LETTERE  ALLA  REDAZIONE
                                    

 

 

                  

  Il sindaco Giacobbe, il risarcimento e “lo sforzo”

Nel timore che la sua dichiarazione sulle pagine de La Stampa del 22.02.2007 contro il

potenziamento della centrale lo facesse apparire troppo interessato alle sorti dei cittadini vadesi, il

nostro sindaco si affretta , oggi 23.02.2007, a fare il portavoce di Tirreno Power sulla questione.

Trovando, lui si, il coraggio di comunicare ciò che fino ad oggi Tirreno Power non aveva osato: che

dobbiamo risarcire lo sforzodella metanizzazione !!!

Nel lungo virgolettato manca il suo commento, forse per darci tempo di digerire l’indigeribile.

Se nel ruolo di portavoce sta offrendo ottime prestazioni (allenato com’è a ricoprire quel ruolo per

l’Autorità Portuale) continua a peggiorare (ha toccato il fondo) come rappresentante e difensore dei

cittadini che l’hanno eletto.

Se ne vada a casa!

O entri a tempo pieno in Tirreno Power o Autorità Portuale, uniche mancanze al suo curricolo

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COORDINAMENTO EMERGENZA GUINEA

Dopo la conferenza stampa tenutasi il 25 gennaio per segnalare la grave destabilizzazione che investe la Guinea, e soprattutto in seguito alla promulgazione di un decreto governativo (13 Febbraio) che dichiara lo stato d'assedio del paese e la legge marziale su tutto il territorio, con un coprifuoco di 20 ore su 24, e in seguito a "le perdite di vite umane in seguito ad azioni violente delle forze dell'ordine, la violazione continua dei diritti dell'uomo e la soppressione di tutte le libertà" come condannato dall'UE il 14 febbraio,

il Coordinamento delle Associazioni Emergenza Guinea

CHIEDE a tutto il mondo dell'associazionismo

- Di prendere coscienza della grave situazione in corso nel paese

- Di coordinare interventi comuni affinchè i mass media diffondano e denuncino il problema

- Di sollecitare il governo italiano e l'UE affinchè prendano una forte posizione critica presso le sedi decisionali dell'Unione Europea e dell'ONU, invitando alla moderazione e al dialogo le autorità guineane.

La Repubblica di Guinea è un paese dell'Africa Occidentale, importante fonte di risorse naturali come ferro, bauxite, oro, manganese, diamanti, ecc. la cui popolazione sconta da più di venti anni la rapace avidità d'interessi internazionali e malgoverno locale.

Il paese si trova in questi giorni in una crisi politica, economica e sociale di proporzioni devastanti.

Dal 10 Gennaio uno sciopero generale promosso dai due principali sindacati dei lavoratori e sostenuto dalla società civile, atto a richiedere le dimissioni del presidente Lansana ContË e degli esponenti del governo, ha paralizzato il paese per 18 giorni. Lo sciopero intendeva inoltre denunciare l'ulteriore aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi e dei generi di prima necessità, in una nazione già estremamente provata da un tasso di disoccupazione che si attesta intorno al 75%, dove lo stipendio medio mensile è di circa 20 euro, come emerge dall'indice di sviluppo umano redatto dalle Nazioni Unite nel 2006.

Elemento decisivo per fermare le manifestazioni di protesta è stata la promessa del presidente di nominare un nuovo Primo Ministro di consenso con pieni poteri, gradito all'opposizione, come richiesto dai rappresentanti sindacali.

L'accordo non è stato mantenuto, e la nomina unilaterale di Eugene Camara, stretto collaboratore del contestato presidente, è stata letta come l'ennesima provocazione che ha riacceso in modo più deciso la protesta popolare.

Migliaia di persone si sono riversate per le strade della capitale Conakry e di Kankan, Kindia, Gueckedou e Labe per continuare ad esprimere il loro dissenso.

Il 13/2, attraverso un comunicato trasmesso dalla televisione di stato, il governo ha proclamato lo stato d'assedio, imponendo un coprifuoco di 20 ore.

Per motivi di sicurezza il governo guineano ha chiuso l'aereoporto della capitale cancellando tutti i voli internazionali (Air France, Air Marroc ecc.).

La radio francese e le emittenti locali sono state costrette a sospendere le trasmissioni.

