Che cosa è mai la libertà?

CHE COSA E’ MAI LA LIBERTA’?

CHE COSA E’ MAI LA LIBERTA’ ?

Spero che non se ne abbia a male, professor Lisorini, se torno sui suoi articoli pubblicati sul numero scorso di “Trucioli savonesi”, che avevano come argomento niente meno che la Fenomenologia dell’uomo libero e un esempio di autentica libertà intellettuale che lei ravvisa nella figura di Piero Buscaroli, “fascista deluso” ma non pentito, intellettuale “disorganico” che fu fieramente ostile  alla Prima Repubblica e, mi par di capire, anche alla Seconda (non sappiamo come si troverebbe in questa Terza Repubblica dominata dalla Lega di Salvini e dagli ex? grillini di Di Maio), per chiederle se ha letto le mie osservazioni critiche relative ai medesimi. Sia chiaro, ci mancherebbe – a proposito di libertà – che lei fosse tenuto a leggere quello che scrivo in generale e nemmeno, in particolare, quello che scrivo sugli stessi  argomenti su cui lei insiste in quasi tutti i suoi articoli, ma da un punto di vista diametralmente opposto al suo.


Tuttavia mi sarei aspettato da parte sua una risposta alle mie motivate obiezioni riguardo alla effettiva humanitas di un “umanista” che si rifiutava  persino di leggere un autore, a dir poco importante, come Primo Levi solo perché ha rivelato l’inferno di Auschwitz. Vede, professore, vorrei che lei riflettesse su un punto: Buscaroli ha avuto la libertà di odiare e di esprimere tutto il suo disprezzo e il suo odio per l’Italia repubblicana e democratica uscita dalla guerra e dalla Resistenza, ma lei ritiene che, a parti invertite, avrebbe potuto esprimersi altrettanto liberamente vivendo sotto  un regime totalitario? Guardi che anch’io sono disgustato da una classe politica che, soprattutto dalla Seconda Repubblica in poi, non si è dimostrata all’altezza dei problemi epocali che minacciano la nostra stessa esistenza; però non do la colpa di questo degrado alla Costituzione nata dalla Resistenza, ma, se mai, a chi ne ha tradito gli ideali. Inoltre, diversamente da lei, non credo che con il sovranismo e un ritrovato, anacronistico e mai veramente esistito nazionalismo di massa si possa migliorare la situazione italiana; c’è bisogno di orgoglio, certo, non tanto per un’improbabile e velleitaria volontà di potenza dell’Italia rispetto ad altre nazioni (quali? Siamo forse migliori dei francesi, da lei tanto disprezzati, dei tedeschi, degli inglesi, dei russi…?) quanto per i tesori d’arte, musicali, letterari e filosofici per cui siamo famosi nel mondo e per il senso di solidarietà per i più deboli o per chi è colpito dalla sventura che un tempo ci caratterizzava.

Per questo sono anche convinto che abbiamo bisogno di governanti  più colti di quelli attuali, che abbiano una “visione” meno politicistica e, appunto,  più libera, più volta al bene comune che ai propri beni o interessi particolari. Il che significa ragionare con un’ottica più globale che nazionale, dal momento che, come qualcuno disse, un battito d’ali in un punto del globo può provocare una tempesta nella parte opposta. E poi, professore, me lo lasci dire, lei, più  che dal fascismo mi sembra ossessionato dall’antifascismo. Si direbbe che, per lei, se il fascismo ha fatto anche cose buone, l’antifascismo abbia fatto solo cose cattive.

Distinti saluti da Fulvio Sguerso.

  FULVIO SGUERSO 

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