Cinema: Flightplan (Piano di volo)

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Flightplan (Piano di volo)-Mistero in volo

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Flightplan (Piano di volo)-Mistero in volo

 Flightplan (Piano di volo) – Mistero in volo, di Robert Schwentke, con Jodie Foster, Peter Sarsgaard,  Sean Bean, Kate Beahan,  genere thriller, anno 2005, durata 100 minuti, produzione Usa Germania. 

 Dopo la misteriosa morte del marito, caduto da un tetto in circostanze non chiare, la donna ingegnere aereonautico Kyle Pratt prende l’aereo da Berlino a New York assieme alla figlia Julia per riportare la bara del marito a casa, a Los Island. 

La figlia appare nervosa, ancora incredula per quanto accaduto, e desiderosa di rimanere sola: più volte si allontana dalla madre correndo stordita in mezzo alla gente. La madre, sconvolta, a fatica poi la ritrova. Finalmente saliti in aereo e occupati i loro posti, la coppia appare più rilassata, la bimba pare interessata a guardare il paesaggio semibuio che compare dal finestrino, e a un certo punto vede passare la bara del padre proprio mentre viene trasportata da un mezzo mobile verso l’apposito vano dell’aereo, al che Julia rimane triste, non si scompone, si limita a disegnare con l’indice della mano  destra un cuore sul vetro  dell’aereo reso opaco dalla condensa.

 Addormentatasi nel posto assegnatogli, al suo risveglio Kyle non trova più accanto a sé la figlia, la bimba sembra essere scomparsa nel nulla, inizia così una energica e non facile ricerca, che in breve si trasforma in una sorta di tormentoso e complicato enigma  che non lascia intravedere soluzioni all’orizzonte.

 Nessuno nell’aereo dice di aver visto la figlia quando era accompagnata dalla madre, la bimba non risulta neanche nella lista dei passeggeri, e dalla documentazione  dell’obitorio di Berlino trasmessa al comandante, Julia sarebbe addirittura morta insieme al padre caduti dal tetto. 

La donna comincia ad avere dei dubbi sulla salute della propria mente, pare convincersi sempre più di essere in uno stato delirante e che la presenza con sé di sua figlia se l’era solo immaginata. Assistita da una psicanalista presente in aereo, Kyle  intraprende una conversazione terapeutica con lei finalizzata a farle accettare il suo stato doloroso: cosa che secondo la psicanalista avrebbe dissolto il delirio. 

Durante la seduta psicanalitica fatta in condizioni di emergenza, Kyle nota sul finestrino dell’aereo il cuore disegnato dalla figlia Julia  subito dopo il passaggio della bara del padre e si convince quindi di non essere fuori di testa, bensì solo oggetto di un oscuro piano diabolico che ha a che fare con la sua conoscenza dettagliata, da ingegnere progettista, di quell’aereo. 

Julia riprende quindi con aggressività, vigore, coraggio, e lucidità la ricerca della amata figlia.

Film che si rifà al filone di successo dei film di genere sugli attentati agli aerei di qualche anno fa, sgravandolo però di ogni motivazione ideologica a tutto vantaggio di un altro protagonismo narrativo diversamente suscitatore di identificazione: consistente nel veder crescere nel film esponenzialmente la potenza del dramma di una madre intesa in tutta la sua portata mitologica, fino a formare un nodo filmico che sembra del tutto inestricabile, e il cui scioglimento nel finale non avverrà dove atteso, cioè nel reale, ma nel mito stesso, nel suo tempo non cronologico, al di là anche della gravità terrena: nel cielo dell’immaginifico. 

Jodie Foster dà molta credibilità al suo personaggio dimostrando talento e  una preparazione professionale fuori dal comune.

Fotografia da grande badget, che prende confidenza con le profondità dell’aereo e gli angoli che ne esaltano il rilievo, trasportando lo spettatore, a mezza altezza d’aria, sempre tra le scene

Grande successo di pubblico.

    Biagio Giordano  

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