Le vittime degli scontri tra esercito e popolazione civile dall'inizio delle proteste ammontano a 110, e migliaia sono i feriti come denunciano la Croce Rossa guineana e l'associazione Medici Senza Frontiere. Una forte condanna è stata espressa, il 14/2, anche dall'Unione Europea per voce della responsabile della delegazione di Bruxelles in Guinea, Anna Silvia Piergrossi per la "sospensione effettiva dei diritti individuali e delle libertà fondamentali" dovuta all'introduzione dello stato d'assedio e la legge marziale su tutto il territorio, esprimendo inoltre deplorazione per "le perdite di vite umane in seguito ad azioni violente delle forze dell'ordine, la violazione continua dei diritti dell'uomo e la soppressione di tutte le libertà".

Alcune delle associazioni del coordinamento, come "La Svolta Umanista", dal

2001 promuovono programmi di campagne d'appoggio umano nella Repubblica di Guinea basati sulla formazione di volontari locali, cooperative di lavoro, corsi di alfabetizzazione, adozioni a distanza, corsi di educazione sanitaria e costruzione di centri polifunzionali.

Mentre si sta scrivendo questo comunicato in Guinea sono in corso disordini, saccheggi e violenze. I berretti rossi dell'esercito stanno sparando nella capitale (Conakry) e sembra che il governo abbia chiesto l'intervento degli eserciti della Liberia e della Guinea Bissau.

Esiste il fondato timore che nel paese possa scoppiare una guerra civile, ipotesi tutt'altro che remota, secondo gli analisti locali.

Chiediamo alle associazioni, alle ONG, ai circoli culturali e ricreativi, un impegno, anche solo con la semplice sottoscrizione al Coordinamento Emergenza Guinea, affinchè si possa intervenire prima che la situazione diventi una calamità di proporzioni disastrose il cui prezzo più pesante verrà pagato dalla popolazione inerme e affinchè la questione assuma la il peso che merita nei servizi di informazione.

Si prega di rispondere a questa e-mail per segnalare la propria sottoscrizione.

Per contatti:

Roma: Sandro Curatolo   sandro.curatolo@fastwebnet.it C. 347 10 69 640

Milano: Isabel Torres-Carrilho   isabelstella@gmail.com C. 338 24 89 746

Torino: Paola Balestra  paola.balestra@fastwebnet.it C 347 311 5822

Coordinamento Emergenza Guinea emergenza.guinea@gmail.com

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"AUTOSTRADA ALBENGA - MILLESIMO - PREDOSA, PRIME CONTESTAZIONI"

Ieri alle 21 in Comune a Millesimo si è svolta la presentazione pubblica dello studio di opportunità della connessione autostradale Albenga - Millesimo Predosa. Dopo una breve introduzione del Sindaco Righello, l'Architetto Schizzi, Responsabile Settore Pianificazione della Provincia di Savona, ha illustrato gli aspetti tecnici legati all'opera. Molte le critiche sollevate al progetto da parte dei cittadini valbormidesi presenti in sala, smorzate dal Presidente Bertolotto che ha cercato di mettere in evidenza gli aspetti positivi dell'infrastruttura, senza peraltro convincere la numerosa platea che comprendeva anche Sindaci e Rappresentanti delle Associazioni

Piemontesi. Dichiarazioni favorevoli al progetto sono state espresse

dai Sindaci di Cengio, Roccavignale e dal rappresentante dei Commercianti Bertino. Il Sindaco di Carcare ha espresso il suo disappunto sul fatto che il precedente progetto del tracciato, impostato sulla Bormida di Pallare, sia stato abbandonato.

Le critiche mosse al progetto sono state sottolineate al termine della serata tramite la distribuzione di un volantino, a firma congiunta di Associazioni Liguri e Piemontesi.

In particolare nel documento si riporta che:

- l'autostrada trasferirà in Valle Bormida solamente traffico, container ed inquinamento, impedendo la valorizzazione ambientale e turistica del nostro territorio: essa è funzionale al progetto unico che prevede di liberare la costa da questi fattori negativi per poterla ricoprire con una nuova colata di cemento.

- non ha senso perseguire un progetto che prevede risorse ed investimenti colossali, peraltro non disponibili e che si basa su prevsioni di traffico merci del Porto di Savona e Vado che potrebbero rivelarsi del tutto errate.

- gli Enti locali con questa iniziativa sperperano denaro pubblico in inutili progettazioni creando false illusioni di sviluppo occupazionale.

- con solo una minima parte dei costi ipotizzati si potrebbe ammodernare tutta la rete viaria del territorio e rilanciare il trasporto merci e passeggeri sulle linee ferroviarie.

Giuseppe Boveri