Cinema: Billy Lynn – Un giorno da eroe
Billy Lynn – Un giorno da eroe (Lynn’s Long Halftime Walk) è un film Usa del 2016 diretto da Ang Lee.
Interpreti: Joe Alwyn, Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Vin Diesel, Steve Martin e Chris Tucker
Commento con spoiler
Il giovane umanista, soldato Billy Lynn, insieme alla sua squadra della Bravo Squad, diventa per i media statunitensi un eroe nazionale da sfruttare, gli viene infatti riconosciuta una caratteristica particolare, un fervore etico in grado di portarlo a grandi imprese. Viene infatti apprezzata la sua capacità morale nel saper anteporre alla propria sicurezza il bene per il Paese.
In un episodio di guerra, Billy, pur preso di mira dal fuoco nemico, non ha esitato a soccorrere il proprio sergente ferito, uscendo dal riparo che lo proteggeva e sfidando coraggiosamente all’aperto gli avversari. Il tutto ripreso casualmente da una telecamera abbandonata sul terreno, situata a poca distanza dal ferito, rimasta casualmente accesa…
I media organizzano negli Stati Uniti, per lui e la sua squadra, un grandioso spettacolo, che prevede interventi su tv e giornali, stadi sportivi, con interviste, comizi, premi, racconti di guerra da parte di ciascuno, nonché la presenza coreografica di bellissime ballerine dal sorriso ammiccante. Verso la fine poi è prevista una presenza della squadra di guerr,a come spettatrice, in un grande stadio di football americano, durante una partita per i festeggiamenti de “… Il giorno del ringraziamento”.
L’Io di Billy però, in tutto quel periodo di festa rimane assente, è continuamente attraversato dai ricordi più cruenti della sua esperienza di guerra, quali: uccisioni sul posto di famiglie irachene sospettate di collaborare col nemico, assalti corpo a corpo con soldati nemici in cui il proprio istinto omicida finiva per salvargli la vita, violenze intimidatorie di ogni genere verso la popolazione (per lo più senza senso), il tutto, lui lo sa, per importare in Iraq (alleato con la Russia che sarebbe rimasta stranamente del tutto assente dal conflitto) da parte dell’esercito statunitense una democrazia molto difficile da realizzare, ambigua perché avrebbe consentito agli americani di accedere al petrolio iracheno facendo così grossi affari.
Billy era cosciente che quella guerra che lui sta vivendo rappresentava un obbrobrio privo di ogni giustificazione.
La festa finirà. per quanto riguardava le attese dei soldati, tutto in una farsa, le raffinate formalità mostreranno a un certo punto il loro vero volto, quello del puro affare, indifferente ad ogni etica di guerra, e il film si indirizzerà linguisticamente, nel rispetto delle attese del pubblico in sala, verso il sarcasmo e l’ironia antimilitarista…
Film di spessore, coraggioso, vero, libero da condizionamenti, che dice quello che l’autore pensa delle politiche militari all’estero degli Stati Uniti, senza se e senza ma…
Il film per certi aspetti, ricorda, in particolare per quel che concerne contenuti etici e critici sul tema della guerra, un certo Kubrick (fatte però le debite proporzioni sul lavoro fotografico che in Kubrick era di livello supremo, rappresentando per “forma” un vero e proprio film nel film).
Regia di alta professionalità, recitazioni molto credibili.
Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia
dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)