CINEMA: PHANTOM

RUBRICA SETTIMANALE DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
In sala in provincia di Savona
PHANTOM

RUBRICA SETTIMANALE DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO

In sala in provincia di Savona

PHANTOM

Titolo Originale: PHANTOM

Regia: Todd Robinson

Interpreti: Ed Harris, David Duchovny, Lance Henriksen, Jason Beghe, William Fichtner

Durata: h 1.38

Nazionalità: USA 2013

Genere: thriller

Recensione di Biagio Giordano

In sala nella Provincia di Savona

Phantom è un film ricco di ottimi spunti narrativi sviluppati con una certa armonia dominata dai ritratti che opportunamente messi  in relazione con l’azione accentuano negli spettatori  le emozioni legate alle attese. La scorrevolezza del film è tale  da rendere la narrazione praticamente  priva di pause.  

L’opera del regista Todd Robinson trae ispirazione dalla realtà, precisamente da un gravissimo evento militare: un’azione bellica costruita ad arte che avrebbe potuto avere ripercussioni devastanti sugli equilibri politici e militari nel mondo intero: mettendo in serio pericolo la pace.

Si tratta di un fatto storico esecrabile del tutto al di fuori di ogni  forza maggiore, strettamente legato a precise scelte umane. Il suo significato più profondo è rimasto tuttora per certi aspetti oscuro, cosa che l’ha reso nel suo insieme di difficile interpretazione.  

L’episodio per cui è nato questo film si è verificato verso la fine degli anni ‘60.

 

Trama del film. Siamo  in piena guerra fredda, il mondo capitalista e quello social-comunista hanno buoni scambi commerciali ma non si fidano, si spiano a vicenda, la contrapposizione è anche ideologica, le rispettive società molto diverse nei modi di vivere, amare la vita, e consumare, si odiano, i due sistemi si fronteggiano tecnologicamente in una gara che sembra non avere fine: controllano ogni rispettiva mossa navale che abbia uno spostamento significativo nella mappa mondiale dei mari. 

 Al colonnello anziano Demi (Ed Harris), prossimo al congedo, ottimo comandante dei sommergibili della Marina bellica Sovietica nonché riconosciuto eroe per il coraggio dimostrato nell’affondamento, nella seconda guerra mondiale,  di una grande nave militare nazista nel mar di Danzica messa a picco con i suoi 6.000 avversari a bordo, viene affidata una missione definita in un primo momento di semplice controllo e collaudo sul campo dei nuovi mezzi tecnologici.

Il colonnello Demi ha  il compito di verificare gli spostamenti militari tattici delle navi della Nato nel Pacifico ed esaminare, in particolare durante tra gli spostamenti tra di esse, il  corretto funzionamento di un nuovo dispositivo tecnico, denominato Phantom, in grado, facendo esplodere all’esterno del sommergibile alcuni cilindri  contenenti un opportuno agente chimico,  di impedire il ritorno dei segnali sonori lanciati dal nemico per identificare il mezzo subacqueo con il sonar: cosa che se funzionante renderebbe invisibile il sommergibile agli occhi dei nemici.

Il colonnello appare appesantito dagli anni e in parte militarmente demotivato, ma per lui, che gode ancora  di tanta stima è estremamente difficile rifiutare la  missione.  Inoltre per ironia della sorte il sommergibile affidatogli risulta  proprio quello che in passato gli aveva procurato un serio trauma cerebrale per via di un incidente a bordo, aspetto quest’ultimo che dapprima nei ricordi lo infastidisce ma in seguito, forse per rimediare a qualcosa che insiste nel suo immaginario inconscio rimasto offeso,  lo spinge ancor di più ad un impegno da protagonista nella missione.


 Una volta salito sull’imbarcazione , al colonnello Demi vengono  recapitate a sorpresa due buste contenenti gli ordini segreti per la missione, le lettere sono accompagnate da una disposizione verbale che raccomanda che devono essere aperte durante il viaggio.

