Cattolici laici
Uomo di vasta esperienza intellettuale e sociale. I libri li ama e li sa consigliare” |
|
GerryDelfino |
Abbiamo letto, con commossa attenzione, l’email di Gerry Delfino, pubblicata sul numero 240 di Trucioli (vedi….): “Tra i laici chi sono gli ipocriti e i sepolcri imbiancati”. Subito ci siamo preoccupati, essendo noi profondamente laici, ma, giunti al terzo rigo, abbiamo compreso che la lamentazione è diretta ai “cattolici laici”, termini ormai comunemente intesi come riferibili ai cattolici praticanti e non ai battezzati in genere, essendo tutti, come già notavamo nello scorso scritto ( The Bagnasco’s policy), tali, ancorché involontariamente. L’amico Gerry dice di avere “finalmente capito” chi sono quei cattivi arnesi, però lo dice genericamente e non fa nomi e cognomi, evidentemente a scanso di querele. |
Ma pur mantenendo una genericità che consenta di evitare l’azione penale, poteva essere un poco più preciso. Possiamo noi stessi dargli qualche riferimento: per esempio i deputati e senatori democristiani e dell’estrema destra che votarono contro la legge sul divorzio nella lunga notte del 1° dicembre 1970 (pronunciando anche grevi dichiarazioni di voto) e poi , velocemente, corsero dai loro avvocati per…divorziare; oppure coloro i quali portano appeso al collo il crocifisso e si battono perché il simbolo della Cristianità corredi il mobilio dei pubblici uffici, rubando nel contempo a man bassa nei pubblici appalti e favorendo lo sventagliarsi del più turpe mercato della prostituzione– oggi chiamato offerta di Escorts- (a volte connesso a quello della droga) che si possa immaginare; coloro i quali, proni a baciare anelli cardinalizi, non esitano a dedicare le loro energie a favore e per “Mammona”, il dio denaro, gettando magari sul tavolo verde delle case da gioco (sommamente auspicate dalla Ministro Brambilla) somme che da sole basterebbero alla cassa integrazione di intere maestranze licenziate dalle aziende in crisi e …si potrebbe continuare per un’ampia a più dettagliata panoramica , lasciando perdere la pacchiana religiosità dei “mafiosi” che tanto ha fatto scrivere e parlare. Ci pensi da solo il nostro Gerry che il dono della fede aiuta, malgrado tutto, a non affondare in tale pantano. E peraltro ciò che ci stupisce di più dell’accorato scritto del Nostro è la sua frase iniziale :”Finalmente ho capito”… Ma non ci dica ! Solo adesso gli è suonata la sveglia della cruda realtà ? Come si può vedere dalla sorridente fotografia all’occhiello del pezzo, il Nostro , senza nulla togliere alla sua prorompente vitalità, non è proprio un giovinetto di primo pelo. Ci pare di ricordare che abbia anche ricoperto, in un non lontano passato, cariche pubbliche. Certamente è stato per tutti gli accaniti amanti dei libri, quali noi siamo, un punto di riferimento allorquando gestiva la “Libreria San Michele” di Albenga. Era il vero Bouquiniste, non uno che vende libri come si venderebbe qualsiasi altra cosa (esperienza umiliante che subiamo continuamente), ma uno che i libri li ama, li legge, li conosce, li sa consigliare. Un uomo dunque di vasta esperienza intellettuale e sociale. E allora, come la mettiamo ? La romanza che abbiamo parafrasato per intitolare questo pezzo (Il lamento di Federico), tratta dall’Arlesiana di Cilea, parla di un sonno oblioso nel quale il protagonista vorrebbe cadere per non soffrire le pene d’amore : “E’ la solita storia del pastore, il povero ragazzo voléa raccontarla e s’addormì. V’è nel sonno l’oblio. Anch’io vorrei dormir così…” No, la fede, proprio quella della quale va tanto fiero, non consente al nostro Gerry questa soluzione; dei “talenti” avuti e del loro uso in vita i fedeli dovranno rendere conto alla soglia dell’eternità cui aspirano. Non potranno difendersi affermando: dormivamo! Egli vorrà ammettere che le piaghe del crocifisso, se così metaforicamente si intenda definirle, dovute all’ipocrisia dei sedicenti cattolici, risalgono alquanto indietro nel tempo, pur restando nella nostra epoca (non è che si voglia qui parlare dell’Inquisizione o altri similari crimini della Cristianità) e perciò non si offenderà se lo invitiamo ad assumere una contrizione specifica per non averlo compreso prima: ingenuità, speranza nel meglio, cecità, fraternità mal ricambiata? Non siamo certo noi a voler o poter giudicare, ci mancherebbe altro ! Noi ci troviamo su una sponda alquanto diversa e, soprattutto, non possiamo negare la “buona fede” ; constatiamo i fatti. Resta comunque aperta la critica doverosa nei confronti di tutti quei “cattolici praticanti” , tra i quali il Nostro, che non hanno visto il baratro creato da chi usa il “Credo” per fini certamente contrari al verbo di Cristo, o lo hanno visto con tanto ritardo da consentire, nel frattempo, che gli ipocriti piazzassero la loro presenza nei gangli del potere. Si ricreda Gerry, il pericolo non è in quelli che in qualche modo scoprono le loro posizioni, né nei richiami espliciti che egli giudica come scandalosi per i cattolici (divorzio, aborto,eutanasia, ateismo), il pericolo proviene da coloro che costruiscono le loro posizioni all’interno delle istituzioni e dei gruppi, che si richiamano alla Religione per farsene mero sgabello nella corsa alla sistemazione lobbistica, per farsi, come dice bene egli stesso, “…servi del potere pur di essere sulla sedia del comando”. La società civile non ha forse bisogno di atti di fede, ma ha certo bisogno di coerenza e onestà nei comportamenti, una coerenza che consenta il dibattito anche tra chi crede e chi non crede, al fine della ricerca di un comune filo per formare il tessuto della convivenza, della solidarietà , dell’accoglienza e della fratellanza tra tutti gli uomini. Qui ed ora. BELLAMIGO
|