Cinema: Il buio oltre la siepe
Il buio oltre la siepe, di Robert Mulligan, con Gregory Peck, Mary Badham, P. Alford. Produzione USA, 1962, drammatico, 129 minuti
Un uomo di colore dalle buone maniere, accusato senza alcuna prova né indizio, di violenza su una bianca, è difeso da un avvocato bianco (Gregory Peck), un uomo che dimostrerà grande rettitudine morale e serietà professionale.
L’imputato sarà condannato lo stesso. Ma dal carcere il nero trova il modo di fuggire. Purtroppo verrà ucciso.
Ottima sceneggiatura, con una regia di pregio che aggiunge al testo scritto un’atmosfera fotografica impregnata di un vero potente e suggestionante, che conferiscono al film una particolare forza drammatica.
La provincia statunitense, costituita da famiglie prive di orizzonti sociali aperti, appare nel film imprigionata ideologicamente nell’etica del lavoro da sopravvivenza, un lavoro che restringe paurosamente ogni scambio culturale.
Buon studio dei personaggi, tagliati con l’accetta ma nel modo migliore riguardo alla sintesi, e non è poco. Film che non invecchia, eterno nelle questioni irrisolte che solleva, come appunto la questione del razzismo nell’occidente capitalistico
Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)