RIFLESSIONI SUL
FENOMENO "DROGA"
Prima puntata
di ALDO PASTORE
Hanno
destato una certa sensazione le dichiarazioni rese, in questi ultimi giorni, a
Napoli, dal Ministro dell' Interno Giuliano Amato, durante e dopo la discussione
relativa al bilancio mensile sul Patto per la Sicurezza, voluto dal Governo per
fronteggiare l' emergenza criminalità.
Venendo a trattare l' argomento del
TRAFFICO DELLE SOSTANZE STUPEFACENTI, il Ministro è giunto ad affermare:
" E' spaventoso, gigantesco il consumo di Cocaina in Italia.
Il Questore Fioriolli ci ha fornito il dato di una tonnellata di Cocaina sequestrata, in un anno, in Campania.
Non è detto che tutta la Cocaina, sequestrata a Napoli, fosse destinata al consumo locale e regionale. Però, se è una tonnellata, vuol dire che c'è un consumo gigantesco di Cocaina in Italia."
Meritano, altresì, di essere citate ( ed, ovviamente discusse) le considerazioni svolte, durante il Convegno, dagli investigatori napoletani:
" Il problema è che quello che riusciamo a sequestrare è solo una minima parte della droga che circola a Napoli e, più in generale, nel Paese.
Sul sito della Polizia di Stato vi sono i numeri, le statistiche di questa guerra contro i narcotrafficanti, che si combatte ad armi impari."
Le dichiarazioni sopra citate, per la loro pesante gravità, meritano una seria riflessione, avendo ben presente, tuttavia, che esistono al momento, nella pubblica opinione, sensibilità diverse sugli argomenti trattati (che vanno dal traffico al consumo delle sostanze stupefacenti ed agli strumenti legislativi ed attuativi, idonei a fronteggiare il tutto).
Ritengo personalmente che occorra partire da lontano, dalle
origini e, cioè, dai luoghi ove queste sostanze vengono coltivate, per poi
passare a discutere sulle modalità attraverso le quali avviene il
traffico,e, successivamente, sullo smercio a livello delle varie nazioni
Europee( ed, ovviamente, della nostra Italia), con un cenno finale alla
situazione esistente nella nostra piccola Savona.
E' quello che
cercherò di fare in questa ed in altre puntate, avvertendo, peraltro, i lettori
di " Trucioli Savonesi" che si tratta delle mie personali ma consolidate
opinioni, suscettibili, conseguentemente, di ulteriori osservazioni e critiche,
non possedendo, nessuno di noi, su questo argomento, il dono delle assolute
certezze e della verità.
- Inizio, quindi, questo mio lavoro dalle origini del Mercato della
COCAINA
Questo alcaloide si trova, principalmente, nelle foglie della ERYTROXYLON COCA.
Gli studi, condotti nel passato, allo scopo di indagare le variazioni del contenuto in Cocaina nelle diverse varietà di questa pianta, hanno dimostrato che soprattutto le varietà a foglie larghe (che prosperano, quasi esclusivamente, in Colombia, Bolivia, Perù, e Venezuela) ne contengono un' eccezionale quantità; si tratta, quindi, di una dote di notevole significato, ai fini dell' ottenimento dell' alcaloide allo stato puro.
Attualmente, la COCAINA COLOMBIANA rappresenta l' 80%, rispetto al totale della produzione mondiale.
Limitando, quindi, la nostra indagine soltanto a questa Nazione, possiamo affermare, sulla base di dati certi e consolidati, che:
"DA UN ETTARO DI TERRENO COLTIVATO CON PIANTE DI COCA E' POSSIBILE OTTENERE 1,43 KGR DI COCAINA RAFFINATA.
Esistono, al riguardo, 13 RISERVE NAZIONALI PROTETTE, nelle quali i Narcos coltivano Coca; in queste aree, vige il divieto di utilizzare o diffondere Pesticidi.
IL PREZZO APPROSSIMATIVO DI UN CHILOGRAMMO DI COCA IN COLOMBIA E' PARI A 1.900 DOLLARI.
IL PREZZO APPROSSIMATIVO DI UN CHILOGRAMMO DI COCA IN EUROPA E' PARI A 40.000
DOLLARI.
I prezzi relativi alla produzione ed allo smercio dimostrano,
con la forza tipica dei numeri, che LA COCA E' DIVENTATA ORO;
sottolineo che occorre riflettere sull' enorme divario dei ricavi economici
esistente tra i due settori; su questo argomento, mi riservo di ritornare
più avanti.
Sul dato totale del consumo mondiale di Coca, la PERCENTUALE DEL 60% E' RELATIVA AL MERCATO STATUNITENSE, mentre IL RIMANENTE 40% E' DESTINATO, quasi esclusivamente, AL MERCATO EUROPEO.
La Cocaina arriva in Europa attraverso due rotte: dal Sud America via Spagna
e dal Sud America attraverso l' Olanda.
In Italia, viceversa, il grande
traffico è gestito direttamente (e, quasi esclusivamente) da organizzazioni
clandestine calabresi, che hanno stretto rapporti immediati con i narcos
colombiani.
