Cinema: Bordertown

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Bordertown (città di confine)

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO

Bordertown (città di confine)

 

Bordertown (città di confine) è un film del 2006 scritto e diretto da Gregory Nava, ed interpretato da Jennifer Lopez, Antonio Banderas e Martin Sheen. 

Il film è ispirato alla vera storia delle numerose donne messicane assassinate a Ciudad Juárez (5.000 in pochi anni) soprattutto lavoratrici.  

Eva, una di queste giovani operaie, originaria dello stato di Oaxaca nel sud del Messico, colpisce per la sua bellezza, una sera prende come al solito il Bus per tornare a casa nella città-baraccopoli in cui risiede. Dopo che tutti gli altri passeggeri sono scesi dal Bus, l’autista le chiede se, prima di portarla a casa, può fermarsi a fare benzina, Eva accetta. In realtà lui ha in mente ben altro, si dirige infatti verso una zona isolata e buia nei pressi di grosse discariche, dopo di ché l’assale e la stupra con la complicità di un altro uomo: la lotta dura poco, e alla fine Eva viene anche strangolata.

I due uomini, credendola morta, la sotterrano, ma la donna è solo svenuta. Dopo un tempo non lungo Eva riapre gli occhi, e grazie allo scavo poco profondo riesce a togliersi la terra di dosso e a scappare. Seguiranno, con l’aiuto di una giornalista statunitense che segue i casi di femminicidio per un reportage e un giornalista locale coscienzioso, indagini private e pubbliche che porteranno a delle vere e proprie battaglie sul campo: tra istituzioni locali corrotte e giornalisti dediti alla libertà di informazione, tra maniaci sessuali psichicamente malati ma non infermi di mente (e inoltre solidali tra loro) e donne lavoratrici decise a collaborare…

Un film di denuncia, sobrio ed efficace, dai colori pallidi come quelli dei numerosi cadaveri volutamente ripresi in primo piano per sollecitare alla critica il pensiero pigro dello spettatore più svogliato e abitudinario; un film privo intenzionalmente di spettacolo, che dà uno spaccato spaventoso del capitalismo statunitense di frontiera: simile a quello delle origini analizzato da Marx.

La lotta di classe appare qui alla rovescia: è il capitalismo globalizzato, che, correndo a volo d’aquila per il mondo, decide quando e dove scendere al suolo per attaccare, vampirizzare, con la complicità delle istituzioni locali, i potenziali operai (che ingloba dalle campagne in crisi) riducendoli via via con false promesse a un lumicino di vita…

Messaggio filmico: femminicidio con un’estensione da strage, chiaramente connesso con la debolezza di classe delle donne messicane operaie di origine contadina…

ONU assente, inspiegabilmente, e istituzioni messicane troppo ricattabili…Chiese cristiane umiliate, la strage continua tuttora…

In Italia è uscito nelle sale cinematografiche il 23 febbraio 2007 lasciando una scia di vergognosi silenzi.

 

 

  Biagio Giordano

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