Paradise Beach-Dentro l’incubo, Jaume Collet – Serra, con Blake Lively, Oscar Jaenada, S. Legge, USA, 2016, Drammatico, 87 minuti

 Studentessa in medicina, a seguito del lutto per la scomparsa della madre, è posseduta nel suo immaginario e ossessionata nella pratica quotidiana, da ciò che essa amava dirle e invitare a fare, e si reca quindi solitaria in una baia in Messico, un posto dalla madre decantato (quando era in attesa di lei), come da sogno sia per meditare sia per per fare surf.

Durante il surf però la donna non dà importanza alla presenza nelle acque della carcassa morta di un balenottero ormai in decomposizione, l’errore le costerà caro, un grosso squalo infatti che si aggira da giorni nei paraggi interpreta la presenza della ragazza come una minaccia ai suoi pasti assicurati da tempo e decide di eliminarla. Ci riuscirà solo in parte ferendola gravemente al quadricipite sinistro?

La ragazza salverà la gamba cucendo il taglio procurato dai denti dello squalo con gli spilli degli orecchini, dopo di ché in forza del ricordo della madre che la educava a combattere ogni avversità con determinazione e coraggio, ingaggerà una lotta con lo squalo fatta di freddezza, intelligenza, abilità corporea nel sgusciare via dalla direzione della sua bocca quando era in procinto di colpirla, tutto ciò nonostante la ferita.

La maggiore intelligenza della donna rispetto a quella dello squalo la renderà competitiva nonostante l’aggravarsi via via della sua situazione con rischio di uno sviluppo in cancrena alla gamba ferita…

Film che vive del contrasto tra bellezza dei luoghi e l’orrore portato dallo squalo. 

Il film potrebbe anche essere visto come metafora della vita, quando il lutto per la scomparsa della madre fa cadere nei figli l’illusione giovanile più importante, quella del mito della vita, della sua bellezza non ancora intaccata dal male, costringendoli nel lutto conseguente a risalire molto faticosamente verso la superficie del bene dove poter ricordare più serenamente i genitori, intesi come le prime figure importanti della propria vita…

Gran ritmo e montaggio superlativo, con tecniche fotografiche per riprese in movimento aggiornatissime ed efficaci…

   Biagio Giordano   

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