Cinema: Identità

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Identità, (Identity)

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Identità, (Identity)

  Identità(Identity) è un film del 2003 diretto da James Mangold, con John Cusak, Ray Liotta, Amanda Peet, un film che prende ispirazione dal romanzo di Agata Christe dal titolo Dieci piccoli indiani.

 Nevada. Durante una notte tormentata da violenti temporali, in un Motel situato in una strada dall’aspetto sinistro e senza via d’uscita, si incontrano dieci persone, apparentemente solo per rifugiarsi dalla pioggia sferzante, sono: un uomo con la moglie morente e il bambino di lei, un ex poliziotto ora autista di limousine, un’attrice, una squillo, una coppia di giovani, un poliziotto e lo psicopatico carcerato che trasporta, ed il gestore del locale. 

 Un misterioso killer comincia ad uccidere uno ad uno gli ospiti del motel, lasciando loro addosso una chiave, con il numero decrescente delle stanze. I corpi stranamente scompaiono. L”atmosfera è da horror, aumentano le angosce, il panico e i feroci sospetti  tra i restanti. 

 Intanto il presunto psicopatico assassino seriale Malcolm Rivers, affetto da personalità multipla, (precisamente dieci personalità), che sembra essere destinato ad una condanna a morte entro poche ore, viene portato d’urgenza davanti al giudice incaricato del giudizio finale: il suo avvocato ed lo psichiatra tentano di dimostrarne l’infermità mentale per salvarlo dalla pena di morte. Stranamente, con lo sguardo sopra un foglio,  lo psichiatra ascolta e medita su dei nomi,  che vengono via via cancellati, sono le  personalità che  Rivers confessa e nega? 

Per convincere il giudice che Rivers è affetto da una infermità mentale, lo psichiatra deve riuscire a scoprire in tempo la personalità dominante in Rivers tra le dieci presenti nel suo elenco. 

 Ma allora qual’ è il rapporto tra questa scena e quella tragica che avviene presso il Motel?

Piccolo capolavoro di James Mangold, che spiazza tutti con un doppio finale, il primo in funzione del secondo, mettendo una password sulla imprevedibilità del vero finale  decisamente sicura.

Ottimo cast, e un montaggio particolare, ad orologeria, di straordinaria precisione, con rifiniture linguistiche fotografiche di buon gusto visivo.

  Biagio Giordano  

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