Cinema: In questo mondo libero
RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO In questo mondo libero |
RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
In questo mondo libero
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In questo mondo libero, di Ken Loach, con Kierston Wareing, Juliet Ellis, L. Zurek, produzione Gran Bretagna, anno2007, genere drammatico, durata 96 minuti. 30enne londinese, ragazza madre, di origini operaie, licenziata da una “agenzia trova-lavoro” per immigrati, ma molto brava nelle relazioni con i disoccupati provenienti dall’estero in cerca di occupazione, si mette in proprio abusivamente con una amica meticcia. Le cose vanno bene finché le aziende a cui fornisce manodopera la pagano regolarmente, quando a seguito di un loro grosso mancato saldo non riuscirà a mantenere gli impegni presi con gli immigrati scoppierà il finimondo… Verrà picchiata, sequestrata in casa con furto dei suoi risparmi, minacciata di morte lei con il figlio se non si impegnava a saldare in breve tempo tutto quello che ancora doveva. Salderà a fatica i suoi debiti con gli immigrati, ma diventerà sempre più sfruttatrice del lavoro dei nuovi arrivati, nonché cattiva e cinica verso gli immigrati irregolari, denunciando quelli con falsi passaporti. La donna scivolerà via via verso una routine deludente che non gli garantirà più alcuna crescita di rango, a lei e a suo figlio. Svanirà il sogno verso un sociale migliore. Ken Loach si cala nei meandri assordanti dell’altra Londra, quella della povertà e della miseria, dello sfruttamento degli extracomunitari, mostrando come la lotta senza sbocchi civili tra miseri (extracomunitari) e poveri (cittadini londinesi) lasci troppo indifferenti le istituzioni britanniche, impegnate solo a multare e a reprimere tutto ciò che deborda da leggi e decoro civile… Dimostrazione di come si possa fare cinema di forti emozioni senza costruire una sceneggiatura troppo elaborata, (ossia quelle che sono frutto di interpretazioni e rappresentazioni del reale legate a tecniche letterarie), bensì semplicemente calandosi direttamente nel vero della vita di tutti giorni, “pedinando” (Zavattini), le persone, quelle sospette di appartenere a una vita complicata, inquieta… |
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