Cinema: Le vite degli altri (Das Leben der Anderen)

Le vite degli altri (Das Leben der Anderen) è un film uscito nel 2006, con la regia e la sceneggiatura di Florian Henckel von Donnersmarck, prodotto in Germania, durata 137 minuti, genere drammatico, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.

Locandina tratta da amazon.it che vende il dvd

Commento con spoiler

Il film rappresenta l’esordio felice nel lungometraggio da parte del regista e sceneggiatore Florian Henckel von Donnersmarck.

Il film. Germania comunista dell’est, Berlino. 1984. Al capitano della Stasi, Gerd Wiesler, viene dato un incarico apparentemente strano, deve spiare un famoso scrittore di teatro, Georg Dreyman, che pubblicamente e dagli archivi, non risulta essere ostile al regime comunista della DDR.

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Gerd Wiesler installa con molta cura un centro d’ascolto, costituito da registratori e sensori varii di captazione dei segnali sonori provenienti dall’abitazione dello scrittore, una sorta di sala di spionaggio di fortuna allestita in una fatiscente mansarda situata sopra l’abitazione dell’artista.

Il capitano fa poi sistemare nell’interno dell’appartamento, in ogni scatola di interruttore, una microspia trasmittente.

Il sistema così congeniato consente l’ascolto dei dialoghi che si svolgono in tutti i vani della casa.

Il drammaturgo viene spiato insieme alla bella attrice Christa Maria Sieland che praticamente vive con lui, i due artisti hanno una intensa e dolce relazione d’amore.

Durante le intercettazioni, però, il capitano Wiesler scoprirà via via che l’intera operazione è stata disposta da un politico senza scrupoli, il ministro della Cultura, Bruno Hempf, al solo fine di trovare un modo, un appiglio, per togliere la libertà a Dreyman e poter condizionare l’attrice con cui vive, contando di avere rapporti erotici con lei attraverso la forza del potere.

Il capitano Wiesler rimane estasiato e nello stesso tempo deluso da quanto sentito con le spie installate, i modi ricchi di tenerezza con cui i due artisti si amano, lo fanno sentire sul piano della storia delle sue relazioni affettive un fallito, così pure riguardo al senso del suo lavoro, con cui era tutt’uno in quanto si identificava senza riserve con quel meccanismo dalle finalità illiberali e repressive ma al servizio di una grande causa etico-sociale e che ora mostra invece uno squarcio, una atroce verità…

Grazie a quel transfert verso i due artisti amanti, che ha aperto il suo inconscio storico, prevarrà in Wiesler l’indignazione per il senso perverso del compito affidatogli.

Wiesler farà di tutto per salvare gli innamorati, rischiando anche la perdita del suo rispettabile e ben retribuito lavoro.

La  delusione verso il regime comunista sarà per lui irreversibile.

Film che racconta cose già viste e sentite nel cinema, in particolare sul tema della vita illiberale nella DDR, ma lo fa in un modo che prima è sempre mancato, ossia con una storia d’amore avvincente, ben raccontata che sfocia nel dramma coinvolgendo credibilmente, per via di un transfert positivo, il loro persecutore, nemico mortale…

Grande successo di pubblico e di critica. Regia superlativa. Fotografia dai toni slavati che contribuiscono a dare al film la giusta atmosfera in sintonia con ciò che accade…

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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