Operazione Crescent comanda solo Dellepiane  IL SECOLOXIX
palazzi in darsena
Campostano e gruppo Chiesa sono usciti dalla società Orsa 2000
 
ESCONO di scena il gruppo Campostano e l'immobiliare Chiesa di Torino. Ora l'operazione Crescent (il secondo lotto del quartiere Bofill) è interamente nelle mani dell'imprenditore valbormidese Aldo Dellepiane e della sua famiglia. La notizia, trapelata dalla Port Authority, trova conferma nelle carte: è dello scorso 5 dicembre la cessazione da tutte le cariche e qualifiche di Paolo Campostano, dei figli Enrica ed Ettore e di Rosanna Chiesa, dell'omonimo gruppo piemontese.
Orsa 2000, la società che realizza la maxi operazione residenziale della Darsena, ha cambiato ancora una volta pelle e tutto lascia pensare che questo sia l'assetto definitivo. Lorenza Dellepiane è il nuovo amministratore delegato nonché consigliere insieme ad Aldo, Valeria, Giuseppe Dellepiane e Irma Moretto. Restano per il momento segreti i contenuti economici dell'operazione che ha comportato ovviamente un passaggio di quote da una mano all'altra.
Con questo blitz, Dellepiane completa dopo sedici anni la scalata alle aree della Darsena. Scalata che cominciò nel luglio del 1991, quando Orsa 2000 acquistò dall'Ilva gestioni patrimonali, per circa 4 miliardi, i 33 mila metri quadrati di terreni industriali adiacenti la fortezza del Priamàr. L'imprenditore valbormidese era proprietario attraverso la Sicma del 25 per cento delle quote. Campostano entra in Orsa 2000 nella primavera 1994 e ne diventa socio di maggioranza insieme a Dellepiane.
Di lì a pochi anni cedono le proprie quote in rapida successione gli altri soci: le famiglie De Filippi, Lombardini, le cooperative ed un società sempre del gruppo Ilva. A quel punto il sodalizio Dellepiane-Campostano ha in mano il business della Darsena. Nel 2000 entrano in scena, un po' a sorpresa, i piemontesi. Il gruppo immobiliare Chiesa diventa il terzo partner. E poco dopo Enrica Campostano assume la carica di amministrazione delegato della società. Si vocifera di un possibile disimpegno di Dellepiane che invece, non solo mantiene le proprie quote, ma anzi prepara la mossa decisiva che si è concretizzata appunto il dicembre scorso, in gran segreto come è naturale quando si giocano partite finanziarie da decine di milioni di euro.
Dellepiane ora è l'artefice delle due più grosse operazioni immobiliari in corsa a Savona, essendo coinvolto anche nel progetto di ristrutturazione, a fini residenziali, del vecchio ospedale San Paolo.
Bruno Lugaro
CENTINAIA DI ALLOGGI AFFACCIATI SUL "cU DE BEU"
IL PROGETTO
IL CRESCENT è un edificio di sette piani che sorgerà dietro le terrazzette proiettandosi verso il "Cu de Beu", con una forma concava, quasi ad abbracciare lo specchio acqueo. Otto i corpi di scala previsti, che serviranno 18 appartamenti a piano di media metratura. La superifcie totale è di 1.647 metri quadrati. La struttura comprende anche parcheggi interrati e in superficie. Un secondo edificio destinato in un primo momento ad uffici ma per il quale ora si torna a parlare di alloggi, sarà composto da quattro piani più un piano terra di 445 metri quadrati a piano. A fianco è previsto un ulteriore corpo-scala di 480 metri quadrati per piano, anche questo con box interrati, oltre a parcheggi privati per oltre ottomila metri quadrati. Dietro il Crescent (lato mare aperto) sarà realizzata una sorta di trincea per la nuova strada di accesso al porto collegata con corso Mazzini, una fascia di rispetto e spazi pubblici per i quali è ancora incerta la destinazione. Fra il Crescent e il Priamàr ampie aree verdi e parcheggi. La nuova viabilitàè considerata un'opera prioritaria per procedere agevolmente nella realizzazione di tutto il complesso. Inoltre, tra l'attuale "terrazzetta" e verso il varco doganale (che sarà abbattuto e ricostruito qualche decina di metri più all'interno dello scalo commerciale), saranno costruiti due "cubi", grandi strutture in vetro e metallo in stile post-moderno, nei quali è previsto l'insediamento di bar, ristoranti, circoli culturali.