Buona Pasqua a tutti (nessuno escluso)
Buona Pasqua ai politici, instancabili portatori di promesse a lunga scadenza, tipo i Buoni del Tesoro, ma senza interesse. A quelli che a ogni festività riscoprono i “valori”, tipo il presepe a Natale e il senso dello Stato a Pasqua, salvo poi rimetterli nel cassetto il giorno dopo, insieme alle cravatte coi pulcini.
Buona Pasqua agli imprenditori: quelli veri, che lottano tra mille difficoltà, e quelli finti, che tra un appalto e una consulenza ministeriale si domandano se la Resurrezione possa avvenire anche per i loro bilanci, possibilmente nei paradisi… fiscali. Buona Pasqual a quelli che resistono solo grazie ai soldi pubblici. E che magari a Pasquetta licenziano via PEC, ché si fa prima.

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Buona Pasqua ai guerrafondai: che anche oggi si alzano presto, lucidano le bombe e ci raccontano che la pace, sì, arriverà… dopo. Dopo le sanzioni, dopo i missili, dopo che avremo esportato la democrazia a forza di droni. Magari in un uovo di cioccolato con sorpresa nucleare.
Buona Pasqua ai pacifisti, veri o presunti. A quelli che sfilano in corteo con la colomba in mano e il portafoglio in Borsa. A quelli che dicono “mai più guerre” ma intanto vendono i caccia a lunga gittata per difesa preventiva.
Buona Pasqua ai potenti della finanza, che fanno miracoli anche loro: trasformano debiti in dividendi, crisi in opportunità e salari in briciole. Ogni giorno per loro è una resurrezione: del profitto.
E infine Buona Pasqua a noi, popolo di spettatori, fedeli devoti al grande mistero della politica e dell’economia, che ogni anno ci chiediamo se almeno l’uovo conterrà una sorpresa che non sia la solita fregatura.
Buona Pasqua, davvero. A modo nostro.