Cinema: La strada scarlatta

La strada scarlatta (Scarlet Street) è un film del 1945 diretto da Fritz Lang, genere drammatico, Usa, durata 103 minuti, con Edward G. Robinson, Joan Bennett, Dan Duryea, Russel Hicks, Rosalind Ivan, film in bianco e nero

Attenzione commento al film con spoiler

Cristopher Cross (Edward G. Robinson) è un cassiere non più giovane, serio, preciso ed onesto, molto stimato dal suo principale e ben voluto dai colleghi. La sua vita però è disturbata da un matrimonio che non funziona come dovrebbe.
Ha sposato Adele per sollevarsi da una solitudine che diventava sempre più angosciosa, senza preoccuparsi prima delle effettive possibilità di un miglioramento della propria vita con una convivenza, possibilità che passano di solito attraverso una migliore conoscenza del partner prima di compiere tale scelta.
Adele è vedova di un poliziotto dato per disperso, che, nel cercare di salvare una donna, sembra sia rimasto morto annegato.
Adele è una donna insoddisfatta, non ama Christopher e gli rimprovera spesso di essere un fallito e di non curarsi di lei come dovuto, perdendo tempo nella sua passione per la pittura.
In realtà Christopher è un pittore originale, che pur non conoscendo la prospettiva riesce a realizzare opere molto emozionanti; la sua modestia e umiltà lo spinge a non cercare gallerie artistiche di vendita o di semplice esposizione.
Per il suo costante attaccamento al lavoro, raggiunti i 25 anni di servizio, i colleghi fanno una festa in suo onore e durante il pranzo il suo principale gli fa dono di un bellissimo orologio da taschino, d’oro, che sarà da lui molto apprezzato.
Alla fine della serata, durante il percorso di casa, Christopher assiste ad un’aggressione da parte di un uomo giovane ed elegante nei confronti di una donna, Kitty March, giovane e bella. Christopher interviene e con l’ombrello colpisce al volto l’aggressore facendolo cadere lungo il marciapiede.
Colpito dalla bellezza della donna Christopher le propone di vedersi per approfondire la conoscenza reciproca. Lei accetta.
Kitty non è indifferente all’uomo, e per fare colpo, gli dice che è un’attrice, ricambia quindi il corteggiamento accettando di diventare la sua amante.
In cambio chiede un appartamento tutto per loro dove incontrarsi, con una stanza per un laboratorio d’arte, dove  Christopher potrà continuare a dipingere.
Per affrontare la spesa, Christopher, ormai innamorato della donna, pensa anche di compiere azioni illegali.
Un giorno, attraverso la moglie, Christopher scopre che alcuni suoi quadri sono stranamente in vendita in una galleria d’arte della città, sconvolto pensa subito a un raggiro, al che gli viene in mente Kitty, che confermerà la sua responsabilità, un gesto compiuto per disperazione economica. In realtà dietro di lei c’è però la regia del suo fidanzato…
Le cose tra i due si complicheranno e precipiteranno sempre di più verso il baratro della tragedia…dopo di chè il senso di colpa per le azioni estreme a cui è costretto a ricorrere Christopher per trovare una pace momentanea alla grave delusione patita, distruggerà la sua vita, ma l’onestà perdente troverà conforto in una meditazione superiore che lo renderà libero dai mali del mondo, compreso la morte, la cui idea non sarà più tormentosa e asfissiante ma benefica redentrice della sua colpa…
Splendido film drammatico, un bianco e nero molto curato fotograficamente e giocato tutto sul piano della passione d’amore (la donna fatale in questo caso), quella che tormenta il corpo e l’integrità dell’Io, finendo per far un buco sul civile più ovvio, un civile non più in grado di contenere (a causa di un mondo in veloce cambiamento che agisce sulle vecchie identità) ciò che non fa regola e si pone al di là della legge…
Una regia superlativa, Fritz Lang dimostra tutto il suo talento narrativo fotografico fatto di ritmo e scorrevolezza del racconto, sulla base di una sceneggiatura di buon spessore letterario, mai banale…

BIAGIO GIORDANO

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.