Nel sommergibile sono presenti due minacciosi esponenti del KGB sovietico, tra cui spicca per personalità, autorevolezza, e brutale ostilità un certo Bruni. La comparsa poi a breve nella  mente del colonnello Demi dei sintomi di allucinazione legati  al suo triste e spaventoso passato trascorso  su quello stesso sommergibile, renderanno il suo incarico molto difficile da portare a termine.

La missione infatti risulterà  un vero e proprio atto di guerra, cioè il tentativo di provocare da parte dell’Unione Sovietica un  conflitto  nucleare tra Stati uniti e Cina utilizzando le testate missilistiche contenute a bordo del  sommergibile russo, invisibile ai sonar degli altri mezzi navali militari.

Lanciando verso la Cina, da una posizione territoriale inequivocabilmente tenuta dalle navi dell’esercito statunitense, un missile a testata nucleare appartenente al sommergibile  comandato dal colonnello Demi,  si pensa di poter creare una reazione a catena tra Stati Uniti e Cina, tale da indurli a innescare una guerra di probabili vaste proporzioni.

Non tutti gli ufficiali presenti nel sottomarino sono però d’accordo sulla decisione del potere militare segreto sovietico, compreso lo stesso colonnello Demi, tanto che nasceranno all’interno del mezzo subacqueo violente liti e colluttazioni.

Riusciranno gli oppositori a fermare il lancio verso la Cina del missile a testata nucleare?


 

 Il film va venire in mente, per associazione, quello più famoso di Stanley Kubrick intitolato Il dottor Stranamore uscito nel 1964, un’opera antimilitarista molto suggestiva e di incisivo suggerimento di un’etica superiore  non disgiunto da un raffinato umorismo a tinte ironiche,  il film poneva la questione di una possibile guerra atomica planetaria per errore, legata  sia ai paradossi funzionali  dei sistemi organizzativi di sicurezza sia alle debolezze intrinseche nell’uomo che non sempre, nel suo ruolo, è nel pieno di quelle facoltà mentali indispensabili al mantenimento costante di un senso di responsabilità.

 A differenza del film di Kubrick, che era un’opera profetica-premonitrice  dal tono sferzante,  questa di Todd Robinson appare come una verità ricostruita, dedotta da alcuni elementi storici in parte provati tra cui spicca, tra una testimonianza e l’altra,  il ritrovamento in fondo al mare, nella zona in cui operava nel finale del film il sommergibile del colonnello Demi, di un missile nucleare rimasto inesploso,  lanciato da un sottomarino.

Il film, prossimo al DVD, non ha avuto in Italia un rilevante successo, a testimonianza che questo genere di pellicole, in auge negli anni ’80 e ’90, comincia ora ad entrare in crisi, forse perché le vecchie generazioni sono sempre legate a immagini filmiche rievocative del passato, in una forma più dettagliata capace di indugiare maggiormente sui costumi e la mentalità dell’epoca trascorsa, piuttosto che a film come questo un po’ troppo concentrato sulla vita a bordo e le logiche narrative dei personaggi-ritratti dipinti con caratteristiche ben funzionali all’estetica narrativa ma forse un po’ troppo essenziali per favorire forti identificazioni.

Dall’altra è già assodato come alle nuove generazioni, figlie del digitale, interessino film di guerra dal ritmo veloce, possibilmente  calati in un chiaro contesto significativo, già sufficientemente elaborato, in un certo senso tradotto con arte in una sintesi un po’ più seduttiva e facile da seguire; un contesto poi, rafforzato da un visivo intenso,  ricco di variazioni ed effetti d’immagine, cosa che si ottiene più facilmente con l’ausilio di figure virtuali prodotte ed elaborate dal computer: aspetto quest’ultimo a cui le vecchie generazioni, figlie della vecchia fotografia analogica, non sembrano ancora abituarsi.

BIAGIO GIORDANO
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BIAGIO GIORDANO
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