Carnevale fuori stagione

Carnevale fuori stagione

     Carnevale fuori stagione                        

 

Fonte foto: http://www.fiaf.net/agoradicult/2015/07/09/trafitta-da-una-lama-di-luce-di-carolina-cuneo/

 

 Mi svegliavo di notte sudato. Sudato e col fiato corto. Il brutto sogno era tornato anche se il mostro, ancora una volta, non aveva avuto la meglio.  

Restavo a letto, nel buio. Accendendo la luce avrei passato altri guai ma, il bisogno di raggiungere il bagno era sempre più urgente. La soluzione era muovermi nel buio.  

Le lame di luna che tagliavano il pavimento erano le sole tracce sicure da seguire. 

Avanzavo lentamente, attento a non svegliare nessuno, soprattutto mio padre che mal avrebbe sopportato l’interruzione del suo già scarso riposo. 

Passo dopo passo, tenendo una mano sul muro e l’altra dinanzi andavo e tornavo, nel silenzio e nel buio.

Nella mente ricercavo le tracce: la fine del letto, lo stipite della porta, l’armadio. Come fedeli compagni mi venivano incontro, l’una dopo l’altra, e mi guidavano alla meta. 

Seguivo le orme lasciate muovendomi in un mondo che era sicuro e noto solo alla luce del giorno. 

Anche oggi, varcando la porta, ho provato le stesse emozioni.  

L’ansia che qualcosa vada storto, il timore di disturbare. 

È tutto lì, tutto allo stesso posto dove l’avevo lasciato tuttavia cammino per questi luoghi che, sebbene noti appaiono sconosciuti. 

Gli occhiali si appannano, ciò che dovrebbe proteggermi mi toglie soffoca.

Questa presunta difesa forse mi preserverà dal virus, certo non dai miei pensieri.

Sotto la mascherina potrei forse sorridere e gettare coriandoli, se non fosse maggio 

In questa giornata di sole avanzo tentennante con l’animo affranto come allora.

  

CRISTINA RICCI

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