L'ULTIMO proclama risale al 17 dicembre del
2005. Disse l'assessore all'urbanistica Carlo Ruggeri: «Ci
sono i soldi, c'è il progetto, c'è anche già uno studio
dell'Università. Manca solo il via libera della
Soprintendenza». Da allora non s'è mossa foglia intorno a
Villa Zanelli, monumento simbolo della città, gioiello
dimenticato di architettura liberty. I tempi della politica
hanno condannato l'ex struttura sanitaria di via Nizza ad
una lenta agonia. Dicono gli esperti che per ora non esiste
il rischio di cedimenti strutturali, ma è evidente il
degrado della scalinata, degli stucchi, dei prospetti
esterni, per non dire delle condizioni dello splendido parco
che circonda l'edificio. E' passato un altro anno. Invano. E
sono ormai dieci dalla cessazione di ogni attività a Villa
Zanelli.
Gli ultimi ospiti erano stati i disabili gravi, poi
trasferiti in un'altra struttura. Dopo di loro, solo
inquilini abusivi: clochard e tossicodipendenti che avevano
trovato nell'immobile abbandonato un rifugio ideale. Accadde
anche al vecchio ospedale San Paolo, in "pensione" da sedici
anni. E a ben vedere è come se un filo invisibile legasse i
destini delle due ex strutture sanitarie. Vittime dello
stesso problema: la cattiva amministrazione del patrimonio
pubblico.
Le analogie non finiscono qui. Per sensibilizzare l'opinione
pubblica sulle condizioni dell'ex ospedale sorse un comitato
di quartiere che per anni "certificò" l'inerzia degli enti
con un calendario che scandiva il trascorrere del tempo. Le
sorti di Villa Zanelli sono invece care soprattutto al
Circolo degli inquieti di Elio Ferraris, che ormai da anni
conduce sulle pagine della rivista "La Civetta" una
battaglia per salvare il monumento. Iniziative lodevoli ma
fin qui prive d'effetti.
Villa Zanelli è di proprietà della Regione. Che agli inizi
del Duemila siglò un protocollo d'intesa con Comune di
Savona e Asl 2 per il recupero dell'immobile. Attori
dell'accordo furono Franco Orsi, Carlo Ruggeri e Umberto
Fracassi. Si stabiliva che la dimora sarebbe stata adibita a
sede di rappresentanza dell'Asl attingendo a fondi statali
(7 miliardi di vecchie lire) destinati a strutture
sanitarie. In più l'allora sindaco Ruggeri ottenne che una
parte del giardino sul mare fosse destinata ad uso pubblico.
L'idea era di farne un parco a servizio di anziani e bambini
del quartiere.
Di lì in avanti, cinque anni di silenzio. Nel corso dei
quali per la verità qualcosa l'Asl ha fatto. Ha
commissionato un progetto preliminare all'architetto
Alessandra Bonanni di Albissola, nonché uno studio
all'Università di Architettura, sulle tecniche di restauro.
Manca, però, il progetto esecutivo, quello che attiverebbe i
finanziamenti.
«Nell'attesa abbiamo stanziato 100 mila euro per la
sistemazione e l'apertura a pubblico della parte ovest del
parco» spiega l'assessore Ruggeri. E Franco Bonanni,
direttore generale dell'Asl conferma la volontà di procedere
«in tempi rapidi» con questo intervento. «Villa Zanelli,
invece, sarà ristrutturata - aggiunge Bonanni - ed ospiterà
servizi ambulatoriali oltre ad uffici dell'Asl». Sì, ma
quando? Nessuno è in grado di dirlo.
Bruno Lugaro