Cinema: Full Metal Jacket

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Full Metal Jacket

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO

Full Metal Jacket
 

 

 

Full Metal Jacket è un film di guerra statunitense del 1987 diretto da Stanley Kubrick.

Uno dei tre capolavori di Kubrick, insieme a Shining e 2001 Odissea nello spazio. Il film ha al centro la scissione psichica ed etica dell’uomo intellettuale, progressista e umanista impegnato nella vita militare.
Il messaggio culturale del film riguarda quel cittadino colto che nella vita civile si batte in piazza per i diritti umani mantenendo una certa coerenza e una integrità psico-fisica, e che nella vita militare invece, che dovrebbe rispecchiare, (seppur con maggiori difficoltà), i valori umani della costituzione statunitense, si scinde.

Causa della scissione è la violenza subita negli addestramenti e le vicende imprevedibili di sopravvivenza legate alle azioni di guerra. Dapprima il protagonista marines del film si scinde in due personalità, una etica e l’altra istintiva-animalesca, l’una in opposizione dell’altra, cosa che rende incerto il suo comportamento, per poi cedere definitivamente alla parte disumana, finendo per diventare nei marines una normale, cinica macchina di morte senza più alcun rispetto per le regole di guerra.

Il capolavoro sta nel come viene realizzato il film, che si avvale di una straordinaria capacità di richiamo linguistico-visivo di ogni scena, ciascuna costruita fotograficamente con grande attenzione estetica-compositiva, tesa all’effetto immediato più pregnante, volutamente elaborata con immagini shoccanti, esagerate (esagerate solo apparentemente in realtà adeguate alle atmosfere psicologiche degli ambienti eccezionali messi in campo che con quel modo di costruire l’immagine fanno sentire di più allo spettatore il loro valore di realtà).

Un ritmo da film studio che però esalta con ironia e drammaticità ben delineate, grazie ad una fotografia-linguaggio super accessoriata di invenzioni coinvolgenti, le azioni di guerra ricoprendole di un significato lontano da quello legato a numerosissimi film fatti di convenzioni spettacolari già collaudate.

   Biagio Giordano

  BIAGIO GIORDANO A “VETRINE D’ARTISTA”

Dal  5 marzo  al  3 aprile

 

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