Cartoline dall’Islanda VIII

Cartoline dall’Islanda 
(Viaggio di Delfo Pozzi e Sofia Fresia)
VIII Mezza isola, da est a nord ovest

Cartoline dall’Islanda  
(Viaggio di Delfo Pozzi e Sofia Fresia)

VIII Mezza isola, da est a nord ovest

 A fine aprile la nostra amica Ingrid conclude il suo periodo di residenza e deve tornare a Reykjavik per prendere l’aereo: cogliamo così l’occasione per accompagnarla in macchina ed iniziare il nostro giro ad anello dell’isola.

Essere arrivati fin qui in automobile ha i suoi pregi e i suoi difetti. E’ stato un poco più costoso del semplice prender l’aereo, anche se non di molto.

Qualche spesa poi non era stata preventivata. Ad esempio non potevamo immaginare quel momento di grande altruismo in cui abbiamo deciso di prendere una salatissima multa sulle statali islandesi, ma che dire: a questo arrivano gli eroici italiani pur di contribuire alle pensioni dei residenti.

Ora, trascurando la fama, ci troviamo davanti la statale 1 e – corone o non corone – siamo liberi,possiamo andare ovunque vogliamo e fermarci quanto desideriamo senza particolari pensieri.

La prima tappa, fatta di 3 giorni di viaggio e mille soste, sono i 700 km da Stöðvarfjörður a Reyjavìk.Usciti dai fiordi dell’est le strade smettono di ridiscendere e risalire chilometri e chilometri ad ogni fiordo, e si sciolgono rettilinee, larghe e poco trafficate. Le bellezze naturali si susseguono l’una all’altra e, come ci ha suggerito Daniel, l’idea migliore è lasciare acceso Google maps e lasciarsi suggerire luoghi notevoli quando ci si passa vicino.

Daniel ci ha poi fornito una fitta serie di posti assolutamente imperdibili, che cerchiamo di seguire pedissequamente. E’ tutto bellissimo, limpidissimo, ghiacciosissimo. Cascate, coste a falesia, isole, pianure. Strade e cieli.

Già solo nel sud bisognerebbe stare due settimane, ma il tempo corre.

A Reykjavik stiamo altri 3 giorni. E’ una bella cittadina, vitale, persino caotica. Ci togliamo lo sfizio di vedere qualche mostra, una serata “cinematografica“ in inglese, e l’ultima sera Ingrid ci porta a mangiare in un ottimo ristorante di sua conoscenza. Poi via, si riparte nuovamente.

Dopo l’arrivederci a Ingrid all’aeroporto internazionale di Keflavík, ritorniamo un pezzettino indietro, per vedere lo spettacolare vulcano in eruzione. Lo ammetto: non mi sembrava un’ottima idea perdere una giornata per vedere fuoco e fiamme sprizzare nel cielo. Invece lo era: come per le northern lights sono spettacoli che si fanno fatica a immaginare, bisogna davvero vederli.

Mi cospargo il capo di cenere (vulcanica) e ripartiamo.

Andiamo prima a Gullfoss, zona turistica e di villeggiatura, dove ci aspettano altre cascate, splendide hot spring nel bosco e geyser secolari.

Poi su, verso Stykkisholmur, nello Snaefellsnes. Altre bellezze, il mare che torna a farla da padrone, e le pianure sempre più selvagge. Vediamo tramonti indescrivibili a parole. Servono altri 3 giorni, da Reykjavik per arrivare al nord ovest, a Holmavik, nei Westfjord. E quella, forse, è la parte più bella dell’Islanda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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