Cinema: Il segreto
RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
IL SEGRETO
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RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
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Il segreto
Le secret, film francese drammatico, uscito nel 2001, regia di Virginie Wagon, con Anne Coesens, Michel Bompoil, Tony Dodd, sceneggiatura di Virginie Wagon, collaborazione artistica di Erick Zonca. Il film, non è per niente banale, a differenza di quanto può apparire in un primo momento soprattutto per dei dialoghi che fanno troppo riferimento a rapporti erotici del tipo usa e getta. E’ la storia di una coppia di amanti uniti da una travolgente passione erotica. Lei è sposata con un figlio, lui è un artista di colore, dedito nel tempo libero a un ozio ricco di piaceri sensuali. La storia evolve via via verso un coinvolgimento sempre più potente, tale da portare la donna, tra un piacere e l’altro, a commettere delle imprudenze, dimenticandosi di nascondere dettagli fisici del rapporto che resi manifesti consentiranno al marito di scoprire la relazione. Ragione e intelligenza giostreranno con acume nel capire la nuova complessità creatisi in famiglia dopo lo svelamento del segreto. L’erotismo della storia degli amanti non cesserà, portando inconsciamente la donna a travolgere ogni ostacolo istituzionale frappostosi, come se essa volesse annunciare al mondo che chiunque ha diritto a vivere una storia passionale simile, soprattutto quando essa nulla toglie agli affetti e alle responsabilità già presenti verso altre persone. Nel film la donna, una volta ammessa la sua relazione extraconiugale non si chiude in se stessa, ma rifiuta di rispondere alle domande del marito sulla sua relazione, perché lui è divenuto un coniuge altro, depresso e morbosamente curioso. Le sue domande sono un po’ tipiche: c’è solo sesso o anche amore? La relazione potrà presto finire o si prolungherà sine die? La donna potrebbe dire qualcosa di preciso in merito, ma sa che riferendo particolari della relazione, soddisfacendo cioè le richieste del marito sentirebbe la storia che sta vivendo come non sua, perché invasa dall’immaginario straniante del marito. Di una sola cosa essa sembra essere certa la donna: ama ancora suo marito e suo figlio, e sa perciò che nulla cambierà in termini di affetto, attenzioni, responsabilità, nei confronti di loro due. Il coniuge, dopo le dichiarazione dì amore della moglie nei suoi confronti, cessa le sue esternazioni. Il film lascia il finale aperto, così come il più delle volte accade per questo tipo di storie anche nella realtà. Il marito infatti accetta di provare un ritorno alla normalità, a giungere a una convivenza serena, prendendo coscienza che la quotidianità è divenuta più complessa. Egli è sempre amato da sua moglie. E sa che l’istituzione del matrimonio, per quanto forte sia non può fare argine a tutte le più potenti pulsioni desideranti provenienti dall’esterno, tentarci sarebbe, quella si, la fine di molti matrimoni.
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