“Chi è senza profumo scagli la prima Ong”

Alemanno e Fassino, scontro epico tra migranti e Chanel: quando le battaglie morali odorano di déjà vu
Nel salotto di David Parenzo, a *L’Aria che Tira su La 7, la tensione è esplosa: Fassino e Alemanno, due veterani della politica, si affrontano su Ong e migranti, ma l’ombra di un profumo rubato rende tutto ancora più surreale.

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

Salotto o Ring?
La quasi lite tra Gianni Alemanno e Piero Fassino è andata in scena nei giorni scorsi nel salotto televisivo di David Parenzo, a L’Aria che Tira su La 7. Un’arena ormai abituale per gli ex sindaci di Roma e Torino, che più che discutere sembrano allenarsi per un duello a suon di urla. Le Ong, i migranti e, incredibilmente, anche un profumo sono gli ingredienti di uno scontro degno di una soap opera più che di un dibattito politico.

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Profumo di polemica
Fassino non è nuovo alle luci dei riflettori, ma questa volta sembra che un flacone di Chanel da 130 euro gli sia costato un po’ di più che una semplice apparizione televisiva. Mentre difendeva le Ong e argomentava sulle indagini della magistratura, l’ombra di quel piccolo episodio al duty-free non lo ha certo aiutato a dominare la scena. Alemanno, ovviamente, non ha perso l’occasione per approfittarne.

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Urla, interruzioni e… Chanel?
Nel bel mezzo del dibattito, Fassino tenta di spiegare che gli episodi relativi alle Ong non rappresentano la prassi. Ma Alemanno non molla, incalzando con accuse storiche e il suo ormai classico “fammi parlare”. Le urla si alzano, Parenzo fatica a gestire la situazione, e noi tutti ci chiediamo: è il tema migranti che infiamma gli animi, o il profumo di una vecchia questione non ancora dissipata?

Alemanno, il moralista che non sa tacere
Alemanno, di recente, sembra essersi trovato una nuova missione: ergersi a paladino della verità contro le Ong, in tandem con il generale Roberto Vannacci. Ma il suo moralismo cozza con la politica. Ogni volta che Fassino prova a dire la sua, l’ex sindaco di Roma lo interrompe, trasformando il dibattito in una sequenza di frecciatine e sorrisetti sarcastici.

La foglia di fico al profumo di Chanel
A Fassino non va giù la “soluzione Albania” per i migranti, e la definisce una “foglia di fico” per nascondere la realtà dei fatti. Ma in studio la vera foglia di fico sembra essere quella che nasconde i dettagli dell’episodio del profumo. Nessuno ne parla apertamente, ma l’odore è nell’aria: un peccatuccio che stona con il ruolo di difensore della moralità.

Parenzo, mediatore o vittima?
Tra urla, interruzioni e battutine al veleno, David Parenzo si trova a dover gestire una situazione esplosiva. Inutile dire che la sua funzione di moderatore si avvicina più a quella di un arbitro in una rissa di strada. Fassino e Alemanno lo lasciano senza parole, letteralmente: ogni tentativo di riportare il dibattito sui binari finisce nel nulla.

Morale della favola
Forse la vera lezione di questo scontro è che, alla fine, chi è senza peccato (o senza profumo) dovrebbe essere il primo a parlare. Ma in un mondo politico in cui anche una bottiglietta di Chanel può mettere in crisi un’intera carriera, nessuno può davvero lanciare la prima pietra. Né Fassino né Alemanno.

Tags
Fassino, Alemanno, Ong, migranti, David Parenzo

Antonio Rossello       CENTRO XXV APRILE

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