Begato, parte la costruzione delle nuove palazzine
Sono partiti con il getto di calcestruzzo delle fondazioni, i lavori di riqualificazione e rigenerazione del quartiere Diamante a Begato, finanziati da Regione Liguria tramite il “Programma innovativo nazionale sulla qualità dell’abitare” (Pinqua); per i prossimi 16 mesi, verranno realizzate tre palazzine per un totale di 60 nuovi appartamenti.
Venti saranno di edilizia residenziale sociale, quaranta di edilizia residenziale pubblica; verrà inoltre ristrutturata la casetta ambientale e verranno creati nuovi percorsi nel verde.
È prevista la realizzazione di un’area di sosta panoramica, un teatro all’aperto sul basamento della vecchia “diga rossa”, una nuova casa della cultura, un centro per le associazioni del quartiere, una piazza e una nuova stazione dei carabinieri; un investimento da 15 milioni di euro da portare a termine entro la fine del 2025.
Il primo scavo è relativo alla palazzina B, uno dei tre nuovi edifici che sorgeranno al posto della “diga rossa” e della “diga bianca”, i due grandi complessi di edilizia residenziale pubblica costruiti negli anni ’80 e diventati simbolo della politica urbanistica dell’epoca; una parte della “diga bianca”, in via Cechov, è stata mantenuta ed è al momento oggetto di lavori di recupero e riqualificazione ricordando che i 37 alloggi rimasti verranno trasformati in 55 unità residenziali ad alta efficienza energetica, con un intervento del valore complessivo di 4 milioni e 270000 euro.
“Verranno realizzati 60 alloggi dando un segnale importante per la ricostruzione, terza fase del progetto”, dichiara Paolo Gallo, amministratore unico di Arte Genova, “senza dimenticare che siamo partiti nel 2019 con la ricollocazione di 374 famiglie effettuata durante la pandemia creando, in pochi mesi, le condizioni per far capire la necessità di tutto ciò. Gli interventi finiranno entro il 2025 ricordando che la terza fase è già iniziata e questo è il primo segnale tangibile; il 2025 è vicino e abbiamo 15 milioni da investire. Occorre lavorare al meglio e dobbiamo continuare così creando una diversa qualità della vita; la discontinuità con il passato è importante”.
Parole simili da parte di Marco Scajola, assessore regionale all’urbanistica :”Quest’area è molto importante ed abbiamo aperto un cantiere storico; si tratta della prima operazione di questo genere a livello nazionale.
Le case presenti in precedenza non erano più vivibili ed è stato effettuato un intervento difficile che darà nuova vita al quartiere; ci saranno 60 alloggi in classe A, una zona verde che metterà l’aggregazione al primo posto ed una caserma dei carabinieri per la sicurezza degli abitanti. La vivibilità verrà messa al centro ed avremo maggiore cura dell’ambiente e del verde; questo modello sarà esportato”.
“Siamo contenti poichè inizia una nuova tappa di un percorso avviato tre anni fa con la demolizione delle dighe spostando le persone; abbiamo messo al centro la vita degli abitanti e la dignità dell’abitare. Si riparte con una nuova edilizia di qualità creando case moderne; saranno presenti case popolari e abitazioni di social housing con una nuova vita per il quartiere riqualificando gli spazi esterni. Questa area deve essere un laboratorio per l’intero Paese e stiamo lavorando per replicare l’operazione in altre zone della città”, conclude il vicesindaco ed assessore all’urbanistica Pietro Piciocchi.