Mezzogiorno di fuoco, di Fred Zinnemann, con Gary Cooper, Grace Kelly, Lloyd Bridge, Lee Van Cleef, Usa 1952, genere western, durata 84 minuti.

Anni ’70 del secolo ‘800, sceriffo di Hadleyville (Gary Cooper) si sposa con una bellissima quacquera (Grace Kelly) e si dimette dal suo incarico. Si prepara a partire con la sposa verso la sua nuova residenza, ma a un certo punto ci ripensa perché viene informato dall’ufficio telegrafo che a mezzogiorno  arriva col treno un omicida da lui a suo tempo fatto condannare, l’intento vendicativo del criminale appare  chiaro, egli con tre complici vuole uccidere lo sceriffo. 

 Abbandonato da chi aveva il dovere di aiutarlo, lo sceriffo sa che può contare solo su se stesso. Paura e orgoglio professionale, rischio di perdere con la morte  la donna che ama e dovere etico,  possibilità di scappare e vigliaccheria, si combattono nella sua mente senza tregua, ma quando deciderà di affrontare i malviventi a qualsiasi costo, scoprirà a sorpresa di non essere solo, alcune persone di fortuna compresa la sua sposa hanno infatti deciso di aiutarlo. Le speranze di vita per lo sceriffo rimangono però comunque ridotte al lumicino.

 Narrazione in tempo reale, prevale lo sfondo etico con una splendida poesia visiva che è un omaggio al coraggio, quello ad alto rischio vita.  Sfavillante bianco e nero di Floyd Crosby che lascia il cielo così com’è, biancastro, privo di tonalità, perché sa che quel cielo insolito, sinistro, contribuisce a creare la giusta atmosfera che preparerà e accompagnerà gli scontri a fuoco nel finale. 

Musica eccellente che non fa solo da cornice ma sorregge i messaggi etici esaltandoli, ritmo senza pause grazie a un capolavoro nel montaggio.

Memorabile.

       Biagio Giordano  

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