Balle, bufale, esagerazioni confidando nei lettori distratti

Il festival delle barzellette? Magari, facciamo a gara
tra balle, bufale, esagerazioni confidando nei lettori distratti
(Albenga blog con 20 mila accessi? Loano 40 secondi per i carabinieri?
Vado Ligure 240 o 130 addetti al Molo? Il cinque stelle di Varigotti “chiude” per…?)

Il festival delle barzellette? Magari, facciamo a gara
tra balle, bufale, esagerazioni confidando nei lettori distratti
(Albenga blog con 20 mila accessi? Loano 40 secondi per i carabinieri?
Vado Ligure 240 o 130 addetti al Molo? Il cinque stelle di Varigotti “chiude” per…?)
 

Faccio parte di un gruppo giovanile parrocchiale che da circa un anno monitorizza la stampa locale, siti internet on line, blog provinciali che fanno informazione costante. Non vogliamo trarre giudizi affrettati, né siamo interessati a dare voti. Si leggono tanti ottimi servizi, non tutti educativi. E non sempre penetranti nel tema.

Vorrei segnalare al blog Trucioli, peraltro muovendovi diverse critiche sui contenuti e sugli errori (a volte poco istruttivi), alcune chicche recenti che abbiamo letto sui giornali.

Il 10 settembre, La Stampa ha dato notizia che un blog di Albenga dell’assistente sociale Alberto Calandriello può vantare una media di “oltre ventimila accessi “(testuale).

A parte Trucioli Savonesi che è tra i pochi dove si possono controllare le visite giornaliere, settimanali e mensili, come pure le pagine lette. Anche se sbagliate a mettere, a nostro avviso, le votazioni di ogni singolo pezzo ed i relativi giudizi, in quanto poco attentendibili, scarsamente seguiti e facilmente manipolabili.

Ebbene mentre di Trucioli può dimostrare di essere letto e seguito da 4 o 5 lettori (?) – se volete fare invece migliaia, vedete voi – , in quel di Albenga sono più bravi, esperti, lungimiranti. Oltre 20 mila visite! Fenomenali, eccezionali, perché non imparate! Non avete un amico che vi “promuove”!

Altro ottimo esempio di bufalite. Il 20 settembre, sempre La Stampa, riportando la notizia di una fallita violenza sessuale a Loano, ai danni di un’anziana, scrive che “i carabinieri dopo la telefonata al 112 di un inquilino hanno impiegato circa 40 secondi per raggiungere il portone dello stabile da cui è arrivato l’allarme”. E questo perché l’auto dei militari percorreva via Dei Gazzi durante un servizio notturno antifurti. 

Sbalorditiva celerità, più di cosi non si può. Bastava osservare la piantina di Loano e scoprire che via dei Gazzi è in posizione centrale e via Verdi all’estremo levante, forse volando si riesce a raggiungere in una manciata di secondi. Poiché la donna è stata trasferita al pronto soccorso del San Corona, abbiamo saputo che tra la chiamata al 112 e l’intervento sono trascorsi almeno 15 minuti ed oltre. Tempo tutto sommato ragionevole. Perché dare in pasto al lettore un’esagerazione? Per fare un favore a chi? Non era proprio il caso.

Terza annotazione. Il Secolo XIX del 22 settembre titola e pubblica che al “Molo 8.44” , nuovo centro commerciale di Vado, stanno lavorando “già 240 addetti, due terzi del totale previsto” a pieno regime. Una bella notizia per il mondo giovanile sempre alle prese con fame di posti di lavoro, non importa se precari, a tempo determinato, part-time, formazione lavoro. Importante è portare a casa qualcosa, sentirsi utili in attesa di tempi migliori. Del lavoro a tempo indeterminato.

Ebbene lo stesso giorno dalle colonne de Il Sole 24 Ore – solitamente ben informato in quanto organo economico per eccellenza – si legge “…a Vado, vicino a Savona, su un’area di 33.500 mq., ha aperto Molo 8.44 e a regime sono previsti 400 dipendenti, per ora sono 130…”. C’è una differenza di 110 unita, tra i due giornali.

Quale sarà l’informazione esatta? Pensate che si legge di mobilitazione per salvare aziende con 20 dipendenti (Cantieri Navali di Pietra, vicini al de profundis) e qui si fa poca distinzione su oltre un centinaio. Beata precisione!

Non voglio chiamare in causa la credibilità, restano pur sempre piccoli episodi di questo mondo dell’informazione che cambia e in evoluzione.

Molto più seria e inquietante, invece, la notizia letta sul Secolo XIX del 14 settembre a proposito della chiusura anticipata del Grand Hotel Saraceno, di Varigotti; il prestigioso complesso sul mare ci ha abituato a chiusure improvvise, mancate riaperture invernali, sequestri, dissequestri, periodi ballerini per questo e quel motivo. Non sappiamo o meglio possiamo intuire quanto possa essere nociva ad un’azienda alberghiera l’incertezza gestionale.

Ciò che ha impressionato è il motivo ufficiale della chiusura 2010. “La chiusura al 13 settembre – è scritto – dell’unico cinque stelle della Provincia è l’assenza di licenza commerciale in quanto bisogna prima mettere a punto la prevenzione incendi, solo allora il Comune di Finale potrà rilasciare la licenza e quindi l’autorizzazione ad aprire regolarmente”.

Si spiega che ufficio urbansitico e vigili urbani hanno rilevato irregolarità ed emesso sanzione amministrativa perché il Saraceno aveva aperto i battenti senza aver adempiuto a tutte le prescrizioni a seguito di un precedente sopralluogo che aveva già portato all’ordinanza di chiusura e alla segnalazione alla Procura della Repubblica.

Ora chiuso fino al 30 dicembre. Tutto bene o tutto male?

Leggiamo oltre “Insomma fino ad oggi l’albergo Al Saraceno ha esercitato l’attività alberghiera senza licenza commerciale. Il fatto che non sia stata subito emessa un’ordinanza di chiusura, visto che il sopralluogo non è recente, …è dovuto al fatto che la struttura aveva numerosi clienti e non si è voluto calcare la mano per non creare problemi a chi aveva prenotato”.

Meglio che si distraggano quei titolari di attività che in passato, in provincia di Savona e oltre, sono stati colpiti da analoghi provvedimenti. Succedeva che al massimo non si poteva accogliere nuovi clienti e arrivare al fine soggiorno dei presenti.

Domanda: e se in questo periodo di “assenza del nulla osta dei vigili del fuoco” fosse esploso un incendio, un’auto in fiamme in garage, un pazzo avesse fatto un attentato, chi ne avrebbe risposto? Con quale catena di responsabilità? Signore e signori, facciamo pure finta di non vivere nel Bel Paese dell’illegalità diffusa ed endemica, ma non si scherzi almeno con le norme antincendio di una pubblica attività, grande o piccola che sia. C’è di mezzo prevenzione ed incolumità.

Grazie da Raffaele e Enzo del gruppo “Amici sempre”.          

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