Avvocato del Popolo

AVVOCATO DEL POPOLO

AVVOCATO DEL POPOLO

 Era ora. Finalmente, dopo ottanta lunghi e laboriosi giorni di gestazione che hanno tenuto il popolo italiano con il fiato sospeso tra tema e desire, dopo tante fumate nere ecco l’attesa fumata bianca: habemus patronum. Eh sì, perché il popolo sarà anche sovrano, ma se è abbandonato a se stesso senza nessuno che lo difenda e lo orienti è come un gregge senza pastore, un grande corpaccione  senza testa, un eterno minore bisognoso di tutela e di guida, una massa informe pericolosa a se stessa e agli altri e che può cadere preda di demagoghi senza scrupoli, come avviene quando una democrazia degenera in quella che Polibio, nel libro VI delle sue Storie, chiama oclocrazia, vale a dire  governo della plebaglia: “Finché sopravvivono cittadini che hanno sperimentato la tracotanza e la violenza…essi stimano più di ogni altra cosa l’uguaglianza di diritti e la libertà di parola; ma quando subentrano al potere dei giovani e la democrazia viene trasmessa ai figli dei figli di questa, non tenendo più in gran conto, a causa dell’abitudine, l’uguaglianza e la libertà di parola, cercano di prevalere sulla maggioranza: in tale colpa incorrono soprattutto i più ricchi.


Desiderosi dunque di preminenza, non potendola ottenere con i propri meriti e le proprie virtù, dilapidano le loro sostanze per accattivarsi la moltitudine, allettandola in tutti i modi. Quando sono riusciti, con la loro stolta avidità di potere, a rendere il popolo corrotto e avido di doni, la democrazia viene abolita e si trasforma in violenta demagogia…”. La storia ci insegna, infatti, che le masse popolari, da sole, non sanno difendersi dai loro nemici interni ed esterni, proprio come le pecore non sanno difendersi dai lupi, è per questo che hanno bisogno di qualcuno che le difenda. Non per niente Platone, nella sua Politeia (Repubblica o Costituzione) ideale dedica molta cura alla formazione-educazione dei custodi o difensori armati (phylakes) della polis.

 

 Se ora guardiamo alla nostra Italia, così povera e nuda nel consesso delle altre nazioni europee, con un debito pubblico che a marzo superava i 2.300 miliardi di euro, esposta ai venti e ai colpi di un sistema bancario fuori da ogni controllo democratico, costretta a far quadrare bilanci imposti dai burocrati di Bruxelles, lasciata sola a fronteggiare i flussi dei migranti che continuano a sbarcare sulle nostre coste meridionali, guardata con sussiego dai francesi, dagli inglesi, dagli americani e (ahimè) dai tedeschi, corteggiata solo dai russi per i loro interessi strategici ed economici nel Mediterraneo, ditemi voi, nemici del popolo, se non aveva bisogno di un gratuito patrocinio nazionale! Meno male che questi ottanta giorni di travaglio alla fine hanno partorito un presidente avvocato, anzi, un avvocato Presidente del Consiglio, con gli attributi giusti per affrontare  le inevitabili battaglie legali che il popolo italiano incontrerà sul suo nuovo cammino di riscatto sovranista.


La Terza Repubblica  è cominciata sotto il segno del gratuito patrocinio; popolo italiano, stai sereno: ora hai un difensore d’ufficio degno della tua storia, del tuo valore e del tuo coraggio; e nessuno più si azzardi a dire quello che devi o non devi fare, non sei più un bambino ma un adulto che sa quello che vuole: grazie ai tuoi rappresentati eletti il 4 marzo scorso hai adesso un patrono che veglierà su di te giorno e notte. Alla luce di questo bel risultato, è valsa la pena aspettare per qualche settimana la nascita di questa nuova Italia, non vi pare?

     FULVIO SGUERSO 

 

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