglianza psicologica e storico-culturale con il reale necessaria per giustificare i premi ricevuti. Million dollar baby ha il solo pregio di essere riuscito ad intercettare, in parte soddisfacendolo, il gusto di milioni di spettatori dell’occidente sensibili ai drammi umani più estremi rappresentati per via mediatica.


 Perché questo film di Clint Eastwood è stato così troppo sopravalutato da ogni tipologia di media? Probabilmente per due questioni, una riguarda le politiche cinematografiche, quelle per lo più legate ai mass media, l’altra  invece la negativa influenza  che esercitano sulla distribuzione dei film, predestinati al successo attraverso le numerose e  misteriose vie dell’industria, i forti badget del cartello dei produttori e distributori hollywoodiani, che condizionano la stampa, le reti TV e la pubblicità via internet.

Million dollar baby guardato per l’ennesima volta, in una condizione diversa, più serena, ossia ponendosi a una certa distanza dalle seduzioni più magnetizzanti che in alcuni casi lo caratterizzano, fa sentire gli effetti negativi dei numerosi compromessi con cui è stato costruito.

Clint Eastwood non si innova, continua a dare la precedenza a narrazioni imbastite di vecchi cliché, esaltando lo spettacolo tipicamente hollywoodiano, perciò quando vuole dare ai suoi film uno spessore anche culturale, artistico, si trova in forte difficoltà, aspetto questo che, quando accade, i produttori cercano di nascondere potenziando contemporaneamente la loro influenza mediatica sul film.

I contenuti etici, filosofici dei suoi film non riescono a fondersi con il resto più spettacolare della pellicola, quest’ultimo rimane infatti sempre in forte rilievo impedendo ogni concentrazione dello spettatore sulle questioni di spessore sollevate dal film. Si destano quindi squilibri generali sull’identità del film, in quanto vengono presentate nella narrazione forti tematiche umanistiche che si piegano toppo presto nell’azione: senza cioè che lo spettatore riesca a intendere qualcosa di più della loro effettiva logica o giro di pensiero.

Perciò le questioni più di rilievo sollevate da questo film rimangono del tutto decontestualizzate: trattenendosi sullo sfondo come fantasmi. Da sottolineare in Million dollarbaby un altro aspetto negativo, molto importante: le numerose scene violente sono mal costruite, lontane da ogni verosimiglianza, tanto da risultare di maniera, cioè messe in campo solo per coinvolgere l’attenzione dello spettatore più sprovveduto. Inoltre i dialoghi sono prevedibili, quasi scontati, in alcuni casi addirittura ieratici cosa che fa ricordare i famosi film western di Sergio Leone, che Clint Eastwood ben ha assimilato a suo tempo avendo fatto parte di quei cast, erano sceneggiature in cui scrivere una parola in più del necessario significava poter far fare fiasco alla pellicola.

Million dollar baby è perciò un film troppo commerciale, con riconoscimenti in premi eccessivi e forse anche ambigui, che male fanno a quel cinema che cerca invece di proporre alle masse qualcosa di autentico con la realtà, nella convinzione che in essa ci sia già tutto quello che occorre per fare un bel film, a volte divertente, a volte triste ma comunque coinvolgente ed emozionante per il vero che racchiude.

Questo film soffre in particolare di schizofrenia hollywoodiana, per via delle grandi pretese, anche culturali, che lo accompagnano e che vengono invece deluse da una osservazione più attenta del film.  La cultura in questo film di Eastwood rimane solo una sbiadita cornice del racconto, e non può che essere così, soprattutto per la mancanza nella pellicola dei giusti spazi narrativi di cui essa aveva bisogno per essere messa bene a fuoco.

 In Million dollar baby il pensiero vero, di un certo spessore, rimane solo accennato,  mal confondendosi poi nell’azione, e lasciando quindi nella pellicola solo tracce caricaturali di una meditazione poco espressa.

Biagio Giordano   

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