La supremazia assunta dalla 'ndrangheta nel traffico
internazionale di Cocaina emerge dalle numerose inchieste svolte da diverse
procure italiane, ove si dimostra, in modo incontestabile, che i boss
calabresi hanno instaurato canali diretti di approvvigionamento dai Paesi
del Sudamerica e dalla Colombia, in particolare.
Si passa, poi, dal
grande traffico allo smercio locale, attraverso l' istituzione di
sofisticati rapporti con altri cartelli della criminalità nazionale,
finalizzati alla creazione di "forme associative" temporanee, capaci di
gestire, nel tempo, le fasi di approvvigionamento, stoccaggio e vendita
della Cocaina; va rilevato che, a tal fine, queste organizzazioni
estemporanee periferiche si avvalgono, tra gli altri, di abituali
consumatori e di immigrati extra-comunitari irregolari (3 su 10 in quest'
ultimo caso).
In Italia i consumatori abituali di Cocaina sono passati da 350.000 mila (anno 2001) a 700.000 (anno 2005); ogni anno, 9.000 persone incominciano ad abusare di Cocaina. Secondo la Relazione del Parlamento Nazionale sulla tossicodipendenza (Novembre 2006) la Cocaina ha cessato di essere un privilegio dei benestanti e dei ceti più elevati economicamente della popolazione per diventare, invece, sostanza abituale anche per i ceti meno abbienti; attraverso questo meccanismo di crescita, l' Italia è salita al terzo posto UE nel consumo di questa sostanza.
Va sottolineato, infine, che, sotto il profilo clinico - sanitario, l'
assunzione di Cocaina viene a coinvolgere aree profonde del cervello,
determinando una immediata e temporanea sensazione di piacere.
A breve
termine, si registrano, tuttavia, rialzi pressori con frequenti contrazioni
dei vasi sanguigni, aumento del ritmo cardiaco e della temperatura
corporea.
L' uso continuativo conduce a stati di crescente agitazione e
può portare a situazioni di paranoia psicotica e ad allucinazioni uditive.
Termino questa prima puntata, venendo a parlare di un' altra sostanza stupefacente, di straordinaria importanza e cioè:
L' EROINA
Questo alcaloide non esiste, come tale, in natura, ma proviene dalla lavorazione dell' OPPIO (Succo essiccato, che si raccoglie, incidendo le capsule immature del PAPAVER SOMNIFERUM).
Il 90% dell' Eroina, smerciata in Europa, proviene dall' Afghanistan.
In
questo Paese Asiatico, le coltivazioni di Oppio coprono circa 165.000 ettari
di terreno (rispetto ai complessivi 250.000 ettari di tutte le altre parti
del Mondo).
Il raccolto annuale di questo prodotto in Afghanistan è di
circa 6.100 tonnellate (17 volte di più del secondo produttore mondiale: il
Myanmar).
Il 60% del Prodotto Nazionale Lordo dell' Afghanistan dipende dal Papaver
Somniferum. Sono circa 10.000 i villaggi, coinvolti nell' economia, fondata
sull' oppio;
il 10 % della popolazione afghana, quindi, sopravvive
grazie a questa attività.
Al contadino - coltivatore vengono pagati 30
dollari per un Kilogrammo di oppio prodotto. Peraltro, un Kilogrammo di
eroina, sul mercato occidentale, frutta allo spacciatore 120.000 Dollari.
Malgrado questa evidente e macroscopica iniquità, ai 2.300.000 contadini che
lo coltivano, l' oppio garantisce guadagni 10 volte superiori rispetto alle
tradizionali coltivazioni di cereali.
Il mercato dell' eroina, al pari di quello della cocaina, è controllato e
gestito da organizzazioni criminali.
In proposito, riporto quanto già
scrivevo in data 23 Settembre 1995 (FONTE: L' altra città, pagina 134):
" E' noto, da tempo immemorabile, che questo mercato è gestito, a livello internazionale, con grande perizia e professionalità dalla mafia e, più in generale, dai cosiddetti " poteri occulti"; a chi interessa conoscere la verità su questi loschi traffici, consiglio di andare a leggere, con attenzione, il libro di Michele Pantaleone: " Mafia e Droga", edito da " Einaudi" nel lontano 1966; mettendo a fuoco gli intimi rapporti esistenti tra la malavita internazionale e la mafia nostrana, Pantaleone, già in quegli anni, potè svelare le vie per cui passava la droga e gli ingegnosi sistemi adottati per il contrabbando; alcuni capitoli di quel libro ( quali " le vie della droga" ed " I corrieri della droga") non solo mantengono intatta la loro attualità, ma offrono, tuttora, un contributo di primaria importanza ad una battaglia civile, che, da troppi anni, attende una conclusione."
E' pur vero che il ricorso all' eroina è diminuito in questi ultimi
anni (anche se i dati statistici, al riguardo, appaiono assai controversi);
rimane, però, il fatto incontestabile che, nel 2005, i morti, in Italia, per
overdose da eroina sono stati 603; questo dato deve, dunque, farci
profondamente riflettere e farci proseguire nella nostra battaglia civile.
Aldo Pastore 9 FEBRAIO